Lo slogan utilizzato dal Torneo ITF giovanile “Città di Santa Croce” Mauro Sabatini, in corso di svolgimento sui campi del Tennis Club Santa Croce (Pisa) e secondo appuntamento internazionale più importante organizzato in Italia dopo il Bonfiglio, non è solo retorica. “Il mondo è tutto a Santa Croce”: 41 nazioni provenienti da tutti e cinque i continenti, un collage di facce e di storie, talvolta ricche di dolore e di sacrifici per rincorrere il sogno di diventare giocatori professionisti.
Paesi anche storicamente lontani dalla tradizione tennistica sono presenti qui, segno di una globalizzazione totale che si muove assieme alla carovana della racchetta. Come il continente africano, che non ha mai espresso tennisti capaci di vincere uno slam per esempio e a Santa Croce ci ha fatto conoscere Sada Nahimana, Khololwam Montsi e Eliakim Coulibaly: la burundese, il sudafricano e l’ivoriano, dalle caratteristiche fisiche e tecniche opposte, purtroppo non sono riusciti a superare gli ottavi di finale, rimbalzati da un incrocio fatale con l’ecuadoriana Elizabeth Reasco Gonzalez e con la Francia di Harold Mayot e Titouan Droguet, ma si porteranno dentro la preziosa esperienza toscana. Decisamente più elevate le ambizioni della coreana Sohyun Park, dall’alto della testa di serie numero 1 e della posizione numero 25 al mondo: la favorita non ha avuto alcuna difficoltà a sbarazzarsi in meno di un’ora della slovena Pia Lovric (61 62), alzando un muro di solidità ad un ritmo elevatissimo che ha mandato totalmente fuori giri la malcapitata avversaria.
Ma la storia più sensazionale arriva da 12.000 chilometri di distanza, dalle Norther Mariana Islands, atolli sperduti nell’oceano Pacifico con poco più di 50.000 abitanti: un ex membro del Commonwealth che ha dato i natali a Carol Young Suh Lee. Se nel turno precedente aveva brillato concedendo appena due games alla testa di serie numero 11 Samudio, anche nel suo caso gli ottavi sono stati fatali e si è arresa alla russa Diana Shnaider. “Questi ragazzi meritano il massimo rispetto – ci racconta l’argentina Roberta Burzagli, capo coach del Grand Slam Development Fund, l’ente che segue e aiuta i giovani tennisti provenienti dai paesi emergenti – perché non hanno le possibilità economiche di altri e vengono sostenuti nella loro attività professionistica. L’ITF segue rigidi criteri di merito e soltanto i migliori e i più motivati possono far parte del nostro gruppo. Alcuni di loro, sono sicura, diventeranno dei campioni, come la coreana Park”.
Una breve cronaca degli altri incontri principali: nei quarti di finale in programma giovedi 16 maggio assieme alle semifinali del doppio ci sarà soltanto un italiano, Francesco Passaro (61 64 su Wasserman), mentre sono stati eliminati gli altri due azzurri più accreditati: Flavio Cobolli spreca due match-point contro l’argentino Lingua Lavallen e cede per 7-5 al terzo set, mentre Melania Delai si arrende alla numero 2 maltese Helene Pellicano. Giovedi 16 maggio sono in programma i quarti di finale del singolare maschile e femminile e le semifinali del doppio. L’ingresso sui campi del Tennis Club Santa Croce è libero per tutta la durata della manifestazione.