Quando all’inizio dello scorso campionato, il suo nome non campeggiava come sempre fra i protagonisti della Superlega, ho pensato che fosse arrivato per lui il momento inaspettato di essere altro e dedicarsi ad altre faccende. Ne ero dispiaciuto, perché nelle ultime stagioni Nicola Pesaresi si era distinto per il coraggio di osare a fare sempre un percorso lineare, pulito, quasi perfetto, e alle volte doverosamente perfettibile. L’epilogo arrivò qualche settimana dopo, con l’inizio dei suoi allenamenti a Modena e l’ingresso alla fine di dicembre nelle fila della Consoli Sferc Brescia. Un percorso particolare, figlio di un anno particolare, che Nicola sta conducendo come pochi sanno fare, ossia con la maturità di voler essere un professionista e di ricominciare anche dove pochi si aspettavano.
“È stato un anno particolare, davvero. A settembre non ho riniziato come facevo di solito. Le proposte sul tavolo non mi soddisfacevano e ho preferito fermarmi qualche settimana e attendere di trovare un progetto nel quale buttarmi perché pienamente convinto. Ho fatto un periodo a Modena, che mi ha accolto bene e dove mi sono trovato benissimo. Li ringrazio per avermi dato l’occasione di rimettermi in gioco. Con loro c’è stato un riavvicinamento alla pallavolo dopo alcuni mesi di inattività e subito dopo è arrivata l’opportunità di venire a Brescia per fare la A2. Ho accettato e mi sono messo a disposizione”
Una seconda parte di stagione in cui Brescia è stata sempre tra le migliori del campionato. Fuori dai playoff, ma fresca vincitrice della Coppa Italia.
“Abbiamo fatto un buon campionato con il dispiacere finale di non essere stati in grado di dare qualcosa in più nei playoff. C’è stato un po’ di rammarico su questo aspetto, ma non ci siamo persi d’animo e siamo tornati in palestra convinti che per la Coppa Italia ci saremo giocati le nostre carte e così è stato. Siamo stracontenti per questo trofeo. Abbiamo fatto un weekend molto buono, giocando molto bene, riuscendo ad alzare il primo trofeo per questa società. Sono contento di averne fatto parte”
Il trofeo aggiunge valore alla stagione. Testa alla Supercoppa?
“Domenica sarà l’ultimissima. Divertiamoci e proviamo a vincere un altro trofeo!”
Posso chiederle perché lei non è più in Superlega?
“Un insieme di fattori e una trattativa non andata a buon fine. A quel punto ho deciso di fermarmi e aspettare di vedere se arrivava qualcosa che potesse soddisfarmi ed essere stimolante. In quei mesi dopo alcune riflessioni, mi sono detto che avrei ricominciato solo a queste condizioni. Ho ritenuto Brescia un’opportunità con tutte le emozioni nuove del caso e di questo anno appunto particolare.”
Mi è sembrato felice di tornare in campo in A2. Non era una punizione.
“L’ho fatto da professionista e ho vissuto sin dai primi giorni come se fosse un anno in cui avrei cercato di vivere per riempire la testa e la valigia di emozioni. Così è stato”
Posso chiederle dove immagina il suo futuro dopo essere stato uno dei migliori liberi della serie che ha appena giocato?
“Immagino il futuro come orientato verso una nuova sfida, diversa per certi aspetti ma molto stimolante. Cercherò di vivermela e godermela a pieno”
Intervista di Roberto Zucca