Tre settimane alla prima di campionato in Superlega, che da domenica “ufficialmente” non è solo il campionato più difficile del mondo ma anche il campionato dei “Campioni del Mondo”, dopo il secondo azzurro iridato consecutivo. La Yuasa Battery Grottazzolina vuole ritagliarsi un posto al sole in questo panorama e per farlo ha puntato su classe, carisma ed esperienza di uno dei giocatori simbolo del volley mondiale degli ultimi anni, ossia quel Dragan Stankovic, quaranta primavere da festeggiare proprio all’antivigilia della prima di campionato, ed un curriculum infinito tra nazionale e squadre di club, ma soprattutto una bacheca sterminata di riconoscimenti.
Per lui, ormai marchigiano d’adozione dato che qui vive da ormai un decennio, è la prima volta in un club come Grottazzolina, ma il suo approccio al volley e alla professione non cambia affatto. “In realtà per quello che riguarda il campo non ci sono grandi novità, perché è importante quello che si fa in palestra. Due allenamenti giornalieri, lavorare duro al palas e crescere singolarmente e con la squadra: questo è universalmente importante, da tutte le parti avviene. La realtà di Grottazzolina se vogliamo è piccola ma a me questo non cambia nulla: c’è passione e mi sto divertendo veramente tanto”.
Un mese ed oltre di preparazione alle spalle per una preparazione che continua a ritmo serrato: “Ogni giorno stiamo mettendo qualcosina in più e migliorando in qualcosa, come normale che sia in questa fase. Ancora mancano tre giocatori all’appello per avere la squadra al completo. Sicuramente i prossimi due test contro la Lube ci daranno l’input su cosa stiamo facendo bene e su quello in cui occorre ancora lavorare al meglio. Per adesso però direi tutto come previsto e vedremo tra qualche settimana di fare il punto della situazione”.
Di certo la Superlega ogni anno di più si conferma il campionato più difficile a livello assoluto. “Sicuramente sarà un altro campionato molto tosto e che negli ultimi 5-6 anni ha sempre alzato l’asticella. Ci aspetta un campionato ancora più difficile e gli stessi ragazzi che erano a Grotta lo scorso anno sanno quanto lo sia, ma soprattutto quanto è importante dare il meglio di se stessi ogni giorno. E’ difficile fare punti ad ogni gara e siamo consapevoli di questo come del fatto che ci potranno essere momenti difficili. Ma dobbiamo mantenere la calma e lavorare sempre al top”.
Nonostante gli anni che corrono, la voglia di giocare e di essere protagonista non cambia affatto. “Ho ancora tanta voglia di allenarmi, di giocare e competere. Queste sono le motivazioni che mi spingono ad andare avanti ogni giorno e cercare di fare sempre meglio. Qualche anno fa non pensavo di arrivare a 40 anni giocando, ma anno dopo anno le sensazioni continuano ad essere buone e quindi, perché non continuare in questo cammino?! Serve prepararsi sempre al meglio per arrivare alle prime gare nel migliore dei modi, poi il campo dirà se merito di giocare oppure no. In generale il fuoco dentro è dato dalla voglia di giocare e competere sempre al massimo”.
Proprio negli ultimi giorni la Nazionale Italiana ha vinto il suo secondo mondiale consecutivo con in panchina un tecnico come Fefè De Giorgi, che Dragan conosce bene. “La nazionale ha vinto ancora una volta nonostante la Polonia sembrasse imbattibile negli ultimi anni, insieme alla Francia. Gli azzurri però sono stati migliori nei momenti importanti. Hanno difeso un titolo ed è assolutamente difficile, grande merito a loro. Fefè lo ho avuto alla Lube al mio primo anno in Italia, e poi nella mia ultima stagione a Civitanova: parliamo di un tecnico di altissimo livello, con tanta pazienza, tanto da insegnare e che sa gestire i momenti più difficili e delicati toccando le corde giuste”.
(fonte: Yuasa Battery Grottazzolina)