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    Petrucci: “Banchero con l’Italia? Stiamo facendo l’impossibile”

    La prossima iniziativa del presidente della federbasket, Giovanni Petrucci è un ritorno al passato, alle relazioni tecniche tra federazioni che lui stesso aveva promosso nel primo passaggio da presidente Fip e poi presidente Coni.

    Presidente Petrucci, cosa si aspetta dal confronto fra ct “Allenare l’azzurro” con Mancini, Pozzecco, Campagna e De Giorgi?

    «Ricordo che ne lanciammo uno ai tempi di Ettore Messina ct, con Rudic, Sacchi. Io sono convinto che un rapporto di collaborazione possa essere molto proficuo, che possa esserci uno scambio costruttivo su aspetti psicologici, sociologici, gestionali. Ai tempi del Coni facevamo anche viaggi in loco l’anno prima delle Olimpiadi con i tecnici. Lo stesso presidente del Coni Giovanni Malagò ha proseguito, è un sostenitore. L’incontro sarà moderato dal Segretario Generale del Coni Carlo Mornati e ci saranno Malagò e il Ministro dello Sport Andrea Abodi, i miei colleghi. Abbiamo i migliori tecnici del mondo e lo dimostrano i risultati raggiunti in tutte le discipline».

    Di recente lei ha attaccato Legabasket sul piano della comunicazione, annunciando che avrebbe messo mano alla convenzione per organizzare la Serie A. Vi siete poi incontrati con il presidente Gandini?

    «Sì, è stato un incontro molto proficuo. Gandini mi ha convinto con le sue iniziative e ha riconosciuto che la titolarità del campionato è della Fip. Mi ha presentato idee e progetti in atto che stanno crescendo. Tutti sanno che io sono fissato con la comunicazione. La comunicazione è arte ed è nostro dovere promuovere il prodotto. Ripeto, Gandini mi ha convinto. Del resto ci conosciamo da anni, Umberto sa bene che sono impulsivo, però non voglio il male di nessuno».

    Quindi non metterà mano alla convenzione? Peraltro adesso appare anche il nuovo logo federale con quello di Legabasket. Riconosciuta anche la vostra visibilità.

    «Vedremo insieme la convenzione, ma non c’è motivo. Sì il logo Fip c’è, Gandini in tal senso si sta impegnando. Ci siamo chiariti».

    Fra un mese la Coppa Italia a Torino e poi tornerà la Nazionale. Sempre dell’idea di convocare tutti?

    «La mia idea non cambia, poi le convocazioni le fa il ct Pozzecco. Ma è evidente che la Nazionale abbia un’importanza tale da sovrastare tutto il resto, abbiamo ricevuto l’ennesima conferma con gli Europei e la qualificazione al Mondiale. Avevo ringraziato il ct Sacchetti per il ritorno ai Mondiali e ringrazio Pozzecco per questa conferma, arrivata anche con minori patemi. Chiarisco per l’ennesima volta che quando la Fiba ha reintrodotto le finestre durante la stagione, come nel calcio dove anche la Champions si ferma, è stata l’Eurolega ad aumentare le squadre». LEGGI TUTTO

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    Teodosic e Dybala, il destino dei grandi Barocci

    Teodosic è il Dybala della Virtus, o Dybala è il Teodosic della Roma? Appare evidente che avere fuoriclasse del calibro del serbo e dell’argentino può cambiare il destino di una stagione. Chiedersi cosa sarebbe dei virtussini e dei romanisti senza di loro, appare inutile: ci sono, danno spettacolo e spesso risolvono le partite. 
    La tripla di Milos ha evitato a Bologna il quarto ko di fila tra Eurolega e campionato, consentendo a Belinelli e compagni di arrivare da secondi alle Final Eight, dove nei quarti ritroveranno proprio Venezia. Riconquistare la fiducia potrebbe aiutare non poco le V nere a vincere una Coppa Italia che manca dalla loro bacheca dal lontano 2002.  Anche Milano è riuscita a dimenticare i dolori dell’Eurolega, e lo ha fatto dominando Tortona, terza forza del campionato che al suo secondo anni in serie A si sta confermando club di prima fascia.  
    Ma a Torino le formazioni più temute saranno comunque quelle che si troveranno di fronte subito nei quarti di finale, Pesaro e Varese. Alla prima, coach Repesa, autentico guru delle panchine, ha dato cuore, gioco e vittorie nonostante infortuni pesanti. La seconda è la squadra che viaggia alla migliore media punti, una sorta di Denver Nuggets degli anni 80: il “corri e tira” è la prima e più letale opzione offensiva del tecnico americano Brase. Insomma, ci sarà da divertirsi.  LEGGI TUTTO

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    L’Eurolega del futuro e le italiane

    La prima osservazione della sera è che Ettore Messina, smentendo fermamente una voce di mercato paradossale, ha dato una lezione di giornalismo a chi informa e su come informarsi ai fruitori. Verificare cioè le notizie prima di diffonderle. La regola dimenticata. La seconda osservazione riguarda sempre Milano che si presenterà da favorita alla Coppa Italia torinese. L’Olimpia che in Italia ha dominato le rivali dirette nei confronti diretti. In Europa invece è evidente che oltre ai limiti in regia (Pangos fuori fino a marzo ben inoltrato riporta l’Olimpia sul mercato), l’Armani soffra anche di tensioni e insicurezze. Prova ne è la percentuale al tiro. Milano senza Shields non è giudicabile, Mitrou-Long come secondo (pseudo) gestore del gioco è stata scommessa forse esagerata, ma le nostre due squadre devono specchiarsi in un contesto tecnico molto difficile.

    La Virtus e le altre italiane

    E la Virtus deve anche confrontarsi con i criteri di ammissione alla prossima Eurolega, che nel 2023/24 non passerà ancora a 20 squadre, anche se il nuovo ad Marshall Glickman ha detto a L’Equipe che la decisione sarà presa in estate. Però Glickman ha pure sottolineato alcuni concetti cardine. Il più importante è che Euroleague e Fiba dovranno confrontarsi sulle coppe e i calendari. E con nuovi dirigenti sostiene sia possibile. Poi ha detto che Euroleague si allargherà e vuole l’As Monaco (peraltro in piena corsa per i playoff) e a breve Parigi (non l’ha detto in Francia, ma anche Londra). E la Virtus? E il resto delle italiane? Venezia sogna con la nuova arena per il 2026, ma intanto potrebbe vincere l’Eurocup. La Virtus se dovesse risolversi l’aggressione bellica della Russia in Ucraina, rischia di restare fuori. Ma soprattutto la nostra Italia deve strutturarsi. Come fa Tortona che nel 23/24 sarà in Eurocup. Come purtroppo non riescono a fare in B Firenze che si è ritirata e Palermo che rinuncia a una gara. E questo è punto di riflessione ineludibile. Perché è bello, emozionante e dolcemente retrò che da noi conti soprattutto (soltanto) vincere. Ma organizzarsi per vivere a lungo è il primo obiettivo, sempre accantonato. LEGGI TUTTO

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    Nba, Jokic batte Banchero all’ultimo tiro. Cadono Warriors e Lakers

    DENVER (Stati Uniti) – Notte Nba da 8 partite con i Denver Nuggets di Nikola Jokic, alla sua 12ª tripla doppia stagionale (17 punti, 10 rimbalzi e 14 assist), che battono in volata gli Orlando Magic di Paolo Banchero (18 punti). Il serbo ha realizzato a 1″ dalla sirena finale la tripla decisiva per il 119-116. Ultimo tiro invece sfortunato per i Los Angeles Lakers che persono 113-112 contro i Philadelphia 76ers di Joel Embiid (35 punti e 11 rimbalzi) con Russell Westbrook (diventato il 1° giocatore nella storia per triple doppie uscendo dalla panchina) che ha perso palla propio all’ultimo possesso forzando la penetrazione. Vani i 35 punti e 10 assist di LeBron James che scavalca quota 38 mila punti in carriera.
    Vucevic trascina i Bulls contro Golden State
    A Chicago è la serata di Nikola Vucevic: il lungo montenegrino trascina i Bulls (privi di DeRozan) al successo contro i Golden State Warriors per 132-118 chiudendo a referto con 43 punti e 13 rimbalzi. Per i campioni in carica vani i 20 punti e 10 rimbalzi di Curry e i 26 tirando 8/15 da 3 di Thompson. Julius Randle firma il suo season-high da 42 punti (e 15 rimbalzi) trascinando i Knicks alla vittoria sul campo dei Pistons per 117-104, i Los Angeles Clippers dominano Houston 121-100 guidati dai 61 punti combinati da duo Leonard-Mann (30 e 31). Oklahoma City passa a Brooklyn (priva anche di Simmons) 112-102 con 28 punti a testa per Giddey e Gilgeous-Alexander. Domantas Sabonis sfiora la tripla-doppia (18 punti, 18 rimbalzi e 8 assist) e Sacramento batte in scioltezza San Antonio 132-119, infine Damian Lillard sforna 40 punti (10/17 dal campo) nel comodo successo di Portland per 140-123 contro Dallas priva di Doncic.
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    Tortona si arrende a Milano, la Virtus Bologna ringrazia Teodosic

    MILANO – Troppa Milano per la Bertram, Tortona è costretta ad arrendersi al Forum ad un’Olimpia perfetta che nel penultimo turno di andata del campionato di Serie A resta in vetta insieme alla Virtus Bologna avendo però lo scontro diretto al momento a favore. La squadra di Messina domina l’incontro controllando dal primo all’ultimo quarto: protagonisti Melli e Davies, agli uomini di Ramondino non bastano Macura e Severini per evitare il 79-63 finale. In testa insieme all’Armani ci sono sempre le V Nere di Scariolo che riescono a liberarsi di Venezia solamente negli ultimi atti del match con un Teodosic glaciale che ad 8″ dalla sirena mette a segno la tripla del sorpasso decisivo del 79-78.
    Vincono Pesaro e Varese, Trento ko
    Accorciano sui piemontesi Pesaro e Varese che superano rispettivamente Scafati e Napoli. Le Vuelle passano 81-69 in trasferta grazie a Charalampopoulos e Abdura-Rahkman, l’Openjobmetis ospita la Gevi domandola con Ross e Reyes. Non tiene il passo playoff Trento che cade contro Reggio Emilia guidata da un ottimo Olisevicius. Chiudono il quadro Sassari-Brindisi e Verona-Brescia: la Dinamo chiude 111-93 contro l’Happy Casa, la Tezenis piazza il colpo conro la Germani. LEGGI TUTTO