“Sapevo che il Kemmelberg sarebbe stato fondamentale, quindi ho anticipato per restare con i migliori”. All’arrivo mancavano ancora 34 km, ma in questa frase c’è il senso della vittoria di Alexander Kristoff alla Gand-Wevelgem. Una interpretazione magistrale del 32enne norvegese, che non avrà più lo spunto veloce dei giorni migliori, ma sa ricavare soddisfazione dalla lettura della gara. Del resto in una carriera che ha da tempo abbattuto il muro dei 70 successi, non si vincono per caso Milano-Sanremo e Giro delle Fiandre. La classica belga si chiude con una volata a ranghi ristretti: Kristoff la vince da dominatore, mettendo in fila John Degenkolb e Oliver Naesen, che agguanta un altro podio importante dopo quello alla recente Sanremo. Tra quelli in fila anche Fernando Gaviria, un compagno di squadra del vincitore, che però ha il merito di aver fatto il classico ‘buco’ quando il norvegese è partito. Delusione per Elia Viviani: il campione d’Italia aveva la chance di vendicare la beffa dello scorso anno, quando fu battuto da Peter Sagan, ma resta imbottigliato e non riesce a dire la sua. Un peccato per lui, ma anche per la Deceuninck-Quick Step, che cerca in tutti i modi di cucire la gara -e tutto sommato ci riesce- senza però, per una volta, non raccogliere nulla.
Gara lunga a dura: 251 km lungo i quali i corridori incontrano 10 muri. Parecchie le fasi interessanti, a partire da un drappello di attaccanti che comprende, tra gli altri, Sagan e Trentin. I battistrada man mano diminuiscono: restano l’ex campione del mondo (in caso di poker sarebbe stato il recordman assoluto di successi), l’azzurro (molto bene in ottica Fiandre), Teunissen, Theuns e, dopo un bel numero di rientro, il britannico Rowe. I cinque potrebbero anche tenere, ma il lavoro della Deceuninck-Quick Step non dà spazio. Sul Kemmel, Stybar è straordinario: accelera ma non al punto tale da staccare Viviani.
Grazie al lavoro del ceco, ad una ventina di km si forma il gruppetto di testa che poi si giocherà la corsa. Gilbert e Stybar sono gli scudieri di Viviani, ma si fanno sorprendere da una azione di Stuyven, Bauer, Langeveld e Grondahl Jansen. I quattro vengono ripresi a 600 metri dall’arrivo, ma a quel punto Viviani è nel mischione, abbandonato a se stesso ed alla malizia della UAE Emirates di Kristoff che fa meritatamente festa. “Sulla carta dovevo lavorare per Fernando Gaviria. Negli ultimi chilometri però eravamo messi male e lui mi ha dato il via libera per giocarmi il tutto per tutto allo sprint. Sono molto felice: è una delle vittorie più importanti della mia carriera, mi trasmette fiducia per il resto della Campagna del Nord -ha detto Kristoff -Oggi è stata una corsa davvero dura. Avevamo lavorato molto ed eravamo tutti stanchi. Ma proprio quando siamo tutti affaticati per me è meglio”.
ORDINE D’ARRIVO
1 Alexander Kristoff (Nor) UAE Team Emirates
2 John Degenkolb (Ger) Trek-Segafredo
3 Oliver Naesen (Bel) AG2R La Mondiale
4 Mathieu van der Poel (Ned) Corendon-Circus
5 Danny van Poppel (Ned) Team Jumbo-Visma
6 Adrien Petit (Fra) Direct Energie
7 Matteo Trentin (Ita) Mitchelton-Scott
8 Rüdiger Selig (Ger) Bora-Hansgrohe
9 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida
10 Jens Debusschere (Bel) Katusha-Alpecin
GIRO DI CATALOGNA: FORMOLO VINCE L’ULTIMA TAPPA – Si è chiuso anche il Giro di Catalogna, con la vittoria finale del colombiano Miguel Angel Lopez. L’ultima tappa di 143.1 km sulle colline che dominano Barcellona, è stata vinta dall’italiano Davide Formolo (Bora Hansgrohe), davanti allo spagnolo Enric Mas (Step Deceuninck-Quick) e al tedesco Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe). La frazione è stata caratterizzata da una caduta nel gruppo a 40 km dal traguardo, in cui sono stati coinvolti 20 corridori. Il 25enne Lopez (Astana) ha controllato i rivali in classifica, tra i quali Nairo Quintana e Adam Yates che hanno provato ad attaccare nei km finali ma senza esito. Alla fine l’inglese è arrivato secondo a 14” da Lopez, terzo l’altro colombiano Egan Bernal a 17”.