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Basket, Eurolega: l’Olimpia vince a Valencia. Virtus Bologna ko con il Partizan
Milano prova a crederci. La zona play-off resta ancora lontana ma l’Olimpia spera ancora grazie al successo sul parquet di Valencia per 88-84 nel 27° turno di Eurolega. Napier, top-scorer della serata con 28 punti, trascina il quintetto di coach Messina, al quinto successo di fila (l’11esimo stagionale). Margine d’errore sempre ridotto al minimo per Milano, che deve sempre recuperare la gara col Fenerbahce e attesa ora giovedì dalla sfida al Forum contro il Partizan. LEGGI TUTTO
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Eurolega, l’Olimpia passa a Valencia e continua a sperare. Virtus ko con il Partizan
VALENCIA (Spagna) – Vince ancora in Eurolega l’Olimpia Milano, che regola a domicilio 84-88 il Valencia. Match dalle mille facce, con Milano che parte male ed è costretta ad inseguire per tutto il primo tempo. Nel terzo quarto, però, l’EA7 la ribalta con Napier e Ricci e resiste nell’ultimo quarto nonostante il ritorno dei levantini. Quinto successo consecutivo per Milano, che continua a sognare i playoff. LEGGI TUTTO
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Basket, intervista a Bortolani: “Voglio essere ricordato”
Bortolani com’è stato l’ambientamento a Verona? Non è scontato arrivare a stagione iniziata.
«Infatti all’inizio non è stato facile. Però oltre ai compagni, i coach e lo staff sono tutti ragazzi tranquilli che mi hanno voluto e mi hanno fatto sentire subito uno di loro, aiutandomi».
La breve esperienza in Spagna.
«Era partita bene. Ma non riuscivamo a vincere e al Manresa c’era un’atmosfera un po’ negativa. Parlando con l’agente si è deciso di andare».
Per quel poco che ha vissuto, differenze con la Spagna?
«Si usano per difesa e attacco idee di gioco differenti. Al Manresa correvamo tantissimo, con pochi giochi, tanta transizione. In genere ci sono più opzioni, il gioco è più selettivo, con ruoli più definiti».
Verona è un’anomalia, con tanti italiani e giovani.
«Coach Ramagli dà fiducia, prepara benissimo le gare, ti è vicino. Bello perché io come altri stiamo facendo buone cose. Nella nostra squadra c’è fiducia, c’è spazio, non giocano solo gli americani. Lo stesso Rosselli che per età e acciacchi gioca poco, dà un sacco di consigli preziosi».
L’esperienza in Nazionale? Eravate tre veronesi convocati: Cappelletti e Casarin con lei.
«Bella, lo staff ci ha detto di cercare di divertirci. Con Pozzecco avevo già parlato in passato, un gran personaggio, capace di scherzare, ti fa restare sereno. Ti è vicino».
Verona ha staccato Reggio Emilia, ma è penultima appaiata a Napoli, Brescia, Scafati e a due punti da Treviso. Come si salva?
«Prima di tutto dobbiamo crederci, credere nel gruppo, arrivare pronti alle partite che contano».
Il contratto con Milano è in scadenza? Al futuro pensa?
«Avevo tre anni più un’opzione per due con uscita la prossima estate, credo soprattutto per loro. Non so ancora nulla, penso a migliorarmi».
Riferimenti per la carriera?
«Nessuno, io devo fare il mio, quello che mi fare stare sereno. Sarà soltanto la mia storia».
Si avverte la responsabilità di giocare in una squadra che ha puntato su giovani italiani?
«Dovrebbe essere normale, siamo in Italia in fondo. Non lo è, ma nemmeno in Spagna, dove ci sono solo due americani in Acb ci sono tanti spagnoli. Non avverto una responsabilità speciale: se puoi stare in campo, non conta il passaporto».
In cosa si sente migliorato?
«Un po’ fisicamente. E sto provando a concentrarmi in difesa. Anche domenica nella mia testa pensavo a non creare danni in difesa. Basta non farsi battere individualmente, seguire le regole».
Papà ex giocatore le dà ancora consigli?
«Sì, dal punto di vista umano, nella vita e nello sport bisogna avere la testa giusta, per diventare un giocatore vero».
Che per lei significa?
«Diventare uno che sarà ricordato, alla fine, dopo una lunga carriera» .
Bortolani fuori dal campo.
«Un ragazzo semplice, esco con la ragazza e gli amici, cerco situazioni tranquille. La discoteca non mi fa impazzire, non mi piace stare in casa a fare niente. Ascolto musica, rap, hiphop italiano soprattutto: Marracash e i Club Dogo i preferiti. D’estate c’è il campetto. Non amo i social, uno sta un’ora davanti al cellullare, ma la vita non è lì. Io posso non guardarlo per una settimana intera. Sono un po’ strano». LEGGI TUTTO
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Nba, Boston cade a Cleveland dopo un tempo supplementare
CLEVELAND (Stati Uniti) – Notte Nba da 6 partite con i Cleveland Cavaliers che “ringraziano” i Boston Celtics battendoli 118-114 dopo un tempo supplementare. Celtics che a 8 decimi dalla sirena finale (dopo esser stati anche sul +15) sono in lunetta con Grant Williams sul 109-109, l’esterno di Boston però commette un clamoroso 0/2 dalla linea della carità con il match che va all’overtime. Cleveland ne ha di più e grazie anche ai 40 punti di Donovan Mitchell porta a casa un importante successo. Joel Embiid dice 42 punti, James Harden 14 e 20 assist e Philadelphia vince a Indianapolis 147-143, tripla doppia invece per Damian Lillard da 31 punti, 13 rimbalzi e 12 assist nella vittoria di Portland a Detroit per 110-104 mentre Miami batte di misura Atlanta 130-128 con 26 punti di Jimmy Butler. Nikola Jokic sfiora la tripla doppia (17 punti, 10 rimbalzi e 9 assist) ma Denver vince comunque in rimonta contro Toronto per 118-113, infine nessun problema per i Kings contro New Orleans (123-108) con tripla doppia di Domantas Sabonis (19 punti, 11 rimbalzi e 11 assist). LEGGI TUTTO
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Basket, i giovani italiani crescono. E l’esempio del maestro Belinelli
Giovani leoni crescono e del resto hanno un esempio da seguire e applaudire. È Marco Belinelli. Il bolognese che arrivato nella Nba ha dovuto conquistarsi tutto con il lavoro, arrivando a vincere la gara del tiro da tre all star e infilandosi un anello al dito, in questa stagione ha faticato a trovare spazio, perché coach Scariolo aveva un’idea precisa. In Serie A comunque Beli è sempre stato protagonista, non ha praticamente polemizzato se non a un certo punto. Il grande coach e il grande giocatore si sono poi chiariti e da quel momento, vista anche la necessità di averlo di più in campo causa infortuni altrui, Belinelli è diventato sempre dominante in attacco, mostrando di poter aprire la valigia dei trucchi, finte e movimenti per prendere fallo, non solo tiri che finiscono puntualmente a canestro. Scariolo sperava di non spremerlo, in vista del finale di stagione, ma ora non può farne a meno. LEGGI TUTTO