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Ciclismo, caos Uae Tour: “Altri sei positivi al coronavirus”

Sarebbero otto tra corridori e staff delle quattro squadre ancora in quarantena ad Abu Dhabi i contagiati dal coronavirus. Il ministero della Salute degli Emirati Arabi ha diffuso in serata un documento in cui ufficializza la positività a virus di “due italiani, due russi, un tedesco e un colombiano”, che si aggiungono ai due casi già riscontrati nei giorni scorsi. Le quattro squadre ancora ferme in hotel a sei giorni dalla fine dell’Uae Tour sono Gazprom-Rusvelo, Groupama Fdj, Cofidis e, per propria scelta, Uae Emirates. Il caso a questo punto rischia di allargarsi: i corridori hanno denunciato in questi giorni il fatto di essere spesso stati a colazione o a cena tutti assieme nelle sale comuni dell’hotel. Alcuni hanno denunciato l’inefficacia dei prelievi e il fatto di essersi sottoposti a ben tre tamponi. Sono rimaste ad Abu Dhabi però solamente le squadre che avevano soggiornato al quarto piano. Via libera a tutte le altre. Tra i corridori bloccati ad Abu Dhabi anche Attilio Viviani, Diego Ulissi, Davide Formolo e il fenomeno sloveno Tadej Pogacar. Proprio Diego Ulissi ha twittato ieri sera una foto della piccola Anna, la sua seconda figlia, nata nelle scorse ore. “Non vedo l’ora di abbracciare le mie donne” ha digitato da Abu Dhabi il corridore livornese, costretto alla quarantena in un momento così bello e importante.Damiani (ds Cofidis): “Ci sentiamo sequestrati”Il direttore sportivo della Cofidis, Roberto Damiani, raccontava così la situazione: “Siamo fermi in hotel da giovedì, ci hanno testato due volte e siamo risultati tutti negativi. Non capiamo a questo punto perché ci tengono fermi. Fino a poche ore fa eravamo tutti insieme. La limitazione della libertà è una cosa disagevole e molto grave, ci sentiamo come dei sequestrati, e senza che ci sia un motivo. Da quattro giorni mangiamo con quello che ci passa l’hotel, dei miseri pocket lunch, e ordiniamo pizza che arriva da fuori. Da Uci e Rcs non abbiamo saputo ancora nulla. Le ripercussioni sugli atleti sono enormi: sono giorni che sono qui senza far niente, per non parlare dell’aspetto psicologico. Abbiamo qui corridori che avevano programmato Tirreno e Sanremo. Adesso cambia tutto”. Più duro, via Twitter, il capitano della Cofidis Jesus Herrada: “Voi di Rcs vi riempite le tasche con questo tipo di corse, ma se sorgono problemi non avete le capacità di risolverli. Questa è la globalizzazione del ciclismo”.Rcs: “Strade Bianche, Tirreno e Sanremo per ora confermate”Intanto però Rcs Sport ha confermato con una comunicazione a tutti i team che, per il momento, Strade Bianche (7 marzo), Tirreno-Adriatico (11-17 marzo) e Milano-Sanremo (21 marzo) restano confermate. Ma tutto dipenderà dall’evoluzione che avrà nelle prossime ore l’emergenza coronavirus nelle regioni interessate dallo svolgimento delle gare. Così il direttore organizzativo di Rcs Sport Mauro Vegni: “Dal punto di vista sportivo, anche per almeno due delle zone di svolgimento, non c’è nessun problema. Poi, vedremo cosa succede. Siamo in costante contatto con i team, che vogliono chiarezza anche dopo quanto accaduto negli Emirati arabi. Per le tre gare in questione se non arriva qualcuno che dica ‘basta, blocchiamo tutto’, e devono essere autorità governative, si svolgono”. Al momento non ci sono preclusioni allo svolgimento di eventi sportivi per la provincia di Siena, dove si svolgerà la Strade Bianche. Il Dpcm emanato dal Governo in materia di eventi sportivi sospende l’attività fino all’8 marzo nelle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona. Le tappe marchigiane della Tirreno si svolgeranno tra il 15 e il 17 marzo, tutte in provincia di Ancona e Ascoli Piceno.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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