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    Ciclismo su pista, a Montichiari è ripartita l’attività della Nazionale

    Elisa Balsamo: “L’emozione è stata forte, in pista c’è bisogno di allenare la sensibilità e temevo di averla perduta ma in un paio d’ore tutto è tornato come prima”
    CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

    Da qualche giorno al Velodromo di Montichiari gli azzurri sono tornati a girare in pista. I commissari tecnici Salvoldi e Villa hanno iniziato a convocare gli atleti che qualche giorno prima del lockdown erano tornati dal Mondiale su pista in Germania con risultati importanti: 6 medaglie (1 oro, 2 argenti e 3 bronzi), 1 titolo mondiale, 1 record del mondo, 6 record italiani e il 5 posto nel medagliere per nazioni. Fra gli atleti medagliati anche Elisa Balsamo che insieme a Letizia Paternoster ha vinto la medaglia di bronzo nel madison e con il quartetto (Alzalini, Paternoster, Valsecchi,Balsamo) è stata capace di far registrate il nuovo record italiano. Per lei il ritorno a Montichiari è stato un vero e proprio ritorno a casa. L’impianto per le azzurre è luogo di ritrovo da sempre: “Adattarsi alle nuove misure è stato semplice – ha detto la Balsamo -, certo siamo sempre state abituate a lavorare in gruppo fin dal riscaldamento e ci siamo adattate a fare esercizi solo a livello individuale, ma era importante ripartire ed è un primo passo.”. Anche per le azzurre del Ct Salvoldi il posticipo dei Giochi è stata una doccia gelata, soprattutto dopo gli ottimi risultati del Mondiale di Berlino che abbiamo appena elencato, ma dopo aver elaborato la notizia ora si vede la situazione dal lato positivo: “Per noi – aggiunge Elisa Balsamo – si tratta di un anno in più per migliorare, colmare le lacune e arrivare ancora più preparate.” LEGGI TUTTO

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    Lance Armstrong alla ESPN: “Legame tra doping e cancro? Non posso escluderlo”

    L’americano protagonista di un documentario della ESPN: “La prima volta che usai sostanze? Penso intorno ai 21 anni. Non posso sapere con certezza se esista un legame tra doping e cancro, ma certamente non posso escluderlo”
    CORONAVIRUS, LE NEWS IN DIRETTA

    A sette anni dalla famosa intervista con Oprah, Lance Armstrong torna a parlare. Il texano lo fa in un documentario della ESPN prossimo all’uscita (il 24 maggio). Sun in Inghilterra e Marca in Spagna anticipano alcune delle sue parole, tema centrale il doping. “Non posso sapere con certezza se ci sia stato un legame tra doping e il cancro – sono le parole dello stesso Armstrong – ma certamente non posso escluderlo. L’unica cosa che dirò è che l’unica volta nella mia vita che ho fatto uso dell’ormone della crescita è stato proprio nel 1996. Già nella mia prima stagione da professionista assumevo il cortisone, ma l’Epo era di un altro livello. La prima volta che usai sostanze? Penso intorno ai 21 anni. Sapevo quello che stava succedendo. Ho sempre chiesto, sempre saputo e ho sempre preso le mie decisioni da solo”. Armstrong, tra il 1999 e il 2005, vinse per sette volte consecutive il Tour de France, ma ogni sua vittoria venne revocata e lui squalificato a vita dopo l’ammissione di aver fatto uso di sostanze dopanti. LEGGI TUTTO

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    Froome a 'Casa Sky Sport': “Giro d'Italia la vittoria più bella della mia vita”

    Chris Froome ha ricordato a ‘Casa Sky Sport’ il trionfo al Giro del 2018: “E’ stata la mia vittoria più bella e difficile, il Giro è speciale e vorrei tornare a correrlo per provare a vincerlo”. Quest’anno il britannico sarà al Tour, a caccia del quinto sigillo: “Saremo tre capitani, deciderà la strada. La Maglia Gialla è il mio grande obiettivo. L’infortunio? Ho recuperato”
    CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI

    Chris Froome è stato ospite a ‘Casa Sky Sport’. Il fenomeno del Team Ineos ha ricordato la sua vittoria al Giro 2018, esattamente due anni dopo il fantastico trionfo in rimonta con tanto di impresa sullo Zoncolan e Prato Nevoso: “E’ stato qualcosa di speciale, bello e difficile – ha ricordato Froome -. Sicuramente la vittoria più bella della mia vita. Riguardare certe immagini mi fanno capire quanto sia stato speciale. Ho capito durante la corsa quanto i tifosi italiani fossero simpatici e sportivi. Mi hanno aiutato e mi hanno supportato, nonostante fossi inglese. Loro guardavano al corridore e alla voglia di vincere, non alla nazionalità”. Froome svela il segreto di come abbia imparato l’italiano: “Sono rimasto a Chiari per parlare italiano – ha detto il nativo del Kenya, che ha iniziato da professionista nel nostro Paese -. Ogni giorno uscivo per allenarmi e mi segnavo su dei post-it una decina di parole comuni nel ciclismo: in cinque-sei ore di bicicletta riuscivo ad apprendere qualcosa e anche così ho imparato la lingua, ogni giorno sempre di più. All’inizio è stato difficile, perché non sapevo tante cose tecniche del ciclismo. Faceva freddo, non avevo mai visto la neve prima dell’Italia. Ho imparato tante cose all’inizio e sono cresciuto”. 

    Froome: “Al Tour con tre leader? Non so come faremo…”
    Froome è reduce da un terribile infortunio (doppia frattura nella gamba destra), che ha rischiato di comprometterne la carriera: “Ho recuperato dall’infortunio – ha detto -. Lo stop mi aiutato, facevo 5-6-7 ore di rulli ogni giorno. Non è stato facile, ma siamo tutti nella stessa posizione. Sono molto motivato per tornare come prima. Questo periodo mi ha dato due mesi in più per essere pronto”. Il Team Ineos si presenterà al Tour de France di fine agosto con una squadra stellare e tre capitani: Froome, Bernal e Thomas. “Sono pronto per il Tour, anche per essere leader. La cosa importante è che a fine giornata la squadra abbia vinto, è la cosa che conta. Poi sarà la strada a decidere il resto. Tre leader? Non so come faremo… Scherzo, troveremo la soluzione e rispettare i nostri obiettivi. Ognuno vorrà vincere, ma conta la squadra”. Froome torna poi sul trionfo al Giro 2018: “E’ stato un sogno, perché tre giorni prima ero a 3′ di ritardo dalla Maglia Rosa, pensavo non fosse possibile – ha detto -. Quando sono arrivato a Roma è stato speciale, non lo dimenticherò mai”. 

    Froome: “Giro mia vittoria più difficile”
    Froome, che correrà il Tour a caccia della quinta vittoria e forse la Vuelta, guarda anche al 2021: “Ci saranno i Giochi Olimpici, ma in generale speriamo di poter avere una stagione normale. Quest’anno però il grande obiettivo è il Tour”. La vittoria più difficile di Froome? La risposta non scontata: “Il Tour è prestigioso a livello mediatico e di sponsor, ma il Giro è più difficile per me. Cambia ogni giorno, è come fare tre settimane di Classiche. C’è anche la variabile meteo, con il freddo. Per me è stata la vittoria più difficile, sono contento di averne vinto uno. Vorrei tornare per vincerne un altro”.  

    Sagan, il ciclista più pagato al mondo. CLASSIFICA
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    Il Giro d’Italia sbarca su Topolino. FOTO
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    Aru: “Obiettivi? Tornare a competere con i big”
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    #SkyBuffaPresenta: 10 grandi storie di sport. Si parte con “Moser. Scacco al tempo”

    Dieci documentari, dieci grandi storie di sport, presentate e rilette da Federico Buffa. Da Moser a Bolt, passando per il genio di Maradona e il capolavoro recuperato di Sandro Ciotti su Cruijff. Dal 29 maggio ogni venerdì alle 22.30 su Sky Sport Uno. Si parte con “Moser. Scacco al tempo”

    Venerdì 29 maggio, Federico Buffa torna su Sky nella veste inedita del presentatore con un nuovo format #SkyBuffaPresenta.

    Smessi solo temporaneamente i panni del narratore, Federico Buffa accompagnerà in apertura e chiusura 10 documentari dedicati a grandi personaggi e squadre leggendarie dello sport mondiale. Storie forti e vere, quelle scelte da Sky, intrinseche dei valori che lo sport nella sua massima espressione  è in grado di trasmettere, perché ogni evento sportivo è in sé una storia, ma solo alcuni, i più straordinari, meritano di consegnarsi all’eternità, sulla forza di immagini e parole che sfuggono al tempo.

    Il profilo inconfondibile di Federico Buffa è solo liberamente ispirato alla serie del passato “Alfred Hitchcock presents”, di cui non seguirà pedissequamente lo schema filmico. Ogni documentario sarà preceduto da una breve introduzione e seguito da un compendio finale, in cui Federico Buffa offrirà un cambio di lettura, commenti e spunti di riflessione, possibili solo a visione ultimata.

    Nessuna trama lineare, né personaggi fissi, ma un viaggio fatto di calcio, NBA, due ruote, miti assoluti dello sport, che partirà venerdì 29 maggio e si concluderà venerdì 31 luglio. Appuntamento sempre alle 22.30 su Sky Sport Uno, disponibile on demand e su SkyQ. 

    Si inizierà con una storia di ciclismo e soprattutto di orgoglio italiano: “Moser. Scacco al tempo” (venerdì 29 maggio alle 22.30 su Sky Sport Uno).  Un documentario inedito che si concentra su Francesco Moser, il ciclista italiano con più vittorie di sempre. Una leggenda nata e cresciuta in Trentino, ma conosciuta in tutto il mondo: un vero e proprio orgoglio italiano. Uno sguardo per raccontare non solo il campione, ma per disegnare un ritratto inedito dell’uomo, della famiglia e della comunità di Palù di Giovo dove è nato e sempre tornato, arricchito dalle testimonianze di alcuni dei suoi più grandi rivali di sempre: Eddy Merckx, Giuseppe Saronni, Bernard Hinault.

    Seguiranno poi il 5 giugno “Once Brothers – Divac e Petrovic: mai più fratelli”, incentrato sulla carriera dei due cestisti della leggendaria Jugoslavia, Vlase Divac e Drazen Petrovic e sulla loro amicizia drammaticamente distrutta; il 12 giugno “Maradona by Kusturica” il geniale e creativo documentario che nel 2008 fece impazzire Cannes; il 19 giugno “Il profeta del gol. Johan Cruijff”, la straordinaria pellicola degli anni ’70 diretta da Sandro Ciotti, inconfondibile voce del calcio italiano, recuperata e per la prima volta riproposta integralmente da Sky, per rendere omaggio a Johan Cruijff, tre volte vincitore del Pallone d’Oro, doppiato niente meno che da Ferruccio Amendola, indimenticata voce italiana delle celebri star di Hollywood, da De Niro, a Hoffman, passando per Stallone e Al Pacino. Il 26 giugno sarà poi la volta di “Andrés e Pablo: i due Escobar”, la straordinaria e tragica ascesa e caduta del calcio colombiano, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, raccontata attraverso i suoi due principali protagonisti Andrés e Pablo, due anime diverse, che con ruoli diversi per sorte hanno in comune due cose cui saranno per sempre indissolubilmente legati: il cognome e la passione per il calcio.

    A luglio, spazio a storie che in modi diversi trattano protagonisti dei Giochi Olimpici: il 3 luglio “9,79 – 100 metri di vergogna”, sulla la storia di Ben Johnson, recordman sui 100 metri alle Olimpiadi di Seul del 1988; il 10 luglio “I am Ali”, uno sguardo emozionante all’uomo dietro la leggenda, Muhammad Alì, campione ai Giochi di Roma del 1960; il 17 luglio “I am Bolt”, Usain Bolt, un’icona dell’atletica leggera e dello sport intero. Il 24 luglio “Ferrari 312B”, sulle fasi del restauro di una macchina considerata un capolavoro di ingegneria e meccanica, voluto da Paolo Barilla, con interviste ai piloti che l’hanno guidata e al progettista Mauro Forghieri; il 31 luglio “The class of 92”, documentario che celebra la storia del Manchester United e dei suoi fab six: i sei calciatori diventati star, David Beckham, Nicky Butt, Ryan Giggs, Paul Scholes, Phil e Gary Neville. Dalla vittoria della FA Youth Cup nel 1992 al trionfo della Champions League nel 1999 con relativo triplete, la narrazione ripercorre i trionfi di quella squadra intrecciandoli ai cambiamenti sociali e culturali in atto in Gran Bretagna, arricchito dalle interviste agli ex calciatori Zinedine Zidane ed Eric Cantona, all’ex allenatore del Manchester United Eric Harrison, al regista Danny Boyle, all’ex Primo Ministro Tony Blair e a Mani, bassista degli Stone Roses.

    #SkyBuffaPresenta, la programmazione: ogni venerdì alle 22.30 su Sky Sport Uno
    29 maggio 2020 – Moser. Scacco al tempo
    05 giugno 2020 – Once Brothers – Divac e Petrovic: mai più fratelli
    12 giugno 2020 – Maradona by Kusturica
    19 giugno 2020 – Il profeta del gol. Johan Cruijff
    26 giugno 2020 – Andrés e Pablo: i due Escobar
    03 luglio 2020 – 9,79 – 100 metri di vergogna
    10 luglio 2020 – I am Ali
    17 luglio 2020 – I am Bolt
    24 luglio 2020 – Ferrari 312B
    31 luglio 2020 – The class of 92

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    Calendario fittissimo e pro francese: tutto ruota intorno al Tour

    È quasi ufficiale il calendario del cislismo dopo lo stop per il Covid: tante gare compresse e a volte sovrapposte. L’UCI ha favorito e preservato il Tour de France (29 agosto-20 settembre), mentre nel caldo di agosto si correranno alcune grandi corse italiane a partire dalle Strade Bianche (1 agosto), con la Milano-Sanremo a Ferragosto. Il Giro sarà dal 3 al 25 ottobre, date in parte sovrapposte a quelle della Vuelta
    CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI

    Agosto: amore mio non ti conosco. È quello che potrebbero e dovrebbero dire i professionisti del pedale alle famiglie, mogli, fidanzate e parenti vari e affini. Dopo il periodo di vita costretta in 4 mura e rulli a tutto stantuffo eccoci ora con la quasi ufficialità del nuovo calendario delle due ruote. Intenso e certamente caldo, compresso e aggiungo senza reticenze filofrancotour. Atteso? Sicuro. Anche così spudoratamente pro giallo di Francia. I francesi stavolta non si incazzano, anzi godicchiano mandando al solleone le big italiane come Strade Bianche (1 agosto) si sapeva, Giro di Lombardia (8 agosto) non si sapeva e soprattutto la numero 111 della Milano-Sanremo (15 agosto), che diventa il palio di mezza estate. Caldo? Di più. A questo va aggiunta anche la nuova regola di arrivo entro le 17.30: vuol dire Cipressa e Poggio da cottura uova sull’asfalto senza tegame, micidiale. Il capo di RCS sport e organizzatore di Giro e corse top italiane ha chiesto già una deroga di arrivo alle 19.00, doverosa. Questo per incastrare i campionati nazionali (i nostri non hanno ancora la località precisa, Veneto ma…) e campionato europeo, che forse poteva anche saltare no? Tutto spazio prima del Tour (29 agosto-20 settembre) con Mondiale (20-27 settembre) subito dopo la corsa francese. In agosto il resto delle corse italiane tipo Giro del Piemonte, Emilia e Milano-Torino. Contro il Tour la Tirreno-Adriatico ed altre corse di piccolo cabotaggio (Coppi e Bartali, Toscana, Appenino) tanto da non offuscare l’incondizionato riflesso della Grand Boucle.

    Arriviamo ora anche alla conferma del Giro d’Italia dal 3 al 25 ottobre. Un Giro che subirà la concorrenza della quasi contemporaneità della Vuelta di Spagna (20 ottobre-8 novembre) con squadre che dovranno scegliere chi correrà in Italia e/o in Spagna. Non è finita, no ahimè. I cacciatori di classiche, nel periodo di funghi e foglie morte, avranno un terreno di battuta straordinario con la Liegi-Bastogne-Liegi, Amstel, Gand-Wevelgen, Giro delle Fiandre e… la regina del pavé: Parigi-Roubaix. Tutto contro il Giro, non male. Il top dei top delle gare di un giorno contro la corsa rosa. Di sicuro sono state scelte complicate e difficili dettate dalla ancor più complesso stato delle cose. Però posizionato il colosso Tour tutto il resto è diventato un puzzle di incastri e giochi discutibili. Il cambiare ed assegnare all’Italia il compito gravoso di accollarsi le prime corse del dopo coronavirus e subito poi ripiazzare i vari campionati nazionali, come detto, è un bello e proprio sgarbo alla nostra disponibilità. Situazione certamente già non facile per la normalità e resa ancora più straordinaria con il “mettere a posto” il Giro senza più la partenza ungherese. Stavolta un piano B, ottimo se confermata la  crono di Palermo, l’altra tappa nel sud (Puglia o Basilicata) e una salita abruzzese per gradire. Apprezzabile e tanto di cappello, bravi un bel Giro. Meno, la consueta opera di “stuoino selvaggio” dell’UCI con la società che organizza il Tour. Poteva essere un bel colpo di spugna alla consuetudine servile ma invece è stato un vero colpo di sole. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, il calendario Uci 2020 aggiornato. Milano-Sanremo l'8 agosto

    Aggiornate dall’Unione Ciclistica Internazionale le nuove date del calendario mondiale. Si riparte l’1 agosto con le Strade Bianche, Milano-Sanremo in programma l’8 prima del Tour de France (29 agosto-20 settembre). Mondiali dal 20 al 27 settembre, a ottobre il Giro d’Italia e la Vuelta. Ecco il programma completo
    CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

    Una stagione fitta d’impegni, non potrebbe essere altrimenti. Dopo lo stop forzato al 2020 ciclistico, dettato dall’emergenza Coronavirus, le corse ripartiranno l’1 agosto con le Strade Bianche. Si tratta della prima data da segnare dopo l’aggiornamento del calendario mondiale dell’Unione Ciclistica Internazionale, ufficializzato dopo le diverse novità nelle ultime settimane. Tanti gli appuntamenti imperdibili, programma così elencato in attesa della ripresa di tutte le corse.
    AGOSTO
    1 agosto: Strade Bianche (Italia)
    5-9 agosto: Tour de Pologne (Polonia)
    8 agosto: Milano-Sanremo (Italia)
    12-16 agosto: Giro del Delfinato (Francia)
    15 agosto: Giro di Lombardia (Italia)
    20-23 agosto: Campionati Nazionali
    24-28 agosto: Campionati Europei
    25 agosto: Bretagne Classic Ouest France (Francia)
    29 agosto-20 settembre: Tour de France (Francia)
    SETTEMBRE
    7-14 settembre: Tirreno-Adriatico (Italia)
    11 settembre: Grand Prix Cycliste de Quebec (Canada)
    13 settembre: Grand Prix Cycliste de Montreal (Canada)
    20-27 settembre: Mondiali di ciclismo su strada
    30 settembre: Freccia Vallone (Belgio)
    30 settembre-3 ottobre: BinckBank Tour (Belgio/Olanda)
    OTTOBRE
    3-25 ottobre: Giro d’Italia (Italia)
    3 ottobre: Classica di Amburgo (Germania)
    4 ottobre: Liegi-Bastogne-Liegi (Belgio)
    10 ottobre: Amstel Gold Race (Olanda)
    11 ottobre: Gent-Wevelgem in Flanders Fields (Belgio)
    18 ottobre: Giro delle Fiandre (Belgio)
    20 ottobre-8 novembre: Vuelta (Spagna)
    21 ottobre: Driedaagse Brugge-De Panne (Belgio)
    25 ottobre: Parigi-Roubaix (Francia)
    NOVEMBRE
    5-10 novembre: Tour of Guangxi (Cina) LEGGI TUTTO