Di Redazione
Quando di professione fai il giornalista sportivo e devi intervistare un giocatore, di qualunque sport esso sia, la speranza è che quel giocatore non ti risponda a monosillabi, con frasi fatte o concetti banali per sviare certe domande. Alle volte si arriva all’obiettivo con “mestiere”, ponendo le domande giuste e con il giusto tono, altre volte non serve perché l’intervistato si “concede” come tu speri che faccia.
È decisamente il caso della bella intervista che il bravo Marzio Perbellini, penna de L’Arena, ha portato a casa con Earvin Ngapeth, che ci ha messo decisamente del suo rispondendo praticamente a tutto, dimostrando di non essere mai banale neanche davanti a un microfono. Gli argomenti toccati alla fine sono così tanti che quasi passa in secondo piano la partita di domenica tra Verona e Modena. Di seguito alcuni passaggi “salienti” dell’intervista.
Sulla “svolta” di Modena in questa stagione: “Non c’è una data in cui si svolta, la svolta si fa ogni giorno con sacrificio. Non ci sono segreti, non ci aspettavamo il secondo posto, ma ce lo meritiamo”.
Sulla Ruggine con Stoytchev: “È passato tanto tempo da quello che è successo tra noi, pensiamo solo alla partita e a portare a casa i punti. Se io e Bruno ci riappacificheremo mai con lui? No” risposta secca.
Sul rapporto con Andrea Giani: “Abbiamo un bel rapporto, ci troviamo molto bene e questo è davvero importante per me. Giani è anche uno che ha giocato a pallavolo ad altissimi livelli perciò sa mettersi nei panni dei giocatori perché ha vissuto quello che viviamo noi. A mio parere lui è la persona ideale per Modena Volley, e per me”.
Sulle sirene di mercato e il suo futuro (lontano o no da Modena?): “Al momento sto parlando con la società. Dopo il grande cambiamento dall’anno scorso, per me era importante vedere come andava in questa stagione con una nuova proprietà, una nuova squadra e nuovi obiettivi. Le cose però stanno andando molto bene, perciò penso e spero che il futuro sia sempre qui, a casa”.
Modena è casa e famiglia? “È da quando sono a Modena che è così, qui siamo davvero una famiglia e siamo stati bravi anche ad accogliere i nuovi giocatori che sono arrivati, perché giocare qui non è semplice. Essere un gruppo così affiatato sicuramente ci aiuta a portare a casa i risultati”.
Che giocatore è oggi Earvin Ngapeth?: “Non sono più quel giocatore che riesce in ogni occasione a dare spettacolo e non voglio farlo, mi ritengo più maturo ed esperto, ma ci sono sempre i momenti delle partite in cui mi diverto a giocare. Anche quando avrò cento anni sarà così. Se non ti diverti, non ha senso giocare”.