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    Cipollini a Casa Sky Sport: “Pantani ancora una ferita aperta. Voglio aiutare le persone”

    Ospite a Casa Sky Sport, l’ex campione del mondo di ciclismo ha parlato del suo rapporto con il mitico Marco Pantani: “Era una persona straordinaria, era parte dell’Italia”. Cipollini sarà protagonista a Pasqua di Giro Legends, iniziativa benefica a favore della Croce Rossa: “Voglio aiutare le persone che mi hanno reso un campione”
    CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

    Mario Cipollini è stato ospite a Casa Sky Sport, dove ha parlato dell’iniziativa Giro Legends, che coinvolge oltre al ‘Re Leone’, altri grandi ex per una gara ‘virtuale’ all’insegna della beneficenza: “Quando facevano vedere la cartina dell’Italia con i puntini dei focolai del Covid, sembrava la carta del Giro – ha spiegato l’ex velocista toscano -. E’ stato facile pensare che il ciclismo avrebbe dovuto fare qualcosa. Milano è la sede del ciclismo, dalla Sanremo all’arrivo del Giro. Bergamo è una città che ama il ciclismo, che ha dato i natali a un certo Felice Gimondi. Abbiamo pensato di dover aiutare chi ci ha permesso di diventare campioni. Abbiamo messo in piedi questa cosa straordinaria, insieme alla Gazzetta, per permettere agli appassionati di essere coinvolti in qualcosa di benefico”. Il ciclismo è sempre stato uno sport eroico, per certi versi, anche nei momenti di massima difficoltà del Paese: “Il ciclismo ha sempre aiutato la storia d’Italia. Ricordiamo per esempio Bartali, che nel 1948 quando ci fu l’attentato a Togliatti, placò gli animi per una possibile guerra civile. E’ giusto aiutare le persone che hanno bisogno, perché é grazie a questi tifosi che noi siamo diventati campioni”. 
    Cipollini: “Pantani era parte dell’Italia”
    Cipollini ha poi parlato del suo rapporto con Marco Pantani: “Pantani è una ferita ancora aperta: era una persona con un cuore grandissimo, aiutava tutti – ha detto -. Anche negli ultimi anni di carriera si era portato con sé persone in difficoltà, era molto sensibile. Non sappiamo ancora la verità, abbiamo perso una persona straordinaria, che scaldava i cuori delle persone. Era una parte dell’Italia. Qualche pezzo di bandiera l’abbiamo costruita insieme al Tour, quando io vincevo le volate e lui indossava la maglia gialla di leader”. L’emergenza coronavirus ha fermato il ciclismo, dalle Classiche al Giro. Cipollini però pensa oltre: “Sono molto preoccupato per il ciclismo giovanile – ha detto -. Penso che i professionisti riusciranno a salvarsi, dietro ci sono compagnie potenti che non faranno mancare gli investimenti. Non a caso le Classiche più importanti e i grandi giri potrebbero disputarsi. Per le categorie minori, invece, diventa tutto più complicato dal punto di vista economico. Quando tutto ripartirà, dovremo inventare qualcosa per aiutare il serbatoio più importante di questo sport”. Sulle nuove leve azzurre, Cipollini ha un’idea: “La speranza é che ci sia qualche giovane che possa prendere il testimone dei più grandi, che però adesso militano tutti in squadre straniere. Pensiamo a Nibali, Moscon, Viviani, Trentin, Colbrelli: potrebbero formare una grandissima squadra italiana”. Infine una battuta su quale vittoria abbia preferito, il Mondiale di Zolder o la Milano-Sanremo: “Sono due vittorie differenti – ha detto ‘Super Mario’ -. La Sanremo è la gara del cuore, l’avevo promessa a mio papà e l’ho inseguita per 14 anni. Il Mondiale è la gara che tutti sognano fin da bambino, perché la maglia iridata è quella che tutti volevano indossare. Quando a Zolder sono arrivato all’ultimo chilometro, ho addensato gli sforzi di una carriera per coronare i miei sogni”. 

    L’iniziativa benefica Giro d’Italia Legends
    Il mondo del ciclismo scende in campo, o meglio sulle strade virtuali del Giro d’Italia, e si attiva per dare un contributo nella lotta contro il Coronavirus. Nel giorno di Pasqua, Cipollini, Bugno, Moser, Saronni, Garzelli, Basso, Chiappucci e molti altri grandi ex del ciclismo pedaleranno il Giro d’Italia Legends insieme agli appassionati di tutto il mondo. Si pedalerà sugli ultimi 37,4 chilometri della tappa Giovinazzo – Vieste nel Gargano. scatterà, invece, Da sabato 18 aprile scatterà, invece, il Giro d’Italia Virtual, con 7 tappe in cui si potrà pedalare anche insieme ai professionisti in attività. Il ricavato della raccolta fondi verrà devoluto alla Croce Rossa Italiana.  LEGGI TUTTO

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    Bernal a Casa Sky Sport: “Nel 2021 sarò al Giro d'Italia”

    Il colombiano è intervenuto a Casa Sky Sport: “L’anno prossimo voglio partecipare al Giro d’Italia. Amo il vostro Paese e ci sono tante tappe che mi piacciono. Il Tour? Spero che alla fine si disputerà”

    “Voglio andare al Giro d’Italia”. Egan Bernal non ha dimenticato la ‘sua’ Italia e rilancia l’ambizione di partecipare alla Corsa Rosa del prossimo anno. “È una corsa che voglio fare perché ho vissuto lì, ho tantissimi amici, conosco le strade – ha spiegato il colombiano durante il consueto appuntamento con Casa Sky Sport -. Ho fatto la Tirreno-Adriatico, la Coppi-Bartali. Sarà una corsa che voglio preparare benissimo per dare spettacolo. L’idea iniziale era quella di partecipare quest’anno al Tour de France e ad alcune classiche di fine stagione, come il Giro di Lombardia, mentre nel 2021 avrei preparato l’assalto alla maglia rosa. A questo punto, però, bisognerà capire come va a finire la stagione. Quali tappe preferisco? Ce ne sono tante che mi piacciono perché ho vissuto lì. Oropa è una salita che mi piace tantissimo per quello che è riuscito a fare Pantani, quando ha avuto un problema meccanico e poi ha cominciato a recuperare, fino a vincere la tappa. È una salita molto speciale, abitavo lì vicino e la facevo quasi tutti i giorni”. A proposito del rinvio del Tour, il 23enne dell’Ineos ha aggiunto: “Cerco di non pensarci troppo, la situazione è talmente difficile che non si può ipotizzare una data. Spero che, alla fine, si possa correre: per me, per il mio team, per il ciclismo in generale e naturalmente anche per tutti gli appassionati. Froome? Da lui ho imparato soprattutto l’umiltà, mentre di Thomas ho apprezzato la sincerità, soprattutto nei momenti difficili”. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Bernal: “Nel 2021 verrò al Giro d'Italia”

    ROMA – Ha vissuto e si è formato ciclisticamente in Italia. Per questo l’obiettivo di partecipare al Giro 2021 è di quelli che Egan Bernal prende sul serio: “E’ una delle cose che voglio fare sin dal mio primo anno fra i professionisti. Ho vissuto in Italia, ho tanti amici li’, conosco le strade, l’idea era […] LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Tour de France: c’è l’accordo sulla data d’inizio

    Riders cycle down Champs-Elysees during La Course by Le Tour de France in Paris, France.

    L’intero mondo del ciclismo, e dello sport in generale, si è fermato per via della drastica emergenza Coronavirus che imperversa per l’Europa intera. Mentre le società si interrogano sul futuro della loro esistenza e sulla riprogrammazione delle gare, saltano fuori nuove ipotesi sul Tour de France, su cui sembra esserci già l’accordo di più parti interessate. Le gare monumento del ciclismo, invece, potrebbero essere disputate prima dell’inizio del mondiale.

    La riprogrammazione delle gare
    Lo stop alle gare del ciclismo internazionale continua a tempo indeterminato per via della pandemia del Covid-19. Ma nel frattempo si lavora per trovare delle soluzioni soddisfacenti per tutti i diretti interessati. Il Tour de France, attraverso l’Amaury Sport Organisation (ASO), la società organizzatrice della corsa e di tante altre nel mondo del ciclismo e dello sport, si è già attivata nella ricerca di date e disponibilità per evitare la cancellazione definitiva delle gare. L’idea di gareggiare a porte chiuse è stata già messa da parte; nel caso gli sforzi per fronteggiare la pandemia in Europa richiedessero più tempo di quello previsto attualmente, si deciderà molto probabilmente di posticipare le gare a un mese più tardi. Per le classiche monumento, invece, l’idea è quella di riorganizzarle per settembre.
    I problemi connessi alla cancellazione del Tour de France
    Sebbene la strada per il Tour de France sia ancora lunga, l’ASO si sta impegnando per cercare una riprogrammazione più rapida possibile, con una corsa da svolgere non solo in sicurezza per via della pandemia, ma che possa rappresentare una sicurezza di sopravvivenza anche per le squadre del ciclismo professionistico. Senza il Tour de France partirebbe l’addio di tanti sponsor, squadre e di conseguenza dei tanti addetti ai lavori che le tante squadre tengono a libro paga.
    ASO ha raggiunto l’accordo per il Tour de France
    Le gare di certo non riprenderanno per fine maggio, quando terminerà lo stop indicato fino ad ora. Anche giugno, mese in cui sarebbe partito il Tour de France, sembra papabile per un’ulteriore stop, vista la situazione ai limiti dell’incontrollabile. Il 25 giugno era prevista la partenza da Nizza, ma quel che si sta facendo in queste ultime settimane è cercare di spostare la partenza almeno di un mese più avanti, per assicurarsi il più possibile di correre in condizioni sanitarie accettabili per tutti. L’ASO non sta perdendo tempo ed ha già contattato tutte le città di partenza ed arrivo delle varie tappe del Tour de France per chiedere la loro disponibilità a riprogrammare le date di passaggio della gara. Le città, alla proposta dell’ASO alla riprogrammazione delle date del Tour de France, pare abbiano dato il loro benestare: partenza a Nizza spostata di un mese al 25 luglio 2020 e arrivo nella capitale Parigi il 16 agosto.
    Le classiche monumento a settembre?
    Per le gare monumento invece, si pensa di posticiparle a prima del mondiale. Settembre sarebbe il periodo ideale vista la concreta possibilità di posticipazione del Tour de France. Anche la Vuelta subirà la stessa sorte, così come il Giro d’Italia che con buone probabilità slitterà ad ottobre. Ma qualcuno rilancia delle perplessità anche sulla possibilità di svolgere una classica come il Giro delle Fiandre a settembre, vista la vicina partenza del mondiale prevista per il 20 settembre con la cronometro individuale dei professionisti.

    Mentre molte società sono sull’orlo del fallimento ed hanno per questo adottato tagli degli stipendi e licenziamenti per evitare la chiusura definitiva, si prospetta questa nuova ipotesi che dà speranza agli sportivi e agli appassionati dello sport e del ciclismo internazionale. LEGGI TUTTO

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    Serie A, i protocolli sanitari: per i massaggiatori mascherina obbligatoria

    Non è ancora dato sapere quando il calcio ripartirà. Ma una cosa è già sicura: i suoi primi passi verso il ritorno alla normalità saranno doverosamente molto prudenti. I protocolli sanitari sono già noti. Soltanto dopo il via libera delle autorità governative e sanitarie si conosceranno quelli di sicurezza e organizzativi da seguire: per i […] LEGGI TUTTO