ROMA – Una firma in cirillico per autografare il successo che vale una stagione. Mark Padun (Bahrain Merida) ha vinto la terza tappa dell’Adriatica Ionica Race, corsa ideata da Moreno Argentin nel 2018, battendo allo sprint del Lago di Misurina il colombiano Dayer Quintana (Neri Sottoli) e il belga Ben Hermans (Israel Cycling) dopo una giornata passata a testa in su. La tappa che partiva da Palmanova è stata la più lunga e dura dell’Adriatica Ionica con i migliori scalatori in gara che hanno staccato il resto del gruppo a 65 chilometri dall’arrivo. In undici si sono giocati la vittoria, attaccando a turno sulle Dolomiti del Veneto ma alla fine è stata una volata ristretta a premiare l’ucraino che ha sfilato la maglia azzurra al colombiano Hodeg.
Ancora niente podio per l’Italia che dopo i quarti posti di Martinelli e Modolo, nelle prime due tappe, si deve accontentare del settimo di Nicola Conci (Trek Segafredo), bravo a rimanere nel gruppo di testa sulla Sella Ciampigotto ma incapace di rispondere all’attacco di Padun, Hermans e Quintana quando mancavano cinque chilometri al traguardo. Dietro di lui, lo sloveno Jan Polanc, tra i favoriti alla vigilia, e il talento belga Remco Evenepoel, crollato nel finale dopo aver tentato una fuga in salita. Nonostante la strategia poco fortunata, il 19enne ha dimostrato ancora una volta di avere tutte le carte in regola per diventare un fuoriclasse.
Domani, sabato 27 luglio, penultima tappa dell’Adriatica Ionica Race, altrettanto lunga ma meno dura (dalle 18:00 su Repubblica Tv Sport). Partenza da Padola con tanta discesa da affrontare a tutta se si vuole tentare una fuga e arrivo a Cormons dopo due GPM di terza categoria (San Floriano del Collio e Cavezzo) negli ultimi 20 chilometri. Un percorso perfetto per le caratteristiche di Philippe Gilbert che cercherà la prima vittoria dopo la Parigi Roubaix di aprile.