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    Sinner implacabile! Doma uno splendido De Minaur e regala il secondo punto agli azzurri. La finale della Davis Cup 2024 è Italia – Olanda

    Jannik Sinner (foto Brigitte Grassotti)

    Troppo Jannik Sinner anche per un indomito e super aggressivo Alex De Minaur. Il n.1 del mondo batte per l’ennesima volta l’australiano (6-3 6-4 lo score) e regala all’Italia il secondo punto nella semifinale contro i “canguri” in Davis Cup a Malaga, portando insieme a Berrettini il tricolore alla seconda finale consecutiva nella più antica competizione a squadre per nazioni al mondo (1900), dove troviamo l’Olanda. Lo spauracchio di questa sfida era il doppio, dove Ebden – Thompson sono ben più di due “specialisti”, sono tra i più forti su piazza e in Davis diventano quasi insuperabili. Per questo la missione era vincere i due singolari, per evitare ogni rischio. Missione compiuta, grazie al cuore di Berrettini e la solidità granitica di Sinner, ancora una volta pronto a superare fatiche e pressioni confermando il suo ruolo di leader del team azzurro e soprattutto di miglior tennista al mondo. Si potrebbe pensare alla “solita” vittoria di Jannik contro Alex, più forte in ogni situazione di gioco, ma lo è stato solo in parte. La maglia gialla della nazionale infatti ha esaltato ancor più De Minaur, spronato e guidato in modo sapiente dal carisma del capitano Lleyton Hewitt e pure da quello del leggendario Tony Roche, pronto in campo alle 8 di ogni mattina nonostante stia per spegnere le 80 candeline… Down Under la Davis è faccenda seria, serissima. Non c’è altro paese che senta la competizione come loro, e si vede da come viene affrontata, gestita ed amata. Gli “aussie” sono il vero patrimonio della manifestazione, e tutti gli amanti del tennis dovrebbero ringraziarli per questo.
    Quanto ADM ci tenesse a questa partita lo si è visto in modo fragoroso subito dopo il match point trasformato da Sinner. Mentre Jannik si avviava con passo sicuro verso il net a salutare l’amico rivale, Alex ha scagliato brutalmente la racchetta a terra, facendole fare mille giravolte nell’aria. Un gesto violento, ovviamente, ma talmente spontaneo che quasi non si riesce a stigmatizzarlo… È l’evidenza di tutta la frustrazione di un tennista che ha disputato una partita eccellente, tatticamente ineccepibile e ottima anche dal punto di vista tecnico. De Minaur non poteva, non può e probabilmente non potrà giocare a tennis meglio di così, ma non è bastato a superare la potenza, velocità e qualità difensiva di Sinner. Anche qualità difensiva, sì. Infatti a portare il successo a Jannik in quel Malaga non è stata solo la sua clamorosa potenza, consistenza e pressione da fondo campo ma anche tanti punti vinti in difesa contro gli attacchi convincenti e ficcanti di De Minaur, bravissimo ad affrontare la partita all’arma bianca, pronto a prendersi rischi enormi. È il meglio che potesse fare: nei precedenti vs. Jannik era riuscito a vincere un solo set, nello scambio non ha la cilindrata per reggere e ancor di meno per andare sopra, e nemmeno i piedi più veloci del west possono fruttargli in difesa tanti punti quanti servono per vincere. Pertanto: attacco alla diligenza, come gli angeli dalla faccia sporca di tanti film western, sparare per primo o morire.
    Bravo Alex, è stato ammirevole e pure spettacolare per come ha attaccato ogni palla, con il massimo dell’anticipo e della velocità nelle gambe. Non è bastato, perché Sinner è stato eccezionale nello stroncare il rivale nel primo set tenendo una velocità complessiva inarrivabile comandando lo scambio dal centro del campo; e nel secondo parziale, quando l’australiano ha compiuto il massimo sforzo, nel trovare la reazione adeguata agli attacchi e affondi dell’australiano. Sinner nel secondo set è stato meno devastante, ha evidentemente tirato il fiato dopo un primo parziale giocato a velocità folli, ma ha servito bene in ogni situazione scomoda e ha brillato in difesa, andando ad agganciare alcune palle d’attacco di De Minaur trasformandole in oro con passanti splendidi, lucidamente colpiti senza mai esagerare. Come quello di rovescio che gli ha fruttato il break decisivo sul 4 pari: un affondo notevole di Alex, ma Jannik c’è arrivato e ha controllato in totale allungo un passante lento, stretto e calante che ha disarmato ogni miglior intenzione del rivale. Troppo bravo Sinner, potente, devastante ma anche lucido e sempre reattivo. Controlla, amministra e si amministra, le doti del campione consapevole della propria forza, anche se forse un minimo stanco dopo una tirata micidiale iniziata alla Finals. Sinner non perde un set dal match contro Etcheverry a Shanghai…
    La finale 2024 della Davis Cup sarà quindi Italia – Olanda, domenica dalle ore 16. Curioso che affronteremo di nuovo una squadra battuta nella fase a gironi di Bologna, e allora nel nostro team non c’era un “certo” Sinner… Saremo ovviamente i favoriti, ma come sempre la vittoria è da ottenere in campo, vincendo almeno due partite.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia il secondo incontro di Italia – Australia con un bel turno di servizio, chiuso con un Ace, poi in risposta si mette in modalità “God-mode” e impone un ritmo brutale. Distrugge il rivale con un forcing disumano, un ritmo che nemmeno le migliori gambe del tour, quelle di Di Minaur, riescono ad arginare. Fantastico il rovescio vincente che gli vale il 15-40 e ALLUCINANTE il pressing sul 30-40, tre, quattro, cinque pallate una più violenta e profonda della precedente, con l’ultimo rovescio che è un uppercut pugilistico da Tyson doc. BREAK Sinner, 2-0, in 7 minuti è già padrone del campo, dei tempi di gioco, di tutto. Nel terzo game Jannik regala un punto in forcing, poi è fortunato l’australiano con un nastro. Arriva improvviso un altro errore, e 15-40. Sinner sbaglia ancora! Un rovescio, forse la velocità assurda dell’avvio per una volta l’ha buttato fuori giri, errori che paga con un improvviso e inatteso contro BREAK, 2-1. È bravo Alex a cavalcare il buon momento, taglia col rovescio per togliere ritmo e proporre una palla non facile da spingere a tutta, e attacca con coraggio. 2 pari. È bravo Jannik a giocare un turno di battuta più solido, veloce ma con più margine – anche palle leggermente più cariche – e un fulmine nel venire avanti. 3-2. Sesto game, sul 30-15 Jannik riprende il comando delle operazioni, costruendo a chiudendo uno scambio a velocità folle. De Minaur sbaglia un diritto, e si ritrova sotto 30-40. Sinner UBER ALLES! Incredibile come dal centro del campo fa fare il tergicristallo al rivale e punirlo con una smorzata improvvisa, taglio sotto la palla col diritto mortale. Che game, che punto! BREAK Sinner, 4-2. E poi che difesa… incredibile come il n.1 abbia sprintato a sinistra e poi al centro, rimettendo due palle difficilissime del rivale, che nonostante sia sotto sta giocando un’ottima partita. E c’è partita, perché Alex regge, corre come un vero demonio e costringe l’azzurro a colpire sempre una palla in più. Game laborioso, serve un Ace per chiuderlo, 5-2. Sinner serve per il set sul 5-3. Sbaglia un gran diritto lungo linea di un niente, sarebbe stato vincente. Poco male, attacca col diritto cross e via a rete, a chiudere in sicurezza. Set Point! Chiude con servizio esterno potente. 6-3. Un bel set, con un De Minaur che meglio non si può, ma la differenza con Sinner è grande e il campo ha parlato chiaro, più potente e più intenso, nonostante la velocità clamorosa dell’australiano.
    Secondo set, De Minaur commette un doppio fallo ma con coraggio si butta avanti per non finire nella morsa dell’azzurro, e vince un buon game. Ci prova con tutto quel che ha Alex, è sostenuto da Hewitt e tutta la panchina che lo sprona a provarci ed attaccare, tagliare la palla, fare qualsiasi cosa per non lasciare il comando del gioco al rivale. Ci riesce a tratti, meno in risposta dove Jannik serve bene e col primo colpo dopo la battuta si prende il centro del campo e mena le danze. Più equilibrio in questa fase, l’australiano regge meglio nei suoi turni di servizio, con prime palle efficaci e con Sinner meno devastante con la risposta. Impressiona la progressione di Sinner, ma anche la capacità difensiva di Di Minaur, che regge 3, 4, a volte 5 colpi prima di cedere. Azzarda pure un S&V Jan cercando di chiudere il sesto game, ma stavolta la risposta di Alex lo punisce. Poi pure un lob spettacolare dell’australiano che sta giocando un ottimo match, non può giocare meglio di così. Forza il game ai vantaggi ADM, ma nei punti decisivi Sinner è attento, prima palla in campo, due passi avanti e diritto a chiudere. 3 pari. De Minaur gioca alla grande anche il settimo “fatidico” game, attacca tanto e bene, come sulla schermaglia sotto rete che vince con la rapidità di un felino. 4-3. Molto sicuro l’azzurro, esser dietro nel punteggio non lo tocca minimamente, col diritto è davvero efficace, e arriva molto bene anche sulle palle corte del rivale, chiudendo con una frenata perfetta e un tocco vincente. 4 pari. Livello altissimo, Alex fa tutto bene, ma… Sinner fa tutto meglio! Sul 30 pari con una gran difesa acchiappa una palla che trasforma in un lob ottimo. Palla break! De Minaur si affida al servizio e attacca, con coraggio resta aggrappato alla partita. Ma Sinner insiste: con una risposta molto profonda forza l’errore di rovescio di De Minaur, che trova l’Ace per annullare anche la seconda chance all’italiano. L’onda di Sinner però è troppo alta anche il surfista australiano… si prende la terza PB con un pressing dalla risposta e con una difesa clamorosa di rovescio cross rende la volée troppo difficile per l’australiano, che ci arriva ma poi è trafitto col secondo passante. BREAK Sinner, 5-4. Jannik serve per chiudere, De Minaur non lascia niente di intentato, spinge al massimo delle sue possibilità, rispondendo con i piedi quasi sulla riga pur di mettere pressione. Ci riesce, si porta 15-30. Da sinistra Jannik tira un diritto talmente potente che quasi stacca la racchetta dalla mano dell’avversario. Con uno schiaffo al volo dopo un’ottima prima palla, ecco il Match Point Italia! Vola via la risposta di De Minaur, e vola via pure la sua racchetta, frustrato da una sconfitta nonostante una prestazione davvero eccellente. Jannik è più forte, vince di nuovo porta l’Italia in finale, contro una nazione che abbiamo affrontato e battuto a Bologna nei gironi. E non c’era Sinner…. Siamo nettamente favoriti, forti di un Sinner fortissimo e pure di un Berrettini davvero positivo. Grazie ragazzi!!!

    ITF Finals J. Sinner66 A. de Minaur34 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 0-15 15-15 15-30 30-30 40-305-4 → 6-4A. de Minaur 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 ace 40-A4-4 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 40-153-4 → 4-4A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-402-3 → 3-3A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace1-2 → 2-2A. de Minaur 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1A. de Minaur 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-30 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-3 → 6-3A. de Minaur 0-15 15-30 30-30 40-305-2 → 5-3J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace4-2 → 5-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 30-30 30-403-2 → 4-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 3-2A. de Minaur 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 15-30 15-402-0 → 2-1A. de Minaur 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 ace1-0 → 2-0J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 1-0 LEGGI TUTTO

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    La presentazione degli Internazionali BNL d’Italia all’interno del Colosseo. Binaghi: “Supereremo ogni record di presenze. Wild card a Berrettini, Fognini, Gigante, Zeppieri e Vavassori”

    Il Presidente della FITP Binaghi nel corso della presentazione 2024 degli IBI

    Nell’iconica cornice del Colosseo, si è svolta la presentazione dell’edizione 2024 degli Internazionali BNL d’Italia. A prendere parola per primo il Presidente della FITP Angelo Binaghi: ha illustrato gli straordinari risultati economici e di presenza di pubblico al torneo, una crescita costante e consolidata, soffermandosi poi anche su progetti e prossime iniziative per sostenere il momento eccezionale del tennis in Italia.
    Binaghi ha approfittato dell’evento per annunciare le Wild Card: “Trevisan, Errani, Stefanini, Pedone, Brancaccio e la giovane Paoletti nel femminile, mentre nel maschile salutiamo con grande piacere il rientro di Berrettini, a cui daremo una Wild Card. Le altre sono per Fognini, due giovani come Gigante e Zeppieri, l’ultima la daremo a Vavassori. Se Berrettini entrerà in tabellone grazie alla classifica, la wild card sarà assegnata a Napolitano”. Per il tabellone di qualificazione, le wild card sono state assegnate a Maestrelli, Passaro e Vincent Ruggeri nel maschile, Ambrosio, Pigato, Rocchetti e Ruggeri nel femminile.

    Annunciate le wild card per gli #IBI24
    Tabellone principale maschile 🔵
    Matteo #BerrettiniFabio #FogniniGiulio #ZeppieriMatteo #GiganteAndrea #Vavassori#tennis | @InteBNLdItalia pic.twitter.com/dRP2wC3iY1
    — FITP (@federtennis) April 23, 2024

    Queste alcune frasi del Presidente Binaghi nel corso della presentazione.
    “È la presentazione che ho sempre sognato. Non so se sia merito del valore degli #IBI24, di Sinner e delle nostre squadre campioni e finaliste mondiali, o della popolarità del tennis. So che noi, Sport e Salute e BNL dobbiamo essere fieri”.
    “La prevendita è lo specchio più fedele del valore che creiamo. Il record di incasso non è più una notizia, a testimonianza di una crescita sana e continua degli #IBI24 e del tennis italiano. La notizia è la velocità di crescita, che è del 36% anno su anno. Domani raggiungiamo e superiamo il risultato di 22 milioni di euro di incasso e lo facciamo con molti giorni di anticipo rispetto alle finali del torneo, per le quali i biglietti sono già esauriti. Mai è stata così alta la prevendita. Cresciamo anche con gli stranieri, 29mila biglietti. La crescita dei biglietti è dovuta una crescita alla domanda interna, si vive un’atmosfera frizzante. Abbiamo vinto nel 2024 ben 4 tornei di livello uguale o superiore agli Internazionali”.
    “Il torneo sarà trasmesso in chiaro dalla Rai in tutti i giorni del torneo. Non ci sarà la sessione serale l’ultimo sabato del torneo”.
    “Supereremo agevolmente i 300 mila spettatori paganti e puntiamo a superare quota 350 mila; l’impatto economico sul territorio supererà il mezzo miliardo di euro dello scorso anno”
    “Faremo vedere a tutto il mondo le bellezze del nostro paese e la nostra capacità organizzativa, generando un importante impatto sociale, e speriamo anche la performance dei nostri atleti”.
    “Insieme a Sport e Salute non utilizziamo un euro di fondi pubblici, paghiamo l’affitto dell’impianto. Tutto questo venendo da un passato con milioni di debito. L’obiettivo è continuare con investimenti che possono far crescere il nostro sport. Siamo partiti con la televisione, Supertennis, quindi il rilancio del settore tecnico, all’epoca fu criticato ma oggi è studiato e copiato. Ci siamo dedicati anche alla scuola, dove il tennis non riusciva ad entrare. La nuova frontiera è l’impiantistica, i nostri campi – da tennis e padel – hanno un eccesso di domanda e quindi dobbiamo pensare all’offerta. Vogliamo realizzare qualche migliaia di campi da tennis, padel e pickleball”.
    “Se Sinner diventasse n.1 al mondo agli Internazionali faremo una festa. Lo sport insegna a cercare di vincere. Credo che la vittoria di Jannik Sinner possa trascinare il tennis italiano a raggiungere grandi obiettivi. Lavoriamo per cercare di vincere”.
    Ci sarà un evento di tennis a Piazza del Popolo, il sorteggio di tabelloni principali si svolgerà alla Fontana di Trevi, annuncia il sindaco di Roma Gualtieri.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Santopadre risponde a Berrettini: “Ci siamo aiutati a crescere”

    Vincenzo e Matteo in una foto pubblicata dal coach

    Anche Vincenzo Santopadre, ormai ex coach di Matteo Berrettini, ha affidato al social Instagram la propria risposta al toccante messaggio d’addio pubblicato sabato scorso dal campione romano. Una separazione shock, che ha messo la parola fine a un rapporto iniziato nel 2010 e che ha portato Matteo dall’essere un bambino con tanta voglia di competere nonostante mille problemi fisici a diventare il primo italiano a giocarsi il titolo di Wimbledon nel 2021. Questo il messaggio di Santopadre, ricco di commozione ma anche soddisfazione per i grandissimi risultati sportivi e umani vissuti con Berrettini.

    “Matt, anzi ni 😉,anche io come te ero indeciso se mettere nero su bianco.Come ti ho scritto ieri il rischio era di “inquinare” quello splendido fluire della nostra magia, di freezare quella scintilla che è partita nel settembre del 2010 (campo n.5 dell’Aniene: te e Jacopo mezzi febbricitanti al “provino”….me lo ricordo come fosse ieri!) ma anche stavolta alla fine siamo in sintonia e allora eccomi qui!
    Eccomi a scriverti per ringraziarti per il percorso che abbiamo fatto; un percorso che pochissimi conoscono a fondo e la cui complicità, che custodisco gelosamente, è solo nostra (non me ne vogliano membri del team, parenti, amici, conoscenti e altri ancora).Quella complicità che ha fatto, fa e farà sì che spesso non occorre parlare per capirci.Quella complicità che nello scorrere del tempo ci ha reso persone più grandi e oserei dire migliori.Quella complicità fatta di stima, rispetto, comprensione, accoglienza che ci ha portato a non discutere mai! ..sembra impossibile, ma è così!…anzi ora che ci penso abbiamo discusso svariate volte per scherzare con le malcapitate vittime di turno!
    Ci siamo aiutati a crescere e di questo ti sono grato.
    Ci siamo costruiti nel tempo un rapporto sano, positivo, vincente (e come sai non parlo di ace sulle palle break).
    Abbiamo anche lavorato;lavorato per noi, per il nostro migliorarci, per il nostro star bene, per inseguire con pazienza (i famosi mattoncini…)il nostro sogno, senza sprecare un istante.
    Con serietà e leggerezza abbiamo vissuto tutto intensamente ed in profondità.
    Credo che abbiamo fatto 13, almeno così dicono anche i numeri degli anni trascorsi finora dentro e fuori quel rettangolo!
    Vabbè ni,abbiamo condiviso tutto e anche questa scelta che pensiamo sia la migliore.Io ci sono sempre con te e per te.
    Tu daje giù, che per quell’accademia non c’è fretta😉
    Ti voglio beneVinz” LEGGI TUTTO

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    Ljubicic: “La FIT ha preso decisioni importanti e coraggiose. I soldi da non soli non creano grandi giocatori”

    Ivan Ljubicic con Roger Federer

    Intervistato da Tennis Majors, Ivan Ljubicic ha rilasciato una lunga intervista dopo aver accettato un ruolo importante alla Federtennis francese per lo sviluppo dei giocatori di alto livello. L’obiettivo è chiaro: riportare il paese al vertice del tennis internazionale, guidando i giovani in una fase tutt’altro che facile di ricambio generazionale, soprattutto al maschile.
    In quest’intervista ha toccato molti temi, tra cui il buon lavoro svolto in Italia dalla FIT. Ivan è cresciuto in Italia alle Pleiadi della famiglia Bucciero (Moncalieri) e quindi è arrivato al n.3 del mondo insieme a Riccardo Piatti, con il quale continua a tenere un rapporto importante di amicizia. Conosce alla perfezione il sistema italiano, che nel tempo ha portato ottimi risultati, e per questo continua a studiarlo.
    “Imitare l’Italia? Penso che ci siano sistemi che devono essere esaminati. Conosco molto bene il tennis italiano. La loro Federazione ha preso molte decisioni importanti e coraggiose, come creare un canale televisivo e organizzare le Next Gen Finals. Questi sono grandi impegni. Hanno anche più Challenger della Francia e più tornei internazionali. E questo è sicuramente qualcosa che voglio esaminare. Certo, hanno commesso anche degli errori, ma se non ci provi commetterai sicuramente degli errori. E penso che questo sia qualcosa che sarà necessario. Se vuoi apportare modifiche, se vuoi fare la differenza, potresti dover prendere decisioni difficili e commettere anche errori, su questo non ci sono dubbi. Ma il tennis italiano ha fatto qualcosa di molto interessante. Non cercherò di copiare quello che fanno gli italiani, ma ci sono alcune cose che fanno che devono essere esaminate, per capire. Non si possono copiare e incollare i sistemi, bisogna capire dov’erano e poi cosa hanno fatto perché hanno sofferto per 40 anni, attraversando un periodo molto lungo e buio. E alla fine sono riusciti a superarlo“.
    La decisione di iniziare a lavorare con la FFT è stata presa in tempi rapidi: “Immagino che in quel momento probabilmente abbian0 pensato ‘okay, forse Ivan può aiutarci vediamo se possiamo fare qualcosa insieme’ così mi hanno invitato a Bercy, sono stato lì per un giorno e mezzo, e poi sono andato a Parigi di nuovo un paio di settimane fa, solo per passare un po’ di tempo anche con Nicolas Escudé e Paul-Henri Mathieu, e anche per visitare il centro tecnico nazionale e le cose che avrei almeno bisogno di vedere. E poi molto rapidamente abbiamo iniziato a parlare di collaborazione e abbiamo concordato. Sono davvero grato che queste cose siano andate velocemente perché a volte rimani bloccato nella negoziazione e poi è spiacevole per tutti. È emozionante. È un’altra cosa nella mia vita che non avrei mai pensato di fare, ma è per questo che è eccitante. Questo sarà decisamente diverso da qualsiasi altra cosa perché, mettiamola così, se faccio un lavoro straordinario lo saprò tra cinque anni!”
    È una grade sfida, perché lo considera il miglior mercato tennistico al mondo: “Considero la Federazione francese di tennis o la Francia come la più grande federazione di tennis del mondo. Alcuni si offenderanno forse ora. Il fatto è che credo che il mercato del tennis francese sia il mercato più grande del mondo. Quindi è sempre stato intrigante per me anche senza essere francese. È una specie di castello in cui non puoi penetrare, quindi forse è un altro motivo per cui non ho esitato perché voglio vedere com’è dall’altra parte e far parte di questa enorme struttura e di un potenziale incredibile. Ti aspetti che la federazione tennistica francese produca o aiuti a produrre molti giocatori, giusto? Quindi è intrigante per me, onestamente: non lo nasconderò. Solo per vedere cosa troverò. Questo sarà il mio primo passo, conoscere davvero la struttura, le persone, gli allenatori e i giocatori”.
    Avere molte risorse, a suo dire, non è il fattore decisivo: “Il denaro non crea giocatori. Certo, è bello avere soldi, ma in realtà può essere quasi una cosa negativa. Se i giocatori e le famiglie o i genitori si aspettano sempre che qualcun altro risolva il loro problema, questo potrebbe essere l’inizio del problema. Non vedo i soldi come una soluzione per creare giocatori. Sicuramente aiuta in certi modi e in determinate situazioni, ma sicuramente non è una garanzia per creare campioni, top 10 o top 5 giocatori: i soldi non possono crearli”.
    Molto interessante la sua risposta sul concetto di mentalità: “Cosa sia una mentalità vincente, non lo so ma io so cosa sono: ho sempre aspettative molto alte per me stesso e per le persone intorno a me. Spero che questo venga trasmesso. È sicuramente una cosa che sarà scomoda per alcuni, ma non puoi raggiungere la grandezza stando in una zona di comfort. Quindi, in questo senso, sono ben consapevole che non sarò amato in generale. Ma non sono io il cattivo, se mi sentissi a disagio con qualcuno sarebbe perché mi aspetto di più da lui e perché credo che si possa fare e non perché avrò aspettative irrealistiche. Obiettivi elevati possono essere raggiunti o meno, ma penso che sia molto importante credere che puoi e devi davvero puntare alle stelle perché potresti arrivarci! Questa è la mia filosofia”.
    Parole molto importanti, che raccontano la qualità di una persona estremamente intelligente come Ivan Ljubicic. Non è facile trovare un personaggio come lui, ancora molto giovane e motivato, che sia stato allo stesso tempo un eccellente giocatore partito dal basso, uno che conosce la “sofferenza” per arrivare al vertice, che abbia vissuto un’esperienza di coach al massimo livello (Federer) con straordinari risultati, e che abbia anche capacità manageriali. Non sappiamo se “Ljubo” avrà successo con il complesso sistema francese, ma sicuramente gli auguriamo il meglio. E chissà, magari un giorno aiutare un talento italiano a spiccare il volo. Certamente se avesse scelto di entrare nel team di uno dei nostri invece della FFT sarebbe stata un’ottima notizia…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Foro Italico: Annunciate le Wild Card per gli Internazionali 2022. Invito anche a Musetti e Cobolli

    Il centrale del Foro Italico

    La Federtennis ha appena annunciato le Wild Card per i prossimi Internazionali BNL d’Italia, al via il prossimo mese al Foro Italico. Nel maschile, la Wild Card è stata assegnata a Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli. Nel femminile, a Jasmine Paolini, Lucia Bronzetti ed Elisabetta Cocciaretto.
    Le altre due Wild Card nel tabellone maschile arriveranno dalle pre quali.

    Ecco le wild card assegnate per gli #IBI22
    Tabellone maschileLorenzo #MusettiFlavio #CobolliTabellone femminileJasmine #PaoliniLucia #BronzettiElisabetta #Cocciaretto#stayFIT | #tennis @InteBNLdItalia pic.twitter.com/EcHpf2N9RG
    — Federtennis (@federtennis) April 20, 2022 LEGGI TUTTO

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    Joma nuovo sponsor degl Internazionali BNL d’Italia

    Il Foro Italico

    Il sito ufficiale degli Internazionali BNL d’Italia comunica che il brand di abbigliamento spagnolo Joma sarà lo sponsor tecnico del torneo nelle edizioni 2022 – 2024.
    In virtù dell’accordo raggiunto, Joma vestirà i giudici di linea, i raccattapalle e lo staff del prestigioso torneo Masters 1000 di Roma. Joma è già Partner Tecnico della Federazione Italiana Tennis e con questo ulteriore accordo rafforza il suo posizionamento nel mercato sportivo e tennistico mondiale.
    L’edizione 2022 (dal 2 al 15 maggio) – sempre nel pieno rispetto delle disposizioni di sicurezza – vuole tornare ad essere un evento a 360 gradi: non solo spettacolo in campo, ma anche numerose occasioni di divertimento e intrattenimento, tra cui shopping, eventi collaterali ed esperienze di ristorazione, che lo hanno reso uno degli appuntamenti più glamour del circuito ATP.
    Joma, che è Official Partner, oltre a vestire lo staff dell’evento con l’abbigliamento tecnico, consentirà ai visitatori ed appassionati di scoprire l’esclusiva capsule collection dedicata agli Internazionali BNL d’Italia e disponibile all’interno dello spazio commerciale al Foro Italico e sullo e-store Joma. LEGGI TUTTO

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    Nitto ATP Finals: iniziati i rimborsi. Ai rimborsati anche priorità per il 2022

    Il Pala Alpitour

    Riportiamo comunicato della Federtennis in merito al rimborso dei biglietti delle Finals di Torino per la fetta di pubblico che non è riuscita ad entrare al Pala Alpitour per le disposizioni governative.

    Come aveva garantito, la Federazione Italiana Tennis ha iniziato oggi, 1 dicembre, le procedure per rimborsare con effetto immediato coloro che, pur avendo regolarmente acquistato il biglietto, non hanno potuto assistere alle Nitto ATP Finals di Torino a causa delle restrizioni alla capienza del Pala Alpitour comunicate dal CTS due giorni prima dell’inizio del torneo.
    Gli utenti interessati non debbono fare niente: il rimborso avverrà con procedura automatica per chi ha pagato con carta di credito e sono la maggioranza. Gli altri saranno contatti via mail. Il rimborso sarà integrale e comprensivo dell’importo pagato quale diritto di prevendita.A quanti fra gli acquirenti di biglietti non confermati lo vorranno, la FIT riconoscerà inoltre:– prelazione sull’acquisto di abbonamenti e biglietti per le Nitto ATP Finals 2022, non appena verrà aperta la prevendita (una settimana in esclusiva);– prezzo d’acquisto bloccato, senza cioè aumenti rispetto al 2021;– priorità per accedere al Pala Alpitour nel caso in cui anche nel 2022 dovesse essere necessario limitare il numero di spettatori ammessi nell’impianto. LEGGI TUTTO

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    Presentata la Davis a Torino. Binaghi: “Un’occasione da non perdere”, Volandri “Puntiamo in alto”

    Filippo Volandri e Angelo Binaghi (foto Federtennis)

    A Torino oggi è stata presentata la Coppa Davis, che nella nuova formula per la prima volta si giocherà in quella che è diventata una sorta di “Capitale” dello sport della racchetta. Riprendiamo dal sito federale, le parole pronunciate dal Presidente Angelo Binaghi, e dal Capitano del team azzurro Filippo Volandri.
    Binaghi: “Permettetemi di iniziare facendo le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro al dottor Stefano Lo Russo, neo-eletto sindaco della meravigliosa città di Torino, ora diventata anche capitale del nostro sport. Non potevamo permetterci di perdere l’occasione di portare in Italia il nuovo format della Coppa Davis, con ben 6 nazioni che si contenderanno un posto in semifinale tramite i due gironi e i successivi quarti di finale. Non potevamo perdere questo evento anche perché lo dovevamo alla Regione Piemonte e all’assessore allo sport Fabrizio Ricca, che ci è stato vicino e ci ha dato il contributo necessario per poterci aggiudicare questa gara. In più, non potevamo perderla anche perché, prima ancora che per i risultati agonistici, noi siamo conosciuti da tempo nel mondo del tennis come ottimi organizzatori. Lo dimostrano gli Internazionali BNL d’Italia, più volte premiati dall’ATP e prossimi a ricevere un upgrade da una a due settimane; lo dimostrano le Next Gen ATP Finals di Milano e anche i due ATP 250 organizzati quest’anno in Italia. Nel nostro palmarès organizzativo credo ci siano ottimi successi”.
    Continua il Presidente: “Non potevamo perdere questo evento visto ciò che i nostri giocatori stanno facendo dentro e fuori dal campo. Avere l’opportunità di giocare una parte delle Finals in casa, in un momento nel quale i nostri ragazzi hanno concrete chance di lottare per la vittoria finale, era un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Giocheremo a Torino la Coppa Davis, la manifestazione più antica e secondo me più prestigiosa nel mondo dello sport, vinta da 15 nazioni differenti fra le quali l’Italia. Ci presentiamo con delle legittime ambizioni, con una squadra nuova, un capitano nuovo e dei giocatori esordienti. L’Italia presenterà un mix fra esperienza e gioventù, dunque può sognare. Da Torino inizia un ciclo di 4-5 anni che ha come obiettivo quello di vedere finalmente la nostra Nazionale competitiva ad altissimi livelli in una competizione come la Coppa Davis”.
    Le parole del Capitano Volandri: “Siamo pronti per competere, con un format che non dà scampo al minimo errore, e per questo stiamo cercando di prepararci al meglio, con una squadra molto giovane e che guarda al futuro. La scorsa settimana sono stato a Vienna insieme ai ragazzi, e ho trovato da parte loro un entusiasmo che non vedevo da tempo. Questo mi rende molto orgoglioso, così come i risultati che la FIT sta ottenendo dal punta di vista tecnico, visto il mio ruolo da direttore. Non ci era mai capitato di avere due giocatori fra i primi 10 del mondo: un privilegio ma anche una responsabilità. È inutile nasconderci dietro un dito: la vittoria della Coppa Davis è uno degli obiettivi della Federazione per il prossimo futuro, e ci stiamo attrezzando per aggiungere a uno sport individuale quel senso di appartenenza che diventa importante a livello di squadra. Sono molto ottimista e fiducioso: ho la fortuna di lavorare con dei ragazzi speciali, che bruciano le tappe e sono diventati protagonisti del palcoscenico internazionale”.
    Volandri si augura che il pubblico di Torino possa fare la differenza: “Partiamo da un incontro difficile contro una nazionale che ha giocatori forti ed esperti, che ben si adattano a questo format e alle condizioni di gioco. Ma siamo pronti, con un team che miscela gioventù ed esperienza. E poi avremo la possibilità di giocare in Italia, pertanto faccio un appello al nostro pubblico di venire numeroso. Il calore della gente può davvero fare la differenza”. LEGGI TUTTO