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    Il super match tra Denver Nuggets-Milwaukee Bucks 

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    SCAFATI – Nell’anticipo della 23ª giornata di Serie A di basket, sospirone di sollievo per Scafati, che spinta dal tifo del PalaMangano piega la Pallacanestro Trieste per 93-85. Una vittoria dal peso specifico inestimabile, che va ad interrompere una serie di cinque sconfitte che stavano trascinando la squadra di coach Sacripanti verso la zona bollente della classifica. Grandi protagonisti Okoye e Logan, con 20 punti a testa. Inizia invece a guardarsi le spalle Trieste, che una volta raggiunta la zona di comfort, ha infilato tre ok consecutivi e adesso rischia di ritrovarsi coinvolta nella lotta per la salvezza. LEGGI TUTTO

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    EuroCup, Venezia battuta in casa da Badalona per 74-80

    MESTRE – Al Pala Taliercio l’Umana Reyer Venezia si arrende alla Joventut Badalona in uno dei big match della 17ª giornata del Gruppo A di EuroCup. Le due squadre, già qualificate, si sono sfidate per migliorare la propria classifica e hanno dato vita a un match combattuto e aperto fino all’ultimo, vinto dagli spagnoli per 74-80. Badalona sale al secondo posto, la squadra di coach De Nicolao resta in quinta posizione. Migliori marcatori uno a testa: gli americani Ellenson, della Joventut, e Watt, per Venezia, entrambi autori di 18 punti. LEGGI TUTTO

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    Basket, Eurocup: Watt non basta, Venezia ko con la Joventut

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    Hackett: “Lo scudetto e mi godo gli ultimi giri, è stato un grande viaggio”

    Daniel, con la vittoria a Milano, terza su 4 con l’Olimpia, che messaggio manda la Virtus?
    «Come ha detto coach Scarolo è una buona iniezione di fiducia per una buona prova su un campo ostico, ma rimane una partita con poco peso. Possiamo mantenere il fattore campo nei playoff , ma non farei salti di gioia, resta stagione regolare e le gare che contano saranno più in là».
    Cosa vi è mancato in Eurolega?
    «La continuità ad alto livello. Siamo stati altalenanti, frenati anche un po’ dagli infortuni. E forse ci è mancata un po’ di caparbietà nell’andare a prendere 2-3 vittorie, la differenza è poca tra i playoff e restare fuori».
    La Virtus non ha la licenza, merita la conferma in Eurolega?
    «Assolutamente sì, la presidenza e la società hanno fatto un lavoro di grandissima qualità per mettere i giocatori nelle condizioni di esprimersi al meglio e hanno off erto un prodotto importante, portato tante gente al palasport. Sono ottimi spunti per meritare la wild card, anche se a livello politico non so come valuteranno e non voglio entrarci. Ma la squadra ha lottato, ha reso onore al nome Virtus. Se c’è possibilità non vedo perché non debbano offrirci la wild card».
    Giocare a fianco di Teodosic?
    «Milos mette quasi soggezione a osservarlo e viverlo ogni giorno. Rischi di incantarti per l’abilità di andare a ritmi e in posti originali con la palla. Bisognerebbe filmarlo, è unico. Poi ci mette grande carisma, leadership. Odia perdere, lo dimostra, si fa sentire. Sta dando tanto a Mannion a Pajola, anche a me. Migliora i compagni».
    A che punto è della carriera?
    «Basta guardarmi in faccia, Mannion mi ha fatto il mazzo in allenamento e sono pronto per andare a letto. Bando agli scherzi, vado per i 36: è stata una bella cavalcata, so di essere agli ultimi giri e quindi ogni opportunità di vincere e migliorare, essere sul campo a sbattermi è una gioia. E la prendo con gratitudine. Ringrazio anche il fisico che mi permette di giocare tante partite al ritmo frenetico di Eurolega. Sono felice di dove sono e di come vanno le cose. Sinceramente non guardavo così lontano in carriera, ma se ora mi volgo indietro, il tempo è volato».
    La Virtus ha tanti esterni.
    «L’abbondanza c’è, dobbiamo essere pazienti e maturi nel capire i momenti della stagione, sacrificare a volte il proprio per il bene della squadra. E non è semplice, non ci sono minuti per tutti».
    Com’è il campionato italiano?
    «L’ho ritrovato a un ottimo livello. Tanti giovani interessanti, la Nazionale che sta avendo ottimi risultati: non è arrivata la medaglia ma è sotto gli occhi di tutti che c’è del buono su cui lavorare. E aver portato negli ultimi anni in A fuoriclasse, fa bene al basket».
    Argomento Nazionale. Capitolo chiuso del tutto?
    «Si è parlato spesso di Hackett in Nazionale e anche in modi un po’ particolari. Non ho voluto per tanto tempo rilasciare dichiarazioni in merito, né voglio alzare polveroni. Però l’ho detto tempo fa: ho preso il telefono e mi sono messo in contatto con il presidente Petrucci per cercare di trovare un accordo. Ho parlato con Pozzecco, siamo in contatto e il presidente mi ha chiesto di aspettare, quando ci sarà un incontro. Da lì capiremo come muoverci, non voglio aggiungere parole di troppo. Cerco di rispettare il momento».
    A Bologna, come si vive?
    «Città stupenda per la famiglia stupenda, di giusta grandezza, la cultura culinaria è stellare, la passione di Basket City emoziona quando scendi in campo. Ero un po’ preoccupato viste le mie radici pesaresi e il mio passato. Però spero che i tifosi apprezzino il mio modo di sbattermi per la squadra e per vincere».
    Cosa chiede alla vita, da papà?
    «Essere papà, crescere Victoria (6 anni) e Liam (3 a giugno) è un bel lavoro, tiene molto occupato e con molte responsabilità. Cerco di fare il meglio, un giorno alla volta. E di curare qualche lacuna personale, di essere una persona migliore e anche un giocatore che lima le cose da somaro».
    Quanto è importante lo scudetto. E un bilancio senza?
    «Dobbiamo provare a riprendere lo scudetto. Dopo mille gare vuoi essere a festeggiare a giugno. Per ora darei un 7 meno-meno. I meno per la Coppa Italia sfumata e qualche gara persa in Eurolega con ampi scarti, qualche strafalcione. Il 7 perché era il debutto in Eurolega, abbiamo vinto la Supercoppa e siamo primi in A. Bisogna darsi un pacca sulle spalle». LEGGI TUTTO

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    EuroCup, Trento cade sul più bello. Brescia vince senza patemi

    La Dolomiti Energia Trentino perde l’ultimo treno per i playoff di EuroCup fermandosi sul più bello dopo il grande successo sul Buducnost che aveva rimesso tutto in gioco. Nello scontro diretto con l’Amburgo, la squadra di coach Molin esce sconfitta per 89-87, nonostante i 21 punti di Spagnolo. Poco più di un’amichevole invece per la Germani Brescia, già qualificata al prossimo turno e impossibilitata ad agganciare i primi quattro posti, e il fanalino di coda Cedvita Olimpija, già eliminato, battuto con il punteggio di 84-82. LEGGI TUTTO

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    Eurolega, Fenerbahce-Olimpia 75-82: vittoria dei rimpianti per Milano

    ISTANBUL (Turchia) – Nel recupero del match di Eurolega, saltato il 10 febbraio per il terribile terremoto che aveva colpito Turchia e Siria, l’Olimpia torna a vincere, piegando il Fenerbahce quinto in classifica per 82-75. Successo meritato per la squadra di coach Ettore Messina, che ha sofferto solo nel secondo quarto, ma che poi trascinata dallo scatenato Napier. Resta per il grande rimpianto del ko di Madrid con il Real che ha interrotto la striscia di sei vittorie conescutive rovinando la vertiginosa rimonta dell’Armani verso i playoff. LEGGI TUTTO

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    Pasquini, gm di Sassari: “Dopo 12 anni conosciamo la pazienza”

    Pasquini, in una stagione segnata da infortuni e guai avete vinto le ultime 8 e 10 su 13. E tutto cambiando un centro ex Nba come Onuaku con il comprimario Deshawn Stephens che lei aveva portato nell’A2 a Cagliari. Può spiegarci?

    «La situazione è molto semplice. Nonostante i risultati noi vedevamo il grande lavoro di qualità di coach Bucchi con un gruppo che lo seguiva, ragionando con positività. Dodici anni di vissuto comune in società ci permettono di analizzare la realtà con equilibrio».

    Perché tutto si è sistemato con Stephens?

    «Il basket è più semplice di come lo facciamo. Io cerco giocatori che abbiano la voglia e l’entusiasmo di giocare a Sassari. Che vivano l’opportunità e capiscano il ruolo. Cercavamo uno simile a Diop, perché con quell’assetto facevamo bene. Diop è molto attivo, ha mani e piedi rapidi, aiuta benissimo nei cambi difensivi. È giocatore di pick and roll e permette di avere buone spaziature. Con Stephens le stesse soluzioni. E i nostri tiratori ne hanno giovato. È anche un gran difensore. A Sassari vogliamo questi giocatori, magari partiti dal basso. Come Dowe e Jamal Jones. A questo aggiungiamo i ragazzi e i veterani della panchina che lavorano e incitano sempre anche quando non giocano. E se entrano danno tanto. Due esempi: Raspino e Chessa».

    Anche la femminile è quarta.

    «Situazione diversa. Il primo anno ci siamo salvati dopo una stagione difficile, il secondo meglio. Quest’anno c’è stata una crescita agevolata dall’aumento di straniere. E in Usa grazie alla competenza di coach Antonello Restivo peschiamo giocatrici che poi raggiungono l’alto livello europeo. Penso a Burke nel 20-21, Shepherd ora a Venezia. E sarà lo stesso per Joyner Holmes. Ma ci siamo anche resi conto che il vero salto sarebbe stato con una italiana di alto livello e Carangelo sta giocando una stagione notevole, da vera leader. La femminile sta conquistando spazio e pubblico, contro la Virtus c’erano 1.000 spettatori. E contro una potenza pareggiata solo da Schio, le nostre sono state a più 9 e poi in gara fi no all’ultimo».

    Pensa che la nostra proposta di un evento congiunto con i maschi, la Coppa Italia a Torino, possa aiutare il basket femminile?

    «Sì, da non esperto ho scoperto che il basket femminile è bello, ben giocato, offre ciò che appassiona il pubblico, squadre che si sbattono e si buttano a terra su ogni pallone. Emozione».

    Diop di recente ha detto che quando sarà italiano sarà disponibile per la Nazionale. Lui così legato all’origine senegalese. Una bella notizia.

    «Ousmane ha compiuto grandi progressi, è maturato. È italiano di formazione, ma per lui sarebbe un ulteriore passo. E sono convinto che quando diventerà italiano, il ct Pozzecco che lo stima, non se lo lascerà sfuggire».

    Ha visto Milano-Virtus? Sono proprio fuori portata.

    «Sì, e abbiamo visto solo un quadro parziale perché finora sono state impegnate in Eurolega. Sono le più forti e lo scudetto che come nei due anni passati dipenderà dalla loro condizione del momento. Certo la Virtus ha fatto una grande cosa a vincere senza Teodosic».

    E il resto del campionato?

    «Io vedo qualità, scelte interessanti, Tortona più lineare e non ha avuto le coppe, Venezia ha enorme potenziale, sarà interessante vedere Varese quando la palla sarà più pesante. Pesaro è rinforzata con Austin Daye e Brindisi è in grande condizione, dal ritorno di Harrison ha perso solo con Milano. Noi siamo pronti a giocarcela. Anche la lotta salvezza è molto interessante, che manterrà la tranquillità». LEGGI TUTTO