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    Domenicali, la promessa per il 2026: “Più rumore in Formula 1”

    ROMA – Non solo lo sguardo al futuro, ma anche alle cose del passato che non sono da buttar via. Così la Formula 1 si prepara alla rivoluzione del 2026. Il rumore del motore, con la nuova era del Circus, infatti, dovrebbe tornare più alto rispetto a quello delle attuali monoposto. Ad annunciarlo è lo stesso Stefano Domenicali: “L’intenzione è di fare in modo che nel nuovo regolamento ilrumore del motore sia più elevato, perché è parte della nostra emozione è davvero ciò che i nostri tifosi vogliono sentire, e questo è il nostro dovere di impegnarci in tal senso” – le parole del Ceo della F1 ai microfoni del LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ducati da urlo ad Assen: Bagnaia trionfa davanti a Bezzecchi

    ASSEN – E’ Pecco Bagnaia a trionfare nel Gran Premio d’Olanda, valevole per l’ottava tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Dopo aver duellato nella prima parte di gara, il campione del mondo della Ducati va in fuga e trionfa sul circuito di Assen. Dopo un weekend dominato, tra pole position e successo nella Sprint, Marco Bezzecchi si deve accontentare del secondo posto davanti a Brad Binder, che per violazione di track limits deve cedere il podio ad Aleix Espargaro. Quinta posizione per Jorge Martin, che si avvicina soltanto ai due davanti. Giornata piena di cadute: tra gli altri, fuori anche Enea Bastianini e Fabio Quartararo. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, classifica dopo GP Olanda: Bagnaia allunga su Martin e Bezzecchi

    ASSEN – Pecco Bagnaia consolida il primo posto della classifica piloti di MotoGP dopo la vittoria nel Gran Premio d’Olanda, valevole per l’ottava tappa del Mondiale 2023. Il campione in carica, grazie al successo sul circuito di Assen, allunga e vanta ora 35 punti di vantaggio su Jorge Martin, il quale viene invece agganciato da Marco Bezzecchi, ora distante una sola lunghezza. Lontano Brad Binder, quarto davanti a Johann Zarco e a Luca Marini. LEGGI TUTTO

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    MotoGP. Prima Quartararo e Zarco, poi Bastianini: serie di cadute ad Assen

    ASSEN – Un inizio pieno di cadute nella gara del Gran Premio d’Olanda, valevole per l’ottava tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Nella prima parte della gara sul circuito di Assen, diversi piloti sono finiti a terra, costretti poi ad abbandonare la gara. Johann Zarco e Fabio Quartararo sono venuti a contatto uscendo di pista e cadendo nella ghiaia. Da capire le condizioni di Quartararo, dolorante dopo l’episodio. Poco prima era caduto anche Jack Miller, mentre un attimo dopo è il turno di Maverick Vinales. Al settimo giro scivolone anche per la Ducati Enea Bastianini, con la moto che emanava piccole fiamme in seguito alla caduta. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Olanda, diretta gara: dove vederla in tv e orario partenza

    ASSEN – La gara del Gran Premio d’Olanda chiude il settimo appuntamento della stagione di MotoGP. A partire dalla pole position sarà Marco Bezzecchi, che nella Sprint ha battuto Pecco Bagnaia. Il via alla gara è in programma domenica 25 giugno alle ore 14:00 e verrà trasmessa in diretta da Sky (canale 208), oppure in differita in chiaro su TV8 dalle 17:00. La visione in streaming è invece disponibile su Sky Go e NOW. LEGGI TUTTO

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    Diretta gara MotoGP Olanda: dove vederla in tv

    ASSEN – Tutto pronto per il via alla gara del Gran Premio d’Olanda valida per l’ottavo appuntamento della stagione di MotoGP. Marco Bezzecchi scatterà dalla prima casella in griglia di partenza, dopo aver conquistato la pole position nelle qualifiche del sabato. Il via alla gara è in programma domenica 25 giugno alle ore 14:00 e verrà trasmessa in diretta da Sky (canale 208), oppure in differita in chiaro su TV8 dalle 17:00. La visione in streaming è invece disponibile su Sky Go e NOW. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Marquez dichiarato “unfit”, non correrà la gara di Assen

    ASSEN – Marc Marquez è costretto a fermarsi, e non sarà in gara al Gran Premio d’Olanda valevole per l’ottava tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota spagnolo è stato infatti dichiarato “unfit” dopo il sabato sul circuito di Assen, e non prenderà parte alla giornata decisiva a causa di una frattura alla costola. Questo infortunio era già arrivato nella caduta del warm-up in Germania, per poi aggravarsi nelle due occasioni in cui il numero 93 è finito a terra sulla pista olandese. LEGGI TUTTO

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    Quartararo: “Le Ducati? Altro pianeta. Io e la Yamaha resistiamo”

    Nemmeno la sua moto l’aiuta.«Sento che ci sia qualcosa di strano nella M1, il limite è poco avvertibile e il cento per cento lontano. Ci stiamo provando, ma la moto ha perso d’efficacia nelle curve, di conseguenza ho perso fiducia. Mugello a parte, i tempi registrati sono simili ai riferimenti 2022. Il problema è che gli altri hanno migliorato, mentre noi siamo rimasti fermi. Gli avversari sono andati avanti, mentre noi ci arenavamo».
    Situazione simile vissuta da Marc Marquez e Honda. O sono momenti diversi?«Eviterei di affermarlo. Tra la M1 e la RC213 V ci sono differenze, vantaggi per una e svantaggi per l’altra. Per esempio, in Honda soffrono di confidenza all’anteriore e improvvisi sbalzi causati dal posteriore. In Yamaha non soffriamo così, a noi mancano potenza e capacità di voltare rapidi e precisi. Chiaro, la tecnica è una cosa. La pratica dice quanto e come pure Marc stia patendo».
    Nel progetto Yamaha trova comunque note positive? «Sì, in termini di potenza e numero di cavalli abbiamo compiuto un passo avanti, tuttavia poco percettibile rispetto a quanto fatto dalla concorrenza. D’accordo, durante il GP Italia ho toccato i 360 chilometri orari nel lungo rettilineo, ma grazie alla scia offerta da chi mi precedeva. Le moto avversarie tagliavano l’aria, io ne approfittavo».
    A proposito di aria: Ducati e il resto dei competitor monta ali maggiorate.«Maggiorate se paragonate alle appendici Yamaha. L’aerodinamica funziona in maniera particolare: più si va forte, meglio lavora. Senza potenza, l’utilizzo della sezione aerodinamica è limitato, cioè, quanto sta accadendo a noi».
    Il suo impegno è al pari del lavoro compiuto da Yamaha? «I giapponesi si stanno rivelando interessati alla MotoGP, e lo spiego con una immagine: ci sono tanti nuovi ingegneri spediti da Iwata nel paddock, ma hanno bisogno di tempo. Yamaha sta lavorando sodo oggi, e lo fa programmando il futuro. Chiaro è che il frutto arriverà i prossimi anni, sebbene io stia spingendo per avere un netto cambio di tendenza. Credo non prima del 2024. Io insisto, mica mi tiro indietro».
    Una valida offerta contrattuale da parte di Case diverse la farebbe tirare indietro?«Offerta? Non ho ricevuto alcuna proposta e, se le avessi avute, sarei rimasto a vestire gli abiti Yamaha sino a fine 2024. Sono focalizzato su questo progetto e, malgrado stia vivendo un momento di carriera difficile, sono convinto della scelta».
    Tornando a Marquez, ha detto di voler preservarsi, evitando rischi inutili e infruttuosi. «Gli infortuni li evito volentieri anche io, malgrado quanto accaduto facendo jogging (ride, ndc). Vorrei lottare per posizioni di vertice, oggi lontane per noi. Allora, che faccio? Rischio di cadere, cercando il cento per cento? No, meglio di no. Io spingo al massimo, a volte azzardando mosse particolari. Al Sachsenring abbiamo montato la gomma posteriore morbida, a mò di scommessa: non ha funzionato, qunidi cosa cambia arrivare tredicesimo o dodicesimo?». 
    Nulla, diremmo. «Esatto. Le Ducati viaggiano su un pianeta diverso, sia prestazionalmente che in numero di moto. Qui abbiamo poche M1, siamo in due con Franco Morbidelli. A noi servirebbe un team satellite col quale condividere dati, Ducati ha otto moto e squadre in perpetuo collegamento. Tutti i piloti equipaggiati Desmosedici vanno forte, le informazioni scambiate sono incredibili e preziose. Mica si inventano chissà cosa». 
    Lei può inventarsi qualcosa?  «Ci proverò, sebbene sia onesto dire che questo sia il momento più duro da quando corro in MotoGP. Magari non sto attraversando il periodo più nero, ma mi sento frustrato. Quello sì». 
    Non può piovere per sempre. «Probabilmente, in condizioni di bagnato e con tanta acqua nel weekend andremmo meglio. Saremmo sicuramente efficaci, vicini al gruppo di testa o, addirittura, nel gruppo di testa. Lo abbiamo visto in Argentina. Però c’è un problema: mica mi metto a fare la danza della pioggia».  LEGGI TUTTO