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    Playoff Nba: Denver vola in finale, ok i Celtics contro i Sixers

    Il sogno di Denver è ancora acceso. I Nuggets superano in gara 6 la serie contro Phoenix e raggiungono la finale della Western Conference a tre anni di distanza dall’ultima volta. Gli uomini di coach Malone Al Footprint Center travolgono i Suns 125-100, complice una super prestazione del solito Nikola Jokic (32 punti, 12 assist e 10 rimbalzi), oltre ai 26 punti di Murray e ai 21 di Caldwell-Pope. 

    Philadelphia 76ers- Boston Celtics 86-95

    I Celtics superano i Sixers 95-86 e si conquistano il diritto di giocare la sfida decisiva davanti al proprio pubblico domenica. Merito di Jayson Tatum, 19 punti ma soprattutto le due triple consecutive nell’ultimo quarto che permettono a Boston di passare da 81-83 a 87-83. I Sixers – 26 punti a testa per Embiid e Maxey – rischiano di fare la fine di Milwaukee, che un anno fa si fece rimontare da 3-2 dopo aver fallito il match-point in casa. E i precedenti di Doc Rivers (nove sconfitte in gara 7, quattro volte più di qualsiasi altro coach) fanno tremare i tifosi di Philadelphia. LEGGI TUTTO

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    Delfino: “Non sento i miei 40 anni Avanti per la gente di Pesaro”

    Delfino, come si fa a 40 anni? Lei e David Logan decisivi.

    «Logan è straordinario, giocare a quel ritmo, essere ancora a quei livelli è incredibile. L’ho votato Mvp del campionato, bravo davvero. Sono un so fan. Io a Pesaro non ho lo spazio, né le competenze: sono attore secondario, porto ciò che serve. L’anno scorso giocavo di più, quest’anno sono intorno ai 15’ e cerco di adattarmi, poi arrivano partite come con Tortona, l’ultima spiaggia playoff, le aspettative. Una gran partita, lo dovevamo ai tifosi, li abbiamo fatti soffrire più di quanto meritassero».

    Pesaro è ancora cresciuta, pur tra qualche alto e basso.

    «Assolutamente si, abbiamo fatto il nostro per meritare questi traguardi, Ci sarà chi dice che manca Varese, che Brescia ha mancato l’ultima, però alla fine ci siamo noi. Sono a Pesaro da tre anni, nel primo la squadra veniva dalla stagione covid con una sola vittoria, fosse finita non sarebbe rimasta in A. Siamo sempre migliorati, il primo anno finale di Coppa Italia, poi con Luca Banchi i playoff e quest’anno i due obiettivi. Abbiamo dato qualcosa alla gente di Pesaro che chiede sempre di più, che capisce il basket».

    Non ha detto però cosa la spinga a 40 anni e come faccia.

    «Fisicamente mi sento molto bene e, anzi, posso vantarmi: potrei continuare a giocare ancora un po’. Mentalmente, ci sono cose che pesano di più, i bimbi che crescono, i sacrifici ora più tosti per divertirmi in campo. Però amo la pallacanestro, mi diverto ancora, mi sento forte. Detto questo, non so ancora quanto e se continuerò. Ci sono cose che alimentano la voglia, danno motivazioni. Devo valutare, quest’anno ho avuto due-tre botte importanti, con la Nazionale non andare al Mondiale, non giocare il secondo tempo di quella partita quando sentivo di poter dare. Il nostro allenatore mi ha colpito. Mi piacerebbe giocare un po’ più con un ruolo primario, però resto un ragazzo che intende il basket come sport di gruppo eppoi se faccio i conti mi ricordo di avere 40 anni. È la gente di Pesaro che mi spinge a continuare».

    Seguirà l’esempio di Scola, dirigente? Voi sapete come fare.

    «Luis ha fatto un lavoro magnifico, super. Ce l’ha dentro, ha sempre cercato di migliorare la confederazione argentina, dice che ora sta facendo il lavoro pensato per la Nazionale. Sono molto contento per lui che cerca la perfezione. Noi abbiamo il vantaggio di aver vissuto tante realtà diverse, dalla Nba, all’Europa, prima l’Argentina, abbiamo accumulato esperienze. Ma non so se farò, allenatore, dirigente, agente, o conterò le mie mucche. Ne parlavo con Ario Costa, che stimo tanto: il punto è che io continuo a pensare da giocatore. Sono in grado di correre dietro la palla, competere».

    Un parere sulla Serie A.

    «Ci sono i pessimisti, e gli ottimisti. Io dico che il campionato è uno dei più competitivi. Ogni weekend te la giochi, si può vincere contro il budget altrui. E questo è interessante e stimolante. Però bisogna aprire le porte agli italiani. Aiuterebbe tanto la nazionale. Bisogna trovare la formula che aiuti gli italiani a essere in campo e a svilupparsi. L’Italia mi ha dato tanto. Quando iniziavo le squadre erano zeppe di italiani, ora di tanti stranieri non migliori di molti italiani. Serve un progetto che trovi il consenso di tutti, perché tutti vogliono il bene di questo basket».

    Cos’è successo all’Argentina?

    «Oggi siamo ancora in alto, credo quarti nel ranking Fiba, incredibile non essere al Mondiale. S’è pagato carissimo il sistema delle finestre. La qualità c’è, manca la stazza, ma succedeva anche in passato. Abbiamo tantissime guardie di valore, Campazzo, Laprovittola, Bolmaro, Vildoza, l’altro Vildoza che gioca in Brasile. Non possiamo metterle tutte in campo. Poi tante Nazioni sono cresciute, guardate il Canada. E noi alle finestre ci ritroviamo dopo viaggi interminabili, dopo tanto tempo, magari con un coach nuovo. Ma la scuola resta, anche il Brasile ha rischiato».

    Tutti convinti: per Milano è facile.

    «E noi lasciamolo credere. Ora tutto ciò che viene per noi è un regalo». LEGGI TUTTO

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    L’Nba grazia Jokic per la spinta al proprietario dei Suns

    LOS ANGELES (Usa) – La Nba usa la mano leggera per Nikola Jokic, protagonista domenica scorsa di un episodio increscioso poco prima dell’intervallo della partita tra Phoenix e Suns. Il giocatore si è reso protagonista di una spinta al proprietario dei Suns. Nessuna squalifica in arrivo per il cestista che dovrà pagare soltanto una multa di 25.000 dollari.
    L’episodio
    L’incidente che ha visto protagonista Jokic è avvenuto a ridosso dell’intervallo: il cestista ha provato a riprendere la palla uscita dal campo per accelerare la ripresa del gioco. Ma uno spettatore, ovvero Mat Ishbia, patron dei Suns non è stato collaborativo, e si è preso uno spintone dal giocatore cadendo dalla sedia in maniera plateale. Jokic ha ricevuto un fallo tecnico, senza che questo gli abbia impedito di concludere il match con uno stratosferico bottino di 53 punti. Ma alla fine del match Mat Ishbia ha gettato acqua sul fuoco sull’episodio. “Una sospensione o una multa non sarebbe giusta – ha commentato il patron dei Suns – ho molto rispetto per Jokic e non voglio vedere niente del genere. Eccitato per Gara 5! Forza Suns!”. LEGGI TUTTO

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    Playoff Nba, Lakers e Miami show: 2-1 contro Warriors e Knicks

    LOS ANGELES (STATI UNITI) – Due gare-3 disputate nella notte Nba. Dominio assoluto dei Lakers che si portano sul 2-1 nella serie playoff contro i Golden State Warriors, travolti 127-97. Bene anche Miami che surclassa 105-86 i New York Knicks. In California è Anthony Davis il mattatore del match per i gialloviola: il centro classe 1993 trascina i suoi con una doppia doppia da 25 punti e 13 rimbalzi. Bene anche LeBron James a referto 21 punti, 8 assist ed 8 rimbalzi. Fondamentali per i Lakers anche i 21 punti di D’Angelo Russell, giocatore chiave per le sorti offensive della squadra di coach Darvin Ham. Ai campioni in carica non basta l’ottima prova di Stephen Curry, autore di 23 punti.
    Miami, è Butler show!
    L’altra gara-3 della notte Nba è andata in scena in Florida con i Miami Heat che si portano in vantaggio nella serie contro i New York Knicks. Finisce 105-87 per i padroni di casa che ritrovano Jimmy Butler, assente in gara-2 sale in cattedra e risulta decisivo con i suoi 28 punti. Tra gli Heat spiccano anche le ottime prove di Max Strus (19) e la doppia doppia di Bam Adebayo (17 punti e 12 rimbalzi). Ai Knicks non bastano invece i 20 punti di Jalen Brunson, mentre Julius Randle ne mette a segno solo 10 con un 0/5 dall’arco. LEGGI TUTTO

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    Nba, Golden State pareggia la serie: Thompson piega i Lakers

    Serie in parità tra Golden State e Los Angeles, con i Warriors che hanno vinto la seconda partita della semifinale dei playoff di conference in Nba 127-100. I Lakers si fanno così raggiungere sull’1-1. Da segnalare la prestazione di Klay Thompson, che ha chiuso con 30 punti, di cui 24 da tre, e che ha anche limitato gli attacchi di Anthony Davis, protagonista nella prima partita della serie e che ha chiuso solo con 11 punti stavolta. Domani le due squadre scenderanno nuovamente in campo per la terza partita, che vedrà una delle due andare in vantaggio. Quella tra Golden State e i Los Angeles Lakers è stata l’unica partita di Nba giocata nella notte. Le altre sfide vedono Denver in vantaggio 2-0 su Phoenix, mentre Boston e Philadelphia sono sull’1-1 così come New York e Miami. LEGGI TUTTO

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    Playoff Nba: Boston a valanga su Philadelphia, serie in parità

    BOSTON (STATI UNITI) – Ruggito Boston: al ‘Td Garden’ in gara-2, i Celtics travolgono 121-87 i Philadelphia 76ers e pareggiano la serie dei quarti di finale dei playoff Nba sull’1-1. La squadra di coach Mazzulla domina in lungo e in largo, chiudendo il match nel terzo quarto con un parziale di 35-16 che non lascia scampo a Embiid e compagni. Tra i padroni spiccano le magistrali prove di Brown (25 punti), Brogdon (23), il duo Smart-White (15 a testa) e Williams (12). Sotto tono la stella dei Celtics, Jayson Tatum, a referto con 7 punti e 7 rimbalzi. 
    Philadelphia, che batosta
    Nonostante il rientro dell’mvp della regular season, Joel Embiid, i Sixers non riescono a opporre resistenza: il centro classe 1994 segna 15 punti in 27 minuti di impiego ma non può nulla contro la furia offensiva dei Celtics. Per gli ospiti spiccano anche i 16 punti di Harris, i 13 di Maxey e la doppia doppia di Harden (12 punti e 10 rimbalzi). La serie si sposta ora a Philadelphia: gara-3 è in programma al ‘Wells Fargo Center’ nella notte tra giovedì e venerdì (1:30 ora italiana). LEGGI TUTTO