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Giro d'Italia 2022, le prime tre tappe in Ungheria: si parte il 6 maggio da Budapest
Presentata a Budapest la Grande Partenza dell’edizione numero 105 del Giro d’Italia, che prenderà il via il prossimo 6 maggio con la prima tappa, la Budapest-Visegràd adatta ai velocisti. Il giorno seguente crono nella capitale ungherese, per chiudere il trittico con un’altra frazione adatta agli sprinters sul lago Balaton
L’edizione numero 105 del Giro d’Italia ritrova l’Ungheria come nazione che ospiterà la Grande Partenza con due frazioni in linea e una cronometro individuale. Si comincia venerdì 6 maggio con la Budapest–Visegrád adatta ai velocisti, che assegnerà la prima Maglia Rosa. Sabato 7 cronometro individuale di 9,2 km nel cuore di Budapest. Ultima frazione in Ungheria – domenica 8 maggio – da Kaposvár a Balatonfüred sulle sponde del Lago Balaton – che strizza l’occhio ancora agli sprinter, prima del trasferimento in Italia. Sia la prima tappa che la cronometro partiranno entrambe dalla famosa Piazza degli Eroi. Lunedì 9 primo giorno di riposo della Corsa Rosa.
Tappa 1 , BUDAPEST – VISEGRÁD: 195 km – dislivello 900 m
Tappa lievemente ondulata attraverso la pianura a nord della capitale fino a costeggiare il confine slovacco segnato dal Danubio presenza imponente e costante in questa zona. Si toccano alcune località di prestigio come Székesfehérvár ed Esztergom con la sua imponente basilica. Finale impegnativo una volta lasciata la riva del Danubio. Dal centro di Visegrád di sale per circa 5 km al 5% fino al castello reale dove verrà assegnata la prima Maglia Rosa al termine di una volata sempre più ristretta.Tappa 2, BUDAPEST – BUDAPEST Tissot ITT : 9.2 km – dislivello 150 m
Crono interamente cittadina che cuce la capitale ungherese da Pest fino al centro storico di Buda. Partenza dalla piazza degli Eroi per puntare diritti verso il Danubio che separa la due anime della città. Una serie di svolte costella il percorso fino a raggiungere il lungo-fiume e sfilare davanti al Parlamento neogotico prima di attraversare il Danubio e percorrere la riva parallela. Lasciato il fiume inizia lo strappo conclusivo (punte al 14% nella prima parte) che, in parte in pavé, porta alla piazza di Buda dove è posto l’arrivo.Tappa 3, KAPOSVÁR – BALATONFÜRED: 201 km – dislivello 890 m
Tappa del Lago Balaton, il mare d’Ungheria. Dopo una prima parte in cui attraverso lievi ondulazioni ci si avvicina al lago si raggiungono Nagykanizsa e poi Hévíz con il suo lago termale e d lì si percorre la regione del Balaton. Il paesaggio è chiamato la Provenza d’Ungheria e presenta saliscendi di origine vulcanica che caratterizzano il percorso in quella parte. Ultimi 50 km lungo la costa cona la sola brevissima asperità dell’Abbazia di Tihany. Finale quasi senza curve per la prima volata di gruppo compatto.Giro d’Italia, le 13 precedenti partenze dall’estero
1965 San Marino (REPUBBLICA DI SAN MARINO)
1966 Montecarlo (PRINCIPATO DI MONACO)
1973 Verviers (BELGIO)
1974 Città del Vaticano
1996 Atene (GRECIA)
1998 Nizza (FRANCIA)
2002 Groningen (OLANDA)
2006 Seraing (BELGIO)
2010 Amsterdam (OLANDA)
2012 Herning (DANIMARCA)
2014 Belfast (IRLANDA DEL NORD)
2016 Apeldoorn (OLANDA)
2018 Gerusalemme (ISRAELE)TAG: LEGGI TUTTO
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Ciclismo, Bennati nuovo CT azzurro: “Voglio riportare in Italia il Mondiale”
Presentato a Milano il nuovo Commissario Tecnico della Nazionale professionisti, Daniele Bennati, che prende il posto di Davide Cassani: “Le aspettative sono alte, non ho la bacchetta magica ma proverò a riportare la maglia iridata in Italia. Ho smesso da poco, la maglia azzurra va meritata”
Daniele Bennati è stato nominato ufficialmente nuovo Commissario Tecnico della Nazionale italiana di ciclismo professionisti su strada. Nella Sala Biagi di Palazzo Lombardia a Milano, la Federciclismo per bocca del suo Presidente, Cordiano Dagnoni, ha svelato la nuova squadra su strada e su pista. Bennati, 41 anni e vincitore in carriera di due Giri del Piemonte, tre tappe al Giro d’Italia, due al Tour de France (tra cui l’ambitissima ultima tappa con arrivo agli Champs-Élysées) e sei alla Vuelta a España, è il 16° CT azzurro e succede a Davide Cassani, che aveva l’incarico dal 2014. Marco Velo sarà ct della cronometro su strada maschile. Marco Villa raddoppia il proprio incarico e diventa commissario tecnico della pista maschile e femminile. Dino Salvoldi passa dalle donne agli uomini juniores (strada e pista).
“Spero di riuscire a portare la maglia iridata in Italia”
“Fare il ct della nazionale è da sempre una mia aspirazione – ha detto Bennati, aretino classe 1980 -. È nato tutto un mese e mezzo fa. Il ruolo del ct è di grande responsabilità, le aspettative sono tante. In questi ultimi anni sono arrivati tanti ottimi risultati, ma non il campionato del mondo. Non ho la bacchetta magica, ma spero di riuscire a riportare la maglia iridata in Italia. Ho smesso da poco, conosco molto bene il ciclismo dall’interno, anche se è in continua evoluzione. Non esisteranno amicizie o favoritismi, la maglia azzurra va meritata”.Cassani: “Bennati è l’uomo giusto”
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Ciclismo, Elia Viviani alla Ineos Grenadier: firmato un contratto di 3 anni
La Ineos Grenadiers ha annunciato di aver ingaggiato Elia Viviani, che quindi torna nel team in cui ha militato dal 2015 al 2017 quando si chiamava Sky. Il neo campione mondiale su pista nell’eliminazione ha firmato un contratto triennale. “Dal momento in cui ho lasciato la squadra, avevo in testa che un giorno sarei tornato, ora quel giorno è arrivato e non potrei essere più felice – il commento di Viviani riportato in una nota del team -. In questi anni non ho mai perso il contatto con la squadra, e sono davvero un buon amico di molti membri del team e in particolare di Dave Brailsford (general manager della squadra ndr) . Non ho mai perso l’occasione di parlare con lui alle gare di ciclismo, della mia squadra, della mia stagione e di questa squadra. Per me è come tornare in famiglia. L’anno prossimo l’obiettivo è vincere quante più gare possibile – fa sapere il portabandiera dell’Italia nell’apertura di Tokyo 2020 – perché questo è il lavoro di un velocista. Ma posso anche affiancare i giovani e trasmettere la mia esperienza. Spero di poter essere un esempio da seguire”. Ma Viviani, che su strada è stato campione italiano e ha vinto tappe in tutti e tre i grandi giri, guarda già ai Giochi di Parigi, e tiene a sottolinearlo. “Il mio accordo arriva fino a Parigi 2024 – spiega l’iridato 2021 della corsa a eliminazione su pista -. Mi sono reso conto di quanto siano importanti le Olimpiadi per me quest’anno e ho il privilegio di essere in una squadra che mi sosterrà. Guardo a quello che Filippo Ganna è stato in grado di fare su strada per la squadra e poi sulla pista di Tokyo. Ricordo anche Rio 2016 come se fosse ieri e come la squadra mi ha aiutato. Ho avuto due anni difficili e le Olimpiadi mi hanno restituito quello che mi mancava: le gambe, la convinzione e la fiducia in me stesso. La mia medaglia di bronzo quest’anno a Tokyo mi ha dato la convinzione di poter tornare di nuovo al mio livello”. LEGGI TUTTO