ROMA – Alla fine anche il “tabù TD Garden” è caduto: ad abbatterlo sono stati i Cleveland Cavaliers che, nonostante la pesante assenza di Kevin Love, hanno superato 87-79 i Celtics vincendo la Eastern Conference e agguantando un pass per la quarta finale NBA di fila. Sale a otto invece il conto delle finali consecutive di LeBron James, assoluto protagonista di questa serata leggendaria chiusa con un bottino di 35 punti, 15 rimbalzi e 9 assist. Troppi per i Celtics che stavolta non sono riusciti ad esprimere la loro pallacanestro, nonostante i 24 punti di Tatum e i 17 Horford, e hanno pagato una serataccia al tiro (34% dal campo e 17% da tre) e il fatturato insufficiente di due uomini chiave come Jaylen Brown (13) e Terry Rozier (3). Dall’altra parte invece James ha potuto contare sul supporto di un eccellente Jeff Green (19 punti) e sul supporto di un Tristan Thompson molto presente sotto i tabelloni (10 punti e 9 rimbalzi).
IL MATCH – Appoggiando il proprio gioco sulle spalle di di Horford e sfruttando l’inizio difficile da oltre l’arco dei Cavs, i Celtics hanno provato la fuga con un parziale di 11-0 piazzato a cavallo tra i primi due quarti che ha portato al vantaggio in doppia cifra (28-18). Sul più bello però l’attacco biancoverde si è bloccato nelle sabbie mobili della difesa dei Cavs che hanno pian piano rosicchiato punti preziosi agli avversari, concludendo il primo quarto con 16-6 che ha riportato il match in sostanziale equilibrio (43-39 per Boston all’intervallo). L’inseguimento è poi proseguito anche nelle prime battute nel terzo quarto, in cui i Cavs sono stati attenti a non far riprendere quota ai Celtics e li hanno colpiti con Green e James fino al sorpasso (56-51). Nel momento di massima difficoltà di Boston, ci hanno pensato Smart e Baynes a tamponare l’assalto dei Cavs dando vita ad un lunghissimo testa a testa da cui sono usciti vincenti gli ospiti. Nel quarto finale a pesare è stata anche la stanchezza dei Celtics, trafitti ancora una volta da LeBron James: suoi 13 degli ultimi 28 punti di Cleveland.