La Fondazione LAPS – Libera Accademia Progetti Sperimentali, organizzazione non-profit fondata da Lapo Elkann, e Q 36.5, brand italiano specializzato nella produzione di abbigliamento tecnico per ciclismo, hanno donato 1.500 mascherine per bambini all’Ospedale Pediatrico Istituto Giannina Gaslini di Genova.
Le , che non rientrano nella categoria dei dispositivi medici e vengono consegnate dal personale sanitario ai bambini nel momento delle dimissioni dal nosocomio, sono realizzate con un tessuto idrorepellente, traspirante, con alto potere filtrante e con filo d’argento antibatterico.
Questa iniziativa di Fondazione LAPS realizzata insieme a Q36.5 si inserisce nel contesto dei progetti promossi dalla Onlus presieduta da Lapo Elkann che è impegnata in questo difficile momento storico a far sentire il proprio appoggio, in diverse forme – che comprendono la raccolta fondi, donazioni di cibo e di DPI – ai più fragili.
Q 36.5 è una azienda attiva nella produzione di abbigliamento che grazie al proprio laboratorio di ricerca tecnologica in ambito sportivo ha realizzato un tessuto proprietario con una trama ad altissima densità.
Elkann: “Unire le forze per costruire il futuro”
Lapo Elkann, presidente di Fondazione LAPS commenta: “In questo momento di emergenza è fondamentale unire le forze a vantaggio di coloro che più ne hanno bisogno. Questo è lo spirito alla base della donazione realizzata insieme a Q36.5, azienda dai valori umani eccezionali. Dal 2016 con la mia Fondazione ci prendiamo cura del benessere dei minori e anche nelle azioni benefiche legate alla pandemia abbiamo sempre avuto una particolare attenzione a coloro che rappresentano il nostro futuro”.
Sabrina Emmasi, General Manager di Q36.5 ha dichiarato: “La Raccolta benefica promossa da Fondazione LAPS ha spinto la nostra azienda, da sempre attenta alla tematiche volte al benessere della collettività, a un ulteriore impegno sociale. Per questo motivo abbiamo unito le forze con quelle di LAPS a tutela della salute dei minori. Riteniamo che in un momento come quello attuale, seppure nelle difficolta produttive derivanti dal periodo di lockdown, sia di estrema importanza far sentire la propria vicinanza ai più fragili”.