ROMA – La Tirreno-Adriatico 2019 strizza l’occhio agli uomini da classiche più che agli specialisti delle corse a tappe e per questo, al contrario di quanto accaduto nelle ultime edizioni, torna all’antico, ai tempi lontani di De Vlaeminck. Nessuna grande salita, nessun arrivo in quota, ma diverse tappe con finali insidiosi oppure costellate di muri e strappi. Tirreno che fa rima con Sanremo, allora. Anche se l’avvio, domani, sarà dei più tradizionali: una cronosquadre a Lido di Camaiore, adatta a Sky, Jumbo e Sunweb. Ma sin dal giovedì, dalla frazione di Pomarance, sarà caccia grossa tra i big. Foligno poi chiamerà i velocisti, Fossombrone e Recanati i “puncheurs”, Jesi ancora gli sprinter. Chiusura con una crono individuale a San Benedetto del Tronto, martedì 19. Non un Giro in miniatura, ma una classica dilatata allo spazio di una settimana: saranno i dettagli, ossia i secondi e forse gli abbuoni, a fare la differenza tra i migliori.
I big – La sensazione è che, dunque, il vincitore della Sanremo possa uscire dalla Tirreno più che dalla contemporanea Parigi-Nizza, assai più dura e dedicata agli uomini da Tour. Molto accreditato per la maglia azzurra è Julian Alaphilippe, indomabile alla Strade Bianche e assistito da un momento di forma strepitoso: “Sarà la mia prima partecipazione alla Tirreno, so di avere una buona forma, sono qui per vincere delle tappe, ma la cronosquadre è molto importante per capire in che posizione saremo per la classifica generale”. In squadra il francese ha Elia Viviani, affamato di volate: saranno le prime prove di intesa in vista della Classicissima, adatta per motivi opposti a entrambi. “Non abbiamo ancora parlato, per ora siamo focalizzati sulla Tirreno. Sulla Sanremo va benissimo per noi avere più carte da giocare, e non dimentichiamo Philippe Gilbert”.
Vincenzo Nibali, ultimo vincitore italiano della Corsa dei due mari (2013) al contrario non si presenta non al massimo: “Cercheremo di interpretare al meglio la cronosquadre, entrambe le cronometro sono molto importanti per la classifica. Sono partito in ritardo con la stagione, ora sto soffrendo un po’ con il ritmo e la condizione che tarda ad arrivare. Il mio obiettivo principale dell’anno è comunque il Giro, non il Tour”.
Al via anche lo sloveno Primoz Roglic, tra i migliori in questo inizio 2019: “Io favorito? Non credo, dopo lo UAE Tour (vinto nettamente ndr) mi sono riposato. Non so come andranno le cose, ma non vedo l’ora di inziare”. Sorridente, come sempre, Tom Dumoulin: “Sono caduto all’Uae Tour, ora sono qui e sono pronto. Il percorso? Avrei voluto avere una salita lunga, è sempre bello avere una salita lunga da fare in gara a inizio stagione. Ma penso di fare bene in tappe come quelle marchigiane”. Più ombroso Geraint Thomas, l’ultima maglia gialla, concentratissimo su obiettivi che verranno più in là, il Tour soprattutto, da correre in condominio con Chris Froome: “Stavo meglio l’anno scorso di questi tempi, ma il mio inverno è stato molto diverso. Per la cronosquadre occhio alla Bahrain-Merida”.