Lorenzo Musetti: “Nel nostro spogliatoio non c’era nessuna atmosfera da funerale. E’ ovvio che è una giornata persa, ma ci manca ancora un doppio che in ogni caso è un punto fondamentale e Simone e Matteo sono pronti a dare il massimo come abbiamo fatto io e Lorenzo.
Hanno fatto due prestazioni superlative, giocare senza pressione li ha aiutati a dimostrate il loro talento. Il mio avversario oggi mi ha dato molto fastidio col sevizio, non mi ha mai concesso chance per guadagnare un po’ di ritmo, ci sono stati sempre scambi corti, e in più giocava a un livello davvero alto, un tennis al limite e molto rischioso ma oggi gli è andata bene e l’unica cosa da fare è congratularsi con loro e pensare al doppio e alle prossime partite”.
(Diallo, ndr) Non ha mai avuto un calo e il mio obiettivo contro questi battitori è portare al tiebreak il set ma non ci sono riuscuto in entrambi i parziali e il mio rimpianto è questo. Poi lui è stato bravo a non concedermi niente, e se mantiene questa costanza non resterà a lungo 150 del mondo”.
“Nessuna sottovalutazione non è una mentalità da professionisti, soprattutto in questo sport che ti induce a pensare e a ragionare così. Sia io che Sonny, così come tutto lo staff, non abbiamo sottovalutato l’impegno. Sono i campioni in carca, seppur privi delle loro due punte di diamante. Sapevamo che c’era la possibilità che Sahpovalov non potesse scendere in campo e forse questo ha reso ancora tutto più difficile perché tutti e due non avevamo mai affrontato i nostri rivali e non sapevamo bene come affrontare la partita, e questo forse ci ha sfavorito. Li conscevamo di nome: a Toronto Diallo aveva battuto Evans, e Galarneau era avanti di 2 break nel 3° set contro Cerundolo. Sapevamo che non sarebbe stato semplice, è andata così e ora siamo concentrati sul doppio”.
C’era e c’è ancora un bel clima, nessun rancore o rammarico. Sono state fatte delle scelte, giuste o meno, il capitano le ha fatte e vanno rispettate. L’ambiente in squadra è quello di un gruppo unito e senza lamentele, sia negli spogliatoi che in campo. Una giornata così può far pensare a tante cose ma questa ipotesi la scarterei.
La gente può dire quel che vuole, noi rimaniamo una squadra e la squadra è questa punto e basta. Gli assenti da lontano ci hanno mandato il loro supporto: Jannik e Matteo sono in due posizioni diverse, uno è infortunato, l’altro dopo gli US Open ha deciso di staccare un attimo dal campo. Sono due scelte, una forzata e una ragionata che vanno rispettate”.
Lorenzo Sonego: “Sono partite che si giocano in pochi punti, in Davis è così, è una partita secca, Lui ha giocato una gran partita, forse la migliore della sua carriera, e anche la fortuna è stata dalla sua parte in alcuni punti”.
Solo un indurimento, niente di che, dopo un game era tutto a posto. Sono a disposizione per il doppio e per qualunque cosa il capitano mi chieda”.
E allora quali i motivi di questo passo falso a cui nessuno credeva, contro un avversario sconosciuto ai più, abile sul veloce, sprovvisto di coach e che nel nord Sapevo dall’inizio che sarebbe stato difficile, non ti aspetti certo un avversario che gioca in questo modo per tutta la partita, speri che abbia un calo e invece oggi non ce l’ha avuto. Ho provato a fare cose diverse, a cambiare gioco, ma lui è stato bravo a non regalare niente. Davvero congratulazioni.
Ma con Gojo era diverso, era la mia prima volta ed ero molto più indietro ‘tennisticamente’. Qui invece penso di aver speso tutto e di aver fatto una buona partita. Oggi il mio avversario non ha giocato da n.200 al mondo ma da top30 o top20 e forse anche come caratteristiche è un giocatore che è riuscito a darmi fastidio quando magari ci sono giocatori più forti sulla carta ma che per caratteristiche mi fanno giocare meglio”.