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    ATP Shanghai, i risultati di oggi: Medvedev e Tsitsipas al 3° turno

    Inizia con un doppio 7-5 in cammino di Daniil Medvedev al Masters 1000 di Shanghai. Semifinalista a Pechino, il russo ha battuto in due set il brasiliano Thiago Seyboth Wild, “vendicando” la clamorosa sconfitta dello scorso anno al Roland Garros. Il n. 5 al mondo non ha brillato, ma è stato bravo anche ad approfittare delle difficoltà dell’avversario che ha commesso 40 gratuiti. Buona la prima anche per Stefanos Tsitsipas che ha sconfitto Kei Nishikori (in tabellone grazie a una wild card) e ha centrato la 200esima vittoria in carriera su cemento.  LEGGI TUTTO

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    Sinner-Daniel all’ATP Shanghai, dove vedere in tv e streaming

    Jannik Sinner si prepara al debutto al Masters 1000 di Shanghai. Reduce dalla finale a Pechino con Alcaraz e dopo aver usufruito di un giorno extra di riposo, il n. 1 al mondo esordirà sabato contro il giapponese Taro Daniel, n. 93 del ranking ATP. Sarà il secondo confronto in carriera tra l’azzurro e il nipponico: il precedente risale agli Australian Open 2022, con Jannik che vinse in quattro set. Daniel è reduce dalla vittoria in rimonta contro il russo Gerasimov, prima vittoria in carriera per lui sul cemento di Shanghai. Sinner, invece, vuole migliorare gli ottavi di finale dello scorso anno, allora battuto da Shelton.

    Sinner-Daniel, dove vedere il match dell’ATP Shanghai

    Il match tra Jannik Sinner e Taro Daniel, 2° turno dell’ATP Shanghai 2024, è in programma sabato 5 ottobre, 2° match dalle 6.30 sullo Stadium Court del Qizhong Forest Sports City Center di Shanghai (Cina). Il match sarà in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW LEGGI TUTTO

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    Il tennis italiano piange Lea Pericoli

    Lea Pericoli

    Lutto nel mondo del tennis. Si è spenta a 89 anni Lea Pericoli, leggenda del nostro sport, prima da tennista poi da ambasciatrice della disciplina. Regina di stile e classe in campo, è stata campionessa italiana per 27 volte tra titoli in singolare, doppio e doppio misto. I migliori risultati in carriera li ha ottenuti a Roland Garros, dove ha raggiunto gli ottavi di finale per 4 volte (1955, 1960, 1964 e 1971) e poi a Wimbledon, sempre ottavi in tre edizioni dei Championships (1965, 1967 e 1970).
    È stata la miglior tennista italiano dalla fine degli anni ’50 alla metà degli anni ’70. Agli Internazionali d’Italia ha raggiunto la semifinale nel 1967, per quattro volte i quarti di finale e in doppio insieme aSilvana Lazzarino ha giocato ben cinque finali (dal 1962 al 1965 e nel 1967).
    Nata ad Addis Abeba, dove la famiglia si era trasferita in seguito alla Guerra d’Etiopia, inizia proprio in Africa la sua pratica del tennis grazie al padre. Girò il mondo per studiare, e rientrata in Italia prima di compiere 18 anni scelse di praticare il tennis come strada per la sua vita. Sconfisse per due volte il cancro, nel 1973 (all’utero) e poi nel 2012 (al seno). Guerriera in campo e nella vita.
    In quegli anni era anche una delle tenniste più ammirate al mondo per la sua bellezza, esaltata da completini da gioco per quell’epoca assai arditi, con pizzi e un design iconico ideato dai più famosi stilisti dell’epoca, che l’ha resa famosissima a livello globale. Racconta Lea in merito a quest’aspetto della sua popolarità (tratto dal sito FITP, ndr): “Io cominciai a farmele fare da subito, le mutandine col pizzo: mi piaceva indossare cose carine. L’anno della partita con la Connolly al Foro Italico c’era chi mi lanciava frecciatine perché giravo sempre con Dinny Pails, il campione australiano divenuto poi grande tencico. Dicevano che si era perdutamente innamorato di me. La verità è che ero l’unica che parlava inglese e quando mi conobbe chiese subito alla Federazione che gli facessi da interprete. Così finì che quando i professionisti venivano in Italia (allora c’era ancora la divisione tra i pochissimi ‘pro’ e il modo del tennis dei dilettanti, il mio…), i vari Victor Seixas, Tony Trabert, io giravo con loro. Facevo da interprete. Ero arrivata in Italia a 15 anni, nel 1950. La Connolly era una campionessa di cui avevo già sentito parlare quando ancora vivevo in Africa, ad Addis Abeba. Avevo vinto subito i campionati juniores. E subito mi aveva acchiappato Umberto Mezzanotte, il direttore della rivista Il Tennis Italiano. Ero quella che giocava con me mutande di pizzo. Il primo torneo, mi ricordo, l’avevo giocato a Focette. E la voce si era sparsa. “Uh, gioca l’abissina…” dicevano, “gioca benissimo…”. Venivano a vedermi. Arrivò anche Fausto Gardini, il campione italiano. Si presentò e mi disse “Non faresti una foto con me?”. “Certamente” risposi. Una foto con Gardini? Io impazzivo. Mi mise in mano una bella confezione di dentifricio Binaca. Quell’immagine uscì con la didascalia: Fausto Gardini premia Lea Pericoli con i dentifrici Binaca. Su tutti i giornali italiani venne lanciata una campagna. Per i dilettanti erano cose vietate. Gardini fu squalificato e io venni chiamata da Enrico Piccardo, il segretario della Federazione, un uomo piccolo di statura, tremendo. Io ero tutta contenta di essere chiamata in Federazione. Lui mi disse: ‘Signorina Pericoli, lei è venuta in Italia ha giocato e vinto i Campionati juniores da non qualificata, ha fatto la reclam della Binaca, ha dato scandalo con le mutandine di pizzo a Wimbledon. O lei mi promette che esce da quella porta e non gioca piú a tennis…. Altrimenti la squalifico a vita’. Io spaventatissima promisi. Poi figurati…”.
    “Come ti dicevo, io le mutande di pizzo per giocare me le ero fatte fare sin dall’inizio, da mia mamma o da una sartina. Volevo essere appariscente, ero vanitosetta. Quelle non erano state un’idea di Ted Tinling, lo stilista londinese. Tinling mi vestì per Wimbledon. Successe la fine del mondo. Mi ricordo qulla partita contro la spagnola Maria Josefa de Riba. Io non so come avessero fatto i fotografi ad andarsi a sdraiare dietro il fondocampo per fotografarmi…. Papà si infuriò. E, lì per lì, mi face smettere. Per me comunque era uno svago, il mio divertimento. Dovevo pagarlo di tasca mia. Lavoravo. Quando lasciammo l’Africa, la mia famiglia che là era molto benestante (intorno a casa avevamo un parco col campo da tennis…) dovette ridimensionarsi. L’azienda di mio padre era persa. Il primo lavoro lo trovai da sola. Mi iscrissi a un corso privato, un istituto di Piazza del Duomo dove insegnavano lingue, dattilografia. Chi mi dava lezione, un certo Mr Ottino, non faceva quello di mestiere: aveva un ufficio di Import Export. Capì che ero sveglia, vide come me la cavavo con l’inglese e disse: è inutile che fai un corso. Ti do l’attestato subito e alla fine del trimestre vieni a lavorare da me. E cosí feci, di corsa”.
    (..) “Quando ci ripenso ritorno per un attimo dentro un mondo pieno di magia. Io non ho mai avuto un coach. Per allenarmi dovevo trovare giocatori maschi di terza categoria che avessero voglia di giocare dall’una alle due perché io lavoravo. Oppure alla mattina dalle 8 alle 9: poi doccia e via con la Vespa per andare in ufficio. E nelle serate romane, approfittavamo della folle passione tennistica di tanti personaggi famosi. Uno per esempio era Dino Verde, l’autore televisivo. Un altro l’attore Umberto Orsini , altro ‘maniaco’ di tennis. Facevamo persino dei doppi improbabili con una posta in palio. E così guadagnavamo pure qualcosa. Poi ci portavano fuori a cena. Eravamo giovani, ragazzi senza una lira. Ma felici”.
    Fu importante anche nella diffusione del tennis, con le sue telecronache su Telemontecarlo. Negli ultimi anni, insieme a Nicola Pietrangeli, ha promosso il tennis in infinite manifestazioni, con la sua solita classe umana e sportiva. Sorridente e sempre garbata, è stata l’immagine del nostro sport per decenni.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Lea Pericoli morta a 89 anni: addio alla signora del tennis italiano

    Nata a Milano nel 1935, Lea Pericoli è stata n. 1 d’Italia per 14 anni dal 1959 al 1976 e vanta il record assoluto di titoli italiani: 27 complessivamente tra singolare, doppio e doppio misto. Agli Internazionali d’Italia è stata semifinalista nel 1967, ha raggiunto 4 volte i quarti di finale (1959, 1962, 1969 e 1971) e  8 volte gli ottavi (1953, 1955, 1960, 1963, 1964, 1965, 1970 e 1972). Ha giocato cinque finali in doppio a fianco di Silvana Lazzarino (dal 1962 al 1965 e nel 1967).  LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Shanghai: Arnaldi rimonta Svajda, prestazione con luci e ombre per Matteo

    Matteo Arnaldi (foto Getty Images)

    Vincere è sempre la miglior medicina, ancor più quando la prestazione è altalenante, con molte ombre a pesare su momenti di discreto tennis. Matteo Arnaldi rimonta un set e batte Zachary Svajda nel secondo turno del Masters 1000 di Shanghai, 6-7(2) 6-2 6-4 lo score conclusivo, che gli regala un possibile terzo turno da favola contro Medvedev (se il russo batterà Seyboth-Wild). Il ligure ha disputato un primo set molto incerto, con la luce nel suo gioco che si accendeva e spegneva di continuo, tra giocate di qualità alternate a troppi errori. Ben 7 palle break non sfruttate, con un Svajda più ordinato che altro, e quindi un tiebreak molto negativo, con gli ultimi due punti quasi buttati via, davvero infastidito dalla situazione e dal suo tennis, falloso e poco incisivo. È andato sotto di un break all’avvio del secondo parziale Matteo, e lì è scattato l’allarme rosso. Invece quella situazione negativa ha fatto “da sveglia” per Arnaldi, che finalmente ha iniziato a spingere di più e sbagliare di meno, mettendo in campo un ritmo e consistenza nettamente superiore alla cilindrata dell’americano. Un cambio di passo repentino: con tre break nel set Arnaldi si è preso di slancio il parziale, mentre il terzo set è filato via in grande equilibrio sino al 4 pari. L’azzurro è stato bravo a servire bene e salvare un turno di battuta complicatissimo, annullando due palle break avrebbero mandato Svajda a servire per il match. Zachary quindi è crollato nel decimo game, 40-15 ha inanellato una serie di errori, cedendo con un doppio fallo sul match point.
    Arnaldi ha sofferto per tutta la prima fase del match, davvero troppo in rapporto al valore di Svajda, buon tennista ma assai inferiore per spinta e tenuta quando è stato messo sotto pressione. Matteo è stato incapace di tenere un ritmo alto e un rendimento costante, spesso scarico con le gambe e incerto sulla scelta tattica da prendere. Ha probabilmente sofferto anche le giocate piuttosto lente, tagliate e molto angolate dell’avversario, palle con poco peso e difficili da incontrare, mentre Matteo è fortissimo quando può sfruttare l’energia dei colpi dell’avversario. Ha dovuto scrollarsi di dosso incertezze e negatività, mettendo finalmente più grinta e intensità dal secondo set, quando si è ritrovato anche sotto di un break. La reazione è stata l’aspetto migliore della sua partita, un cambio di passo che l’ha portato al successo in rimonta. Al prossimo turno ci sarà probabilmente Medvedev, e servirà un Arnaldi assai più carico e preciso.
    Il sanremese ha chiuso il match con 47 errori (e 48 vincenti), davvero troppi per la pressione ricevuta dal rivale. Nei suoi numeri finali pesa il brutto primo set e poi l’ottimo secondo, a livellare il tutto. Ma in generale, oltre alle statistiche, deve riflettere sul perché abbia sofferto così tanto nella prima fase della partita. È bastato giocare un tennis consistente, spingendo di più con buon margine, per riequilibrare la partita. Non ha convinto nemmeno in risposta Arnaldi, visto che i servizi dello statunitense sono stati più precisi che veloci, e Matteo spesso proprio dalla risposta si prende un vantaggio che poi capitalizza con la sua velocità in campo e abilità ad aprire l’angolo.
    Alti e bassi, fiammate e indecisioni, una partita che per fortuna ha portato a casa ma che ha rischiato seriamente di compromettere sul 4 pari del terzo, sotto una tensione che l’ha portato ad affrettare i tempi e pure perdere a tratti il servizio. Proprio il servizio poi l’ha salvato, quindi è più un aspetto mentale che tecnico ad averlo “incasinato”. Svajda è tennista particolare, non se ne trovano tanti sul tour che riescono a giocare così piano e spostarti, e poi accelerare all’improvviso; ma la capacità difensiva di Arnaldi è superiore anche alle variazioni dello statunitense e, alla fine, per fortuna ha prevalso.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Svajda scatta al servizio ed è molto falloso. Concede tre palle break dal 15-40 ma Arnaldi non ne approfitta (brutto l’errore col diritto sulla terza, vero gratuito). Anche Matteo non è sicuro con i suoi colpi, nel suo primo turno di servizio commette un doppio fallo, ma vince il game a 30 con un comodo attacco col diritto. L’equilibrio non si rompe, nemmeno nel quinto game quando il sanremese si porta 0-30 in risposta con un bel vincente perché spreca con la smorzata e poi subisce gli angoli al servizio dello statunitense. Sul 3-2 è Arnaldi in difficoltà al servizio. Svajda inizia il game in risposta con un passante splendido di rovescio, tocco calibrato e vincente, poi Matteo chiama una palla out ma invece ha toccato la riga. 0-30. Zachary strappa una palla break sul 30-40 grazie a un diritto mal calibrato da Arnaldi, si salva l’azzurro con un ace. Un pessimo tocco di volo costa ad Arnaldi un’altra palla break, ma si salva ancora con un altro ace. 3 pari. La bagarre continua: ora è Svajda ad andar sotto da 30-0, tre errori e 30-40, ma Arnaldi non sfrutta la chance per scappare avanti, buono l’attacco e chiusura di volo dell’americano. Molti errori, entrambi giocano a strappi e l’equilibrio regge. 4 pari. Si accende e si spegne Arnaldi, come all’avvio del decimo game: terribile errore di rovescio, del tutto bloccato con le gambe, poi un ace e un diritto vincente. Sul 5 pari, Matteo in risposta prova a cambiare marcia, ma continua ad alternare ottime giocate (il diritto vincente da sinistra sul 15 pari) ad errore evidenti (il diritto malamente in rete nel punto successivo). Sul 30 pari Svajda centra malamente un diritto, palla break Arnaldi. Male Matteo, arriva bene sulla palla ma un back difensivo decolla e scappa lungo. Appena l’azzurro gioca profondo, Svajda va in crisi. Concede un’altra palla break Zachaky, ma col servizio la cancella (sei su sei annullate). Nemmeno la settima chance è fortunata per Arnaldi, un po’ troppo arretrato in difesa. 20 punti, Svajda si porta 6-5. Con un ottimo game, finalmente senza sbavature, Arnaldi si porta 6 pari, tiebreak. Matteo concede il primo mini-break con un errore banale in scambio, 2-0 Svajda, poi sfortunato per un nastro che devia mortalmente la palla del ligure. Serve bene Zack, 4-1. Con rovescio sparacchiato via senza dietro un’idea Arnaldi crolla sotto 5-1 e con altri due errori concede il gioco decisivo s Svajda per 7 punti a 2. Un tiebreak davvero negativo, chiuso quasi per “liberarsi” del momento. Troppe chance non sfruttate (7 palle break!), errori e mancanza di continuità per Arnaldi.
    Evidente la frustrazione di Arnaldi, che al servizio sbaglia tutto all’avvio del secondo set. 4 errori, terribile lo schiaffo al volo che concede il primo break del match a Svajda. Sotto di un set e un break, Matteo si mette finalmente a lavorare la palla con più attenzione e continuità. Soffre nello scambio ma non sbaglia, e alla fine si prende il primo break del match, all’ottava chance complessiva, per l’1 pari, quindi vince il turno di battuta a zero, 2-1. Ha cambiato passo l’azzurro, gioca semplicemente più profondo e continuo, e sbaglia di meno imponendo un ritmo superiore. Si procura due palle break nel quarto gioco (15-40) e sfrutta la seconda con un errore di diritto di Svajda. Break e 3-1 Arnaldi. Evidente il cambio di passo di Matteo, anche il rovescio ora fila via sicuro e rapido, splendido il cross vincente nel quinto game, gioco che chiude con un sicuro passante di diritto incrociato. 4-1 Arnaldi. Matteo è salito di livello al servizio, e più incisivo in risposta, segnando un gap netto con Svajda. Arnaldi chiude il set per 6-2 con il terzo break del set, strappato ai vantaggi con due risposte profonde che provocano gli errori dell’americano. Altra consistenza di Matteo, e la differenza in campo è stata evidente.
    Terzo set, Arnaldi inizia alla battuta con un ottimo game, vinto a zero. Svajda è invece in difficoltà sulle traiettorie più profonde dell’azzurro e senza i regali del primo set. Rimedia a un pericoloso 15-30 e impatta lo score 1 pari. Zachary è consapevole di non poter reggere il ritmo di Matteo, quindi è attento a servire la prima in campo e variare il più possibile, cercando anche il vincente immediato pur di non entrare nello scambio di ritmo. Con un bel passante di rovescio l’americano impatta 2 pari. Buon livello in questa fase dell’incontro, pochi gli errori e molti i vincenti, come la splendida demi-volée che porta ad Arnaldi il punto del 3-2. Nessuno dei due riesce ad incidere in risposta, si scorre rapidamente sui turni di servizio (qualche errore di Matteo in risposta, anche su battute non così incisive). 4 pari, si entra nel rush finale. Improvvisamente Arnaldi va sotto: un gran passante di Svajda, super-giocata col diritto in corsa, poi Matteo si fa prendere dalla fretta, dall’ansia, e spara via un diritto banale. 0-30. Dopo una bella prima palla commette un terribile doppio fallo, 15-40, due palle break delicatissime da difendere, e ancora la prima di servizio non va. Per fortuna un’ottima seconda al centro gli apre il campo, 30-40; quindi due Ace di fila! Eccellente reazione al momento di difficoltà. Game complicatissimo, la pressione è massima. Ancora col servizio e poi una volée comoda, Arnaldi si porta 5-4. Svajda controlla bene il game, 40-15, poi Matteo trova una splendida smorzata e il game va ai vantaggi. Un errore di Zack col rovescio lo condanna a Match Point da salvare, ma non trema, con lo stesso rovescio, stavolta, ottimo, lo cancella. Altro errore di rovescio, secondo match point Arnaldi. Ci pensa Svajda: doppio fallo! Crolla nel peggiore dei mondi, la rimonta e vince Arnaldi. Prestazione con molte ombre, ma alla fine è andata. Se passerà Medvedev, servirà ben altra prestazione.

    [29] Matteo Arnaldi vs [Q] Zachary Svajda ATP Shanghai Matteo Arnaldi [29]666 Zachary Svajda724 Vincitore: Arnaldi ServizioSvolgimentoSet 3Z. Svajda 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A5-4 → 6-4M. Arnaldi 0-15 0-30 15-30 15-40 df 30-40 40-40 ace A-40 ace 40-40 A-40 40-40 A-404-4 → 5-4Z. Svajda 15-0 30-0 30-15 40-154-3 → 4-4M. Arnaldi 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3Z. Svajda 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 40-303-2 → 3-3M. Arnaldi 15-0 30-0 40-02-2 → 3-2Z. Svajda 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-302-1 → 2-2M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 df 40-30 40-40 A-401-1 → 2-1Z. Svajda 15-0 15-15 15-30 df 30-30 40-301-0 → 1-1M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 ace0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Z. Svajda 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 df 40-A5-2 → 6-2M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 40-154-2 → 5-2Z. Svajda 15-0 30-0 40-0 40-154-1 → 4-2M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 40-153-1 → 4-1Z. Svajda 0-15 15-15 15-30 15-40 30-402-1 → 3-1M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1Z. Svajda 0-15 15-15 15-30 30-30 30-400-1 → 1-1M. Arnaldi 15-0 ace 15-15 15-30 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 1-3* 1*-4 1*-5 2-5* 2-6*6-6 → 6-7M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-155-6 → 6-6Z. Svajda 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-405-5 → 5-6M. Arnaldi 0-15 15-15 ace 30-15 40-15 ace4-5 → 5-5Z. Svajda 15-0 15-15 30-15 40-154-4 → 4-5M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-403-4 → 4-4Z. Svajda 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 A-403-3 → 3-4M. Arnaldi 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 ace 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3Z. Svajda 0-15 0-30 15-30 30-30 40-302-2 → 2-3M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2Z. Svajda 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-1 → 1-2M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-300-1 → 1-1Z. Svajda 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 40-A 40-40 A-400-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 M. Arnaldi
    🇺🇸 Z. Svajda

    Punteggio servizio
    286
    251

    Ace
    11
    3

    Doppi falli
    3
    4

    Percentuale prime di servizio
    56% (55/99)
    64% (75/117)

    Punti vinti con la prima
    82% (45/55)
    67% (50/75)

    Punti vinti con la seconda
    52% (23/44)
    48% (20/42)

    Palle break salvate
    80% (4/5)
    69% (9/13)

    Giochi di servizio giocati
    15
    15

    Punteggio risposta
    143
    93

    Punti vinti in risposta sulla prima
    33% (25/75)
    18% (10/55)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    52% (22/42)
    48% (21/44)

    Palle break convertite
    31% (4/13)
    20% (1/5)

    Giochi di risposta giocati
    15
    15

    Punti vinti a rete
    59% (20/34)
    67% (8/12)

    Vincenti
    48
    29

    Errori non forzati
    47
    41

    Punti vinti al servizio
    69% (68/99)
    60% (70/117)

    Punti vinti in risposta
    40% (47/117)
    31% (31/99)

    Punti totali vinti
    53% (115/216)
    47% (101/216)

    Velocità massima servizio
    206 km/h
    201 km/h

    Velocità media prima di servizio
    181 km/h
    186 km/h

    Velocità media seconda di servizio
    149 km/h
    149 km/h LEGGI TUTTO

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    Sinner: “Wada? Ancora sorpreso, ma sono fiducioso e collaborerò”

    È iniziata la “missione Shanghai” per Jannik Sinner. Il n. 1 al mondo, reduce dalla finale al China Open, ha svolto oggi il primo allenamento al Qizhong Forest Sports City Center in vista del debutto di sabato contro il giapponese Taro Daniel, n. 93 della classifica mondiale. Un giorno di riposo extra per l’azzurro, tornato a parlare in conferenza stampa dell’appello della Wada al TAS sul caso clostebol: “Ho già risposto a Pechino, dicendo che sono un po’ sorpreso, ma sapevo che potenzialmente poteva accadere – ha spiegato Sinner – È successo, sono ancora sorpreso, ma collaborerò come ho fatto prima. Ho avuto tre udienze e tutte e tre sono andate a mio favore, il che è positivo. Sono fiducioso affinché possa risolversi positivamente o, in caso contrario, sarei molto sorpreso. In questa situazione non mi sento a mio agio perché pensavo fosse finita e invece ci risiamo, quindi non è facile”. 

    “Alcaraz mi spinge a migliorare”

    Sinner si è soffermato anche sulla finale di Pechino con Alcaraz, parlando del loro rapporto sia dentro che fuori dal campo: “In campo siamo diversi, è la nostra natura, ma fuori dal campo siamo abbastanza simili. Lui mi spinge a fare meglio, il che è una cosa buona. Ci sono aspetti del mio gioco su cui devo migliorare e nei prossimi giorni e durante la off season mi allenerò per riuscirci”. LEGGI TUTTO

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    Iga Swiatek si separa dal coach Tomasz Wiktorowski

    Iga Swiatek POL, 31.05.2001 – Foto Getty Images

    In un’inaspettata svolta nel mondo del tennis, Iga Swiatek, attuale numero uno del ranking mondiale femminile, ha annunciato questa mattina la fine della sua collaborazione professionale con l’allenatore Tomasz Wiktorowski. Questa decisione arriva dopo tre stagioni di notevole successo per la giocatrice polacca.
    Wiktorowski è stato al fianco di Swiatek in quasi tutti i suoi momenti di gloria, guidandola attraverso numerose vittorie e al vertice della classifica mondiale. La loro partnership ha visto Swiatek dominare il circuito femminile, collezionando titoli prestigiosi e consolidando la sua posizione come una delle migliori giocatrici della sua generazione.
    Tuttavia, sembra che l’assenza di vittorie significative dalla sua ultima affermazione al Roland Garros possa aver pesato sulla decisione di Swiatek. Nonostante tra i due esistesse un forte legame di amicizia, pare che considerazioni di natura sportiva abbiano prevalso.La notizia giunge in un momento particolare per Swiatek, che non compete dal US Open, aggiungendo un elemento di incertezza al suo immediato futuro nel circuito. La scelta di separarsi da un coach di successo come Wiktorowski solleva inevitabilmente domande sulla direzione che la carriera della giovane polacca prenderà d’ora in avanti.Resta ora da vedere chi subentrerà nel ruolo di allenatore di Swiatek. La scelta del nuovo coach sarà cruciale per il futuro della giocatrice e sarà seguita con grande interesse dagli appassionati e dagli addetti ai lavori.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner parla in conferenza stampa a Shanghai: “Cresciuto come persona, fiducioso sul caso WADA”

    Jannik Sinner – Foto Masters 1000 Shanghai Rolex

    Jannik Sinner, attuale numero uno del mondo, è tornato a Shanghai per il Masters 1000, fresco della finale disputata al China Open. In una conferenza stampa ricca di spunti, il campione italiano ha parlato della sua crescita personale, del suo rapporto con Carlos Alcaraz, delle recenti sfide in campo e fuori, e ha offerto la sua visione sul futuro del tennis cinese. Nonostante la pressione dell’appello WADA, Sinner si è mostrato sereno e concentrato sul torneo, sottolineando l’importanza della sua evoluzione non solo come atleta, ma anche come persona.
    Jannik, bentornato a Shanghai. Abbiamo tutti seguito la finale del China Open, ti sei ripreso da quella partita? Hai già fatto il tuo primo allenamento a Shanghai? Come ti senti?JANNIK SINNER: Sono molto felice di essere di nuovo qui, è un torneo molto bello, molto speciale. Ho appena terminato la mia prima sessione di allenamento, quindi mi sento bene, mi sento recuperato, quindi sì, va tutto bene.
    D. Sappiamo quanto sei cresciuto come giocatore dall’ultima volta che sei stato a Shanghai, ora sei il numero 1 del mondo, con due titoli del Grande Slam, ma quanto sei cresciuto come persona?JANNIK SINNER: Sì, forse è ancora più importante che essere un giocatore. Ovviamente quando sei giovane, intorno ai 20, 21, 22 anni, ogni anno sembra un grande passo avanti. Molte cose sono cambiate in un anno, quindi sento di aver fatto un grande processo di crescita nel corso di quest’anno.Inoltre, nonostante il successo, non sta cambiando la mia mentalità o il modo in cui mi comporto con le persone o altro, quindi questo è molto positivo, credo. Anche circondarmi di brave persone, avere la mia famiglia e le persone che mi conoscono, e che mi danno supporto, il supporto quotidiano, che significa così tanto per me. Quindi mi sento in una buona situazione e ovviamente spero che, anche l’anno prossimo, se mi farai la stessa domanda, potrò darti una risposta simile.
    D. Hai detto dopo il China Open che semplicemente non era la tua giornata, e mi chiedo se qualche giorno dopo hai avuto più tempo per riflettere su cosa sia andato storto, e se in particolare la pressione dell’ultima settimana con l’appello della WADA abbia influito.JANNIK SINNER: Sì, ho già risposto a questo a Pechino riguardo all’appello, che sono un po’ sorpreso, ma in un altro modo sapevo che potenzialmente questo poteva accadere. È successo, sono ancora sorpreso, ma collaborerò come ho fatto prima. Ho avuto tre udienze, che sono andate tutte a mio favore, il che è stato positivo, ma ora vedremo. Sono molto fiducioso che l’esito sarà molto positivo, o sarei molto, molto sorpreso se fosse il contrario.Sai, non è una situazione in cui mi sento a mio agio, questo è certo, perché pensavo fosse finita, e ora di nuovo, quindi non è facile.Parlando della partita, queste cose possono succedere. 7-6 al terzo set, può andare da una parte o dall’altra, e alla fine è andata dalla sua. Ho avuto alcune chance nel terzo set, lui avrebbe dovuto vincere il primo set, che invece ho vinto io.Nel secondo set, ho avuto delle opportunità, ho avuto palle break sul 4-3, non sono riuscito a sfruttarle. Ho avuto alcune chance sul 5-4.Nel terzo set, ero in vantaggio 3-0, e nel tie-break lui ha tirato fuori alcuni colpi incredibili, quindi è stata una grande partita e basta.
    D. Ovviamente hai una rivalità incredibile in campo con Carlos Alcaraz, ma sembra che vi piaccia anche passare del tempo insieme fuori dal campo. Mi chiedevo se potessi commentare questo aspetto e quanto sia difficile o facile per dei rivali essere anche amici.JANNIK SINNER: Beh, sento che per noi è abbastanza facile, perché credo che siamo abbastanza simili come esseri umani fuori dal campo. In campo siamo un po’ diversi, perché è normale, è la nostra natura. Ma, sai, fuori dal campo, lo ascolto, ho la sensazione che gli piaccia circondarsi delle persone a lui vicine, come faccio io. Sì, voglio dire, per noi, il modo in cui viviamo è molto normale, diciamo. Poi, ovviamente, in campo cerchiamo di batterci, cerchiamo di dare una grande battaglia, come facciamo sempre e come sempre cerchiamo di fare.Poi almeno lui mi spinge a fare meglio, il che è una cosa buona, dove poi cerco di migliorare il mio gioco nei giorni successivi o, sai, nella off-season, ti alleni per quello. Fuori dal campo, siamo abbastanza simili.
    D. Puoi condividere con noi il tuo programma di ieri, e come ti preparerai per la prossima competizione?JANNIK SINNER: No, non ho fatto nulla. Io e Carlos abbiamo avuto un bel evento con Nike. Abbiamo fatto qualche apparizione lì, che è stato molto bello per connettersi anche con alcuni tifosi, è stato fantastico.Sto solo cercando di riposare un po’, sono andato un po’ in palestra, e ora oggi mi sono allenato qui per la prima volta.Come ho detto, è sempre speciale tornare qui, e poi spero di essere pronto per la prima partita di domani.
    D. Ovviamente il tennis cinese sta migliorando molto, e sta diventando più popolare, puoi parlarne dal punto di vista di un giocatore?JANNIK SINNER: Sì, penso che sia fantastico perché, sai, il paese è grande, ci sono molte, molte persone, quindi è bello avere nuovi giocatori emergenti. Ora nella top 100 c’è un buon numero, e nella top 200 c’è un buon numero, e sento che sta arrivando.È bello, sai, mi alleno abbastanza spesso ora con giocatori cinesi, e tutti giocano un ottimo tennis. Quando qualcuno gioca un buon tennis, è solo questione di tempo, sai. Quando arriva, se è top 100, top 50, top 20, questo non lo so, ma penso che il tennis qui in Cina crescerà, che è quello a cui credo voi tutti guardiate con interesse. Quindi, sì, sono abbastanza fiducioso che diventerà importante qui in Cina. LEGGI TUTTO