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    Djokovic ha incontrato il presidente argentino Milei a Buenos Aires

    Javier Milei, presidente dell’Argentina, e Novak Djokovic

    Arriva una notizia curiosa dall’Argentina. Novak Djokovic ha chiesto e ottenuto un incontro col presidente Javier Milei, discusso leader del paese latinoamericano, salito al potere da un anno al termine di una campagna elettorale a dir poco turbolenta e forte delle sue idee ultre-liberiste. La stampa di Buenos Aires riporta che Novak, sbarcato nel paese per l’esibizione con Del Potro, ha detto all’entourage che ha organizzato l’evento: “Voglio incontrare Javier Milei. Se riescono a organizzare un incontro con lui, resterò ancora un giorno a Buenos Aires.” Detto fatto: nonostante Milei non sia un appassionato di tennis (in gioventù ha giocato a calcio a discreto livello), conosce alla perfezione il personaggio Djokovic, e ha subito acconsentito ad organizzare una visita privata.
    I media argentini hanno ripreso costantemente gli spostamenti del campione serbo nei giorni passati a Buenos Aires, incluso quello verso Los Olivos, residenza del presidente.

    🚨 AHORA | Finalizó el encuentro de Novak Djokovic con Milei en la Quinta de Olivos 🇦🇷🇷🇸
    “Él lo quería conocer al Presidente @JMilei y se enteró esta mañana porque alguien se lo comenta, buscó un lugar en la agenda y lo recibió”
    FENÓMENO BARRIAL 🌎 pic.twitter.com/OoiwC3MM3s
    — Agarra la Pala (@agarra_pala) December 2, 2024

    Dell’incontro non si sa niente, è stato strettamente privato, solo che è durato più di un’ora. Si vocifera che uno degli argomenti trattati sia stato il periodo della pandemia da Covid-19, con Djokovic fermamente contrario al vaccino, e con lo stesso Milei assai dubbioso sulla gestione del periodo storico a livello generale. Il suo governo infatti si è rifiutato di firmare l’accordo globale sulle pandemie promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). “In Argentina le decisioni le prendono gli argentini”, disse all’epoca il portavoce presidenziale Manuel Adorni.
    Terminato l’incontro, Djokovic è salito nuovamente sul van e si è diretto senza altre soste all’aeroporto centrale di Buenos Aires, per fare rientro in Europa.
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    Le cinque migliori partite negli Slam del 2024 per l’ATP

    Lorenzo Musetti a Roland Garros

    Il sito ufficiale ATP ha lanciato un sondaggio per gli appassionati: quali sono state le migliori partite negli Slam maschili nel 2024? La scelta è tra 5 grandi match, battaglie serrate concluse in cinque set. Questi gli incontri selezionati:

    1° posto – Roland Garros: 3° turno, Novak Djokovic b. Lorenzo Musetti 7-5, 6-7(6), 2-6, 6-3, 6-0
    2° posto – Australian Open: Finale, Jannik Sinner b. Daniil Medvedev, 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3
    3° posto –  Roland Garros Semifinale, Carlos Alcaraz b. Jannik Sinner, 2-6, 6-3, 3-6, 6-4, 6-3
    4° posto – Wimbledon: 3° turno, Carlos Alcaraz b. Frances Tiafoe, 5-7, 6-2, 4-6, 7-6(2), 6-2
    5° posto – US Open: 3° turno, Frances Tiafoe b. Ben Shelton, 4-6, 7-5, 6-7(5), 6-4, 6-3

    Curioso che in questi cinque match, per due volte siano presenti Sinner, Alcaraz e Tiafoe. Due invece gli italiani, oltre alle due grandi battaglie affrontate da Jannik, anche Musetti figura nelle scelte ATP per i migliori match del 2024 relativi ai tornei dello Slam.
    L’andamento del sondaggio ribalta al momento la prima posizione: per gli appassionati infatti la rimonta di Sinner su Medvedev a Melbourne è il match più bello (col 35% dei voti), seguito dalla vittoria di Novak su Lorenzo a Parigi (30%), con al terzo posto la semifinale di Roland Garros tra Jannik e Carlos (25%). Nettamente staccati gli altri due match, con solo il 10% dei voti sommando i due incontri.
    E per voi, qual è stato il match degli Slam maschili 2024 più avvincente?
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Niggli (direttore WADA): “Il problema delle contaminazioni esiste, apriremo un tavolo di lavoro”. Addio alle sanzioni per quantità infinitesimali?

    Olivier Niggli, direttore della WADA

    Il nuovo caso di positività nel tennis di vertice ha scosso il mondo sportivo e non solo, tanto da spingere il direttore della WADA ad un’apertura sul tema scottante e di difficile gestione delle contaminazioni. I due numeri uno del nostro sport, Sinner e Swiatek, sono risultati entrambi positivi nel 2024 anche se per sostanze e modalità molto diverse, ma quel che accomuna i due casi è la concentrazione delle sostanze proibite rilevate, infinitesimale (50 picogrammi per la polacca, 86 e 76 per l’italiano, ossia meno di un miliardesimo di grammo). Per questo Olivier Niggli, direttore della WADA, parlando al quotidiano francese L’Equipe dopo la squalifica di un mese inflitta ad Iga ha mostrato la volontà di affrontare il problema di casi come questi, aprendo un tavolo di confronto.
    “Oggi esiste un problema di contaminazioni” afferma Niggli. “Non è che ce ne siano più di prima, è che i laboratori sono più efficienti nel rilevare le quantità infinitesimali. Questa cosa va gestita. Apriremo un tavolo di lavoro”.
    “Le quantità sono talmente minime che puoi contaminarti facendo cose banali” continua Niggli, “ma la realtà è che sentiamo tante storie e capisco il pubblico, può pensare che siamo ingenui, che crediamo a tutto. Questo è un problema. Se volessimo semplificarci la vita, potremmo fissare delle soglie e non vedere tutti questi casi. Ma c’è una domanda: siamo pronti ad accettare il microdosaggio? E dove ci fermiamo? Proprio per questo tipo di riflessioni verrà creato un tavolo di lavoro”. Parole che aprono importanti interrogativi, e per questo la necessità di affrontare la questione con tutti gli attori dello sport: giocatori, ATP, WTA, ITF, in modo da trovare probabilmente una serie di soglie limite, e così evitare il ripetersi di casi come quello di Sinner, nel quale la WADA ha dichiarato di essere certa che Jannik non abbia assunto sostanze per trarre un vantaggio competitivo. Quello che dovrebbe essere il vero punto che distingue il Doping da quello che non lo è.
    La WTA dopo la positività di Swiatek ha diffuso una nota, e non si fatta attendere la risposta del direttore della PTPA, sindacato nato nel 2020 spinto da Djokovic e Pospisil. “La WTA supporta pienamente Iga in questo periodo difficile. Iga ha costantemente dimostrato un forte impegno per il fair play e per il rispetto dei principi dello sport pulito, e questo sfortunato incidente evidenzia le sfide che gli atleti devono affrontare nell’affrontare l’uso di farmaci e integratori”. Ahmad Nassar della PTPA così ha commentato su X questa dichiarazione: “Non è stato uno “sfortunato incidente”. Un vero incidente sfortunato è qualcosa che non puoi controllare. Il tennis può – e dovrebbe! – no, deve! – controllare il proprio processo antidoping. Gli atleti affrontano davvero delle “sfide”. Come il meteo. E i loro avversari. Ma il disordinato processo antidoping imposto dall’establishment del tennis non è una “sfida” che gli atleti devono superare. È una scappatoia. Quale “precauzione” avrebbe dovuto prendere Iga qui? Un pre-test della melatonina sulla minima possibilità che fosse contaminata? Ma siamo seri. Forse i tour che affermano di “supportare pienamente” i giocatori dovrebbero offrire farmaci comuni pre-testati, come la melatonina, a tutti i giocatori? Perché poniamo standard e oneri ancora più irragionevoli sui singoli atleti?”.
    Sia Sinner che Swiatek nella propria difesa hanno affermato che le tracce minime di sostanze proibite rilevate sono dovute ad un’assunzione non volontaria: Jannik per colpa di massaggi ricevuti dal suo ex fisioterapista Giacomo Naldi, che aveva usato in precedenza lo spray Trofodermin per cicatrizzare una ferita, un prodotto contenente Clostebol (la sostanza proibita) ed acquistato a Bologna da Umberto Ferrera, ex preparatore atletico del nostro n.1; Swiatek invece per aver assunto un farmaco per aiutare il riposo contro il jet-lag, un prodotto acquistato in Polonia a base di melatonina ma contaminato con trimetazidina (sostanza che non risulta tra i componenti, ma ne aveva tracce minime).
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Auger-Aliassime presto sposo

    Una delle foto postate dal canadese sui social

    Dopo Ruud, anche Felix Auger-Aliassime ha approfittato della (breve) off-season per chiedere la mano della sua storica fidanzata, Nina Ghaibi. In una location da sogno, il classe 2000 canadese ha proposto il matrimonio alla compagna, come dimostra il bel post social condiviso da Felix.
    “Non avrei mai sognato un per sempre migliore di questo”, scrive Auger-Aliassime nel post che riportiamo.

    Couldn’t have dreamt of a better forever ❤️ pic.twitter.com/GSAe9aEjea
    — Félix AugerAliassime (@felixtennis) November 29, 2024

    Moltissimi i messaggi di congratulazioni ricevuti da Felix, ragazzo tra i più corretti e stimati sul tour. Auger-Aliassime, uno talenti più precoci dell’ultima generazione, ha concluso al n.29 una stagione non eccellente. Non ha vinto titoli, con miglior risultato la finale al Masters 1000 di Madrid, ma è negli Slam dove ha deluso: terzo turno agli Australian Open, ottavi a Roland Garros, 1° turno a Wimbledon e US Open, risultati che l’hanno mantenuto al limite dei top30, dopo esser stato n.6 due anni fa. Gli auguriamo che le prossime nozze siano uno stimolo positivo a ritrovare anche il suo miglior tennis.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Vagnozzi: “2024 da sogno. Rigiocherei la partita di Wimbledon contro Medvedev”

    Simone Vagnozzi

    Simone Vagnozzi reputa il 2024 vissuto insieme a Jannik Sinner un’annata “magica”, forte di importanti miglioramenti al servizio e vittorie che ancora lo emozionano. Se potesse vorrebbe rigiocare la partita di quarti di finale a Wimbledon, persa contro Medvedev. Il coach del n.1 del mondo l’ha raccontato in un’intervista rilasciata al Corriere Adriatico dalla sua casa nelle Marche, dove sta trascorrendo qualche giorno di riposo prima di riprendere l’attività. Questi i passaggi più significativi dell’intervista.

    “La Davis l’ho seguita dalla mia casa di Castorano, soffrendo sul divano davanti alla tv. L’anno è stato lungo e intenso, la Davis è una competizione diversa e secondo noi era giusto che Jannik la vivesse con i compagni di nazionale e il capitano Volandri”. Ma non è mancato un messaggio dopo il successo, nel quale “Vagno” ha scritto a Jannik “Missione compiuta. Era partito per rivincerla un anno dopo e lo ha fatto nonostante le fatiche”.
    “Rigiocherei la partita con Medvedev a Wimbledon. Uno slam dove vogliamo arrivare in fondo”.
    Per Simone, Jannik e Carlos giocherebbero “una partita fantastica anche nel cortile di casa”, non fa differenza se fosse una finale Slam o un primo turno.
    Sul momento eccezionale del tennis italiano: “Non è un momento bensì un percorso. Brava la Federazione a investire sulla preparazione. Tanti ex giocatori come me, Santopadre, Cipolla hanno intrapreso la strada da allenatori. Sono arrivati i risultati: Fognini, Seppi, Cecchinato, Berrettini e poi Sinner. Ora i ragazzini sognano di diventare Jannik. Bisogna gestire il momento”.
    L’importanza del passo in avanti al servizio di Sinner: “Lo ha reso più sicuro, in particolare nei momenti chiave. Basti pensare che ha fatto ace per dodici volte nel primo set domenica in finale con l’olandese Griekspoor”
    Sul 2025 pesa la conclusione del ricorso della WADA al CAS. Netta la posizione di Vagnozzi in merito: “Tutti sanno che non ha fatto niente di male. Non si può squalificare un giocatore per una contaminazione acclarata dove non poteva evitare di essere contagiato”.
    Natale e contatto con le Marche, la terra del coach: “Natale? Ognuno a casa sua. In famiglia. Quando è passato da queste parti si è è innamorato delle olive all’ascolana. Durante le feste credo che apprezzerà altro. Il padre Hanspeter è un cuoco professionista, un mostro dei fornelli. A proposito di fenomeni”.
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    Ruud presto sposo

    Casper Ruud con la fidanzata Maria Galligani

    “Non vedo l’ora di sposarti”. Con questo bel messaggio e alcune splendide foto scattate su di una spiaggia paradisiaca, Casper Ruud annuncia le nozze con la fidanzata Maria Galligani, anche lei norvegese di chiare origini italiane. Laureata in psicologia, i due sono coppia fissa dal 2018.

    Immediati i messaggi di congratulazioni da parte di tutto il mondo del tennis, da Tsitsipas a Shapovalov, con gli account ufficiali dell’ATP e di molti tornei pronti ad unirsi al saluto al norvegese.
    Il 25enne di Oslo ha chiuso il 2024 al sesto posto del ranking disputando un’ottimo torneo alle Finals di Torino, dove è giunto in semifinale. Quest’anno ha vinto due tornei: Barcellona e Ginevra, con un record di 51 vittorie e 25 sconfitte.
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    La Davis vince anche in tv: quasi 5,5 milioni di spettatori per Sinner – Griekspoor

    Jannik Sinner (foto Brigitte Grassotti)

    L’ItalDavis vince anche in tv. Eccellenti i dati d’ascolto complessivi per le due partite di singolare che hanno portato l’Italia a battere l’Olanda nella finale di Malaga, regalando così la terza grande “insalatiera” al tennis azzurro. Secondo le rilevazioni dei dati d’ascolto, la partita che ha iniziato la giornata tra Matteo Berrettini e Botic Van De Zandschulp ha tenuto incollati alla televisione 3.115.ooo spettatori su Rai 2 (con il 23,6% di share), mentre quella decisiva tra Jannik Sinner e Tallon Griekspoor ha segnato un picco di share del 26% sul secondo canale Rai, con ben 4.467.000 spettatori.
    A questi dati sono da aggiungere quelli di Sky Sport, che ha seguito l’evento sulla Pay tv: Berrettini è stato seguito da 852.000 spettatori, mentre Sinner da 1.021.000 come total audience, e un picco di 1 milione 972 mila.
    Sommando i dati, la prima partita ha fatto un ascolto totale di 3.967.000 spettatori, quella di Sinner poco meno di 5 e mezzo, 5.488.00 per la precisione. Un dato davvero importante, che conferma quanto il tennis sia cresciuto nell’interesse generale in Italia, e anche quanto il pubblico sia affezionato alla cara vecchia competizione per nazione.
    La premiazione su Rai 2 è stata seguita da 3.896.000 spettatori, rimasti sintonizzati sul canale fino alla consegna della coppa al team capitanato da Volandri.

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    Henin va contro corrente: “Il 2024 di Djokovic è stato un successo. Voleva l’Oro e l’ha vinto”

    Justine Henin

    Quando riesci a raggiungere l’obiettivo massimo che ti eri prefissato, non puoi valutare in modo negativo una stagione, anche se hai vinto molto meno del recente passato. Questo pensa Justine Henin del 2024 di Novak Djokovic, chiuso con un drastico calo in classifica e nessun torneo ATP vinto, ma con al collo quell’Oro olimpico che desiderava più di ogni altro successo, essendo l’unico trofeo rimasto da vincere. La ex campionessa belga è intervenuta a Eurosport, parlando della stagione del serbo e sottolineando come a suo dire non è corretto considerarla deludente.
    “Certo che la stagione di Djokovic è stata un successo. È andato a prendere il titolo che voleva, quello era il suo obiettivo finale” afferma Henin. “Ha attraversato molte fasi questa stagione, tra cui sicuramente una di demotivazione e poi cose da gestire anche a livello fisico, ma c’era solo un posto in cui voleva brillare. E ricordiamoci il modo in cui lo ha fatto, non riesco ancora a crederci!”.
    “Questa capacità nonostante non abbia avuto una grande stagione, quando tutti ormai dubitavano di lui… Come sia riuscito ad aumentare il suo livello di gioco, come ha fatto a essere di nuovo presente in un grande evento e vincerlo contro quello che era in quel momento il tennista più in forma, è semplicemente fenomenale.”
    Era dal 2017 che Novak non chiudeva un anno senza uno Slam. Inoltre aveva iniziato il 2024 da n.1, terminandolo da n.7, con solo 10 tornei giocati. Una classifica che lo mette a rischio per i prossimi Australian Open, dove potrebbe ritrovarsi di fronte a Sinner (o Zverev, il n.2) già nei quarti finale. Ma dalle parole di Henin, si conferma un aspetto: Djokovic motivato è riuscito a performare, e vincere. Lo sarà anche il prossimo anno?
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO