ROMA – Festa Tricolor. Camilo Andres Ardila (Nazionale colombiana) ha vinto il Giro d’Italia Under 23, la più importante corsa di ciclismo giovanile al mondo, ereditando la corona del russo Aleksandr Vlasov. Un successo che ha messo in mostra tutte le migliori qualità del piccolo scalatore colombiano, capace di vincere due tappe in salita (Monte Amiata e Passo Maniva), arrivare quarto dopo due passaggi sul Mortirolo e chiudere con un terzo posto sul Passo Fedaia mantenendo oltre quattro minuti di vantaggio su Einer Rubio in classifica generale. Non a caso Ardila è scoppiato a piangere dopo l’ultimo traguardo, attraversato mano nella mano con il compagno di squadra Juan Diego Alba, consapevole di aver fatto un’impresa che cambierà la sua carriera. Cresciuto nel dipartimento di Tolima in Colombia, il talento classe ’99 aveva già vinto alcune gare giovanili nel suo Paese, attirando le attenzioni degli osservatori, ma il successo al Giro, vetrina inestimabile per i ragazzi che stanno entrando nel professionismo, è il timbro definitivo per il suo futuro. “Dedico questa vittoria ai miei compagni alla mia famiglia e al mio Paese. Adesso ascolterò tutti e valuterò le offerte che arriveranno” ha spiegato a fine gara. Certamente non mancheranno.
A completare la festa della Colombia, fucina inesauribile di talenti per il ciclismo mondiale, è stato Enier Rubio, protagonista di una scalata memorabile sul Passo Fedaia. Sempre nel gruppo dei migliori, la maglia verde del Giro ha attaccato a quattro chilometri dall’arrivo insieme ad Alba e Ardila per poi lasciarseli alle spalle chiudendo in solitaria sul traguardo. Un’azione costata il podio della classifica generale ad Alessandro Covi, medaglia di legno del Giro d’Italia Under 23, concluso con tanti ottimi piazzamenti e qualche rimpianto per la gestione delle forze sull’ultima salita. Stremato dopo nove giorni di gara, il lombardo non è riuscito a tenere il ritmo dei colombiani ma neanche quello di altri ragazzi tra cui Kevin Colleoni, miglior italiano sul Passo Fedaia con un quinto posto. A prescindere dall’amarezza finale, Covi può consolarsi con il pensiero che dalla prossima stagione lo aspetta una maglia del Team UAE Emirates, squadra del World Tour dove troverà Fabio Aru. Il giusto mentore per crescere e puntare a grandi traguardi.