Se ne va l’anno più intenso, lungo e rivoluzionario della (giovane) storia del padel. Il 2022 verrà ricordato come il punto di (ri)partenza dello sport che, nato in Messico, sviluppatosi in Argentina negli anni ’90 ed affermatosi in Europa negli ultimi 20 anni, sta conoscendo un vero e proprio boom globale che non sembra destinato ad arrestarsi.
Un circuito globale, nasce il Premier Padel
Fino al 2021, infatti, la parola “world” contenuta nel nome del principale circuito professionistico, era più che altro uno specchietto per le allodole e sarebbe stato più giusto sostituirla con “Spain”, considerato che il 90% delle tappe del World Padel Tour si tenevano su territorio iberico. Ma già verso la fine di quell’anno ci si è resi conto che qualcosa stava effettivamente cambiando e il padel non sarebbe più stato come prima. Alla vigilia di Natale, infatti, la neonata Associazione Giocatori Professionisti ha firmato un contratto pluriennale per essere parte di un nuovo progetto: un circuito realmente globale, sotto l’egida della Federazione Internazionale e con un partner solido come Qatar Sports Investments. Così è nato Premier Padel che, nel suo primo anno di vita, ha messo in piedi 8 tappe in 5 continenti elevando senz’altro lo standard dei tornei di padel per portarlo molto più vicino alla realtà del cugino più forte e ricco: Il tennis.
Il World Padel Tour fa il giro del mondo
Dal canto suo il World Padel Tour, con cui i giocatori hanno un contratto in essere fino al 2023, non è rimasto a guardare ed ha proposto, per la prima volta, un calendario ben più ampio e dai confini molto più larghi: si è partiti da Miami, si è passati per la Francia, la Svezia, il Belgio, l’Austria, la Danimarca, ovviamente per la Spagna e sono state confermate le tappe sudamericane in Messico e Argentina.
Cosa succederà nel 2023
Non sappiamo ancora nel dettaglio cosa aspettarci dal 2023 ma, presumibilmente, il leit motiv dovrebbe essere lo stesso del 2022, con Premier Padel che proverà a portare a 10-12 le sue tappe (che saranno oltre 24 dal 2024), potendo però inserirle solo negli spazi lasciati liberi dal circuito concorrente che, non a caso, sta svelando un pezzo alla volta il suo calendario, come se fosse una partita a carte. Gli appassionati italiani possono stare tranquilli perché sia la tappa romana del Foro Italico sia quella milanese dell’Allianz Cloud (come tutte disputate nel primo anno del circuito) saranno confermate nel programma di Premier Padel mentre non sembra possa esserci spazio per un torneo del World Padel Tour nel nostro Paese.
Cosa ha detto la “pista”
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Venendo al campo, anzi alla “pista”, il World Padel Tour ha incoronato le stesse due coppie che avevano chiuso al comando il 2021 ovvero Alejandra Salazar e Gemma Triay in campo femminile e Alejandro Galàn e Juan Lebron in campo maschile. I due spagnoli hanno dominato anche Premier Padel, vincendo 4 degli 8 tornei disputati.
Un campionato femminile riservato a due coppie
Partendo dalle ragazze, si può serenamente sostenere che ci sia stato un campionato riservato a 2 coppie e poi un altro con protagoniste tutte le altre. Salazar-Triay e Josemaria-Sanchez hanno infatti monopolizzato la stagione, lasciando le briciole alle avversarie: Solo Bea Gonzalez e Marta Ortega sono riuscite a portare a casa un titolo, affermandosi come coppia n.3, ma staccata anni luce dalle prime due. È stata una battaglia dal primo all’ultimo torneo, un testa a testa continuo decisosi al terzo set della finale dell’ultimo evento: quanto di meglio si potesse sperare. A dirla tutta, la superiorità di Salazar-Triay sulle principali contendenti è sembrata evidente per lunghi tratti e gli head to head non fanno che confermare il dato, con 10 vittorie a 4 in favore di “Triazar”, penalizzate a metà stagione da un calo di rendimento durato circa un mese di cui hanno saputo approfittare al meglio Paula Josemaria e Ariana Sanchez.
Ale Galàn e Juan Lebron pigliatutto
In campo maschile la stagione è stata decisamente più logorante, con 30 tornei disputati tra WPT e Premier Padel, a cui vanno aggiunti Europei e Mondiali, anche quest’anno concomitanti per via dei rinvii dovuti al Covid negli anni passati. Per il terzo anno consecutivo, a chiudere in testa nel World Padel Tour sono stati Ale Galàn e Juan Lebron, la cui leadership non è mai veramente stata in discussione, con 10 tornei vinti. Solo Agustin Tapia e Sanyo Gutierrez sono stati in grado di avvicinarli nella prima parte di stagione portando a casa 5 tornei, salvo poi sciogliersi come neve al sole dopo la (piccola) pausa estiva quando si è capito che il loro sodalizio non sarebbe andato oltre il 2022. A rendere il finale di stagione comunque interessante sono state due coppie in grado di affrontare e superare i “galacticos” in più di un’occasione: Belasteguin-Coello e Stupaczuk-Lima, che hanno chiuso la stagione con 4 e 3 titoli rispettivamente tra WPT e Premier Padel.
Come detto per la situazione politica, anche quella tecnica ci suggerisce che probabilmente vivremo un 2023 sulla scia dell’anno precedente, con Galàn e Lebron a dettare il ritmo e qualche coppia in grado di impensierirli in diversi segmenti della stagione, salvo poi doversi arrendere sul lungo periodo davanti alla coppia che ha cambiato, probabilmente per sempre, il modo di giocare a padel.