Il tennis come scuola di vita. È il discorso (in italiano) di Martina Navratilova, premiata da Nicola Pietrangeli prima della finale maschile degli Internazionali d’Italia con la “Racchetta d’oro“, riconoscimento assegnato dal 2006 dalla FITP ai tennisti che hanno segnato la storia del tennis. Una lettera commovente letta dalla leggenda di origini ceche, guarita dalle due forme di tumore (alla gola e al seno) che le erano state diagnosticate nei mesi scorsi. “Ho trascorso un anno difficile, ma adesso sto bene” ha esordito Navratilova, applaudita dal pubblico del Foro Italiaco.
Il discorso di Navratilova
“Molti di voi sanno che ho trascorso un anno difficile, ma adesso sto bene. Sono grata per ovvie ragioni di essere qui con voi, ho sempre amato l’Italia. Il mio primo torneo a Roma è stato nel 1973, ho sempre amato il gelato. Il tennis mi ha regalato una vita sorprendente per la quale sono molto grata, ho sempre cercato di ricambiare, sia in campo che dopo il ritiro. Questo meraviglioso sport è abbastanza difficile ed è una scuola di vita. Ti insegna la pazienza, la perseveranza, il continuare a lottare, essere giusti e umili. Nessun giocatore è più grande dello sport e sarà sempre così. Non ho mai vinto questo torneo, ma ho sempre amato competere qui per tutti voi. La passione che mostrate per lo sport è esattamente quello che provo, per questo in Italia mi sono sentita sempre a casa. Grazie dal profondo del mio cuore per tutti i ricordi del passato e anche per oggi. Apprezzo questa giornata che ricorderò per sempre”.