C’era una volta la Mini e il suo go-kart feeling, quella sensazione da assetto piatto e reazioni immediate allo sterzo che bastavano a raggiungere lo stesso piano attico del piacere automobilistico popolato da ben altro in dimensioni e ambizioni. Questa ora è invece la volta di Mini, che mai nella sua ultra 60ennale storia si era spinta a livelli di potenza così alti. A infrangere il muro tocca alla generazione 2019 di Clubman e Countryman firmate John Cooper Works. Equipaggiate niente meno che con il motore 2 litri benzina turbo da 306 Cv di potenza tra 5.000 e 6.250 giri, già visto su BMW X2 M35i.
Un salto di categoria che pesa ben 75 Cv supplementari rispetto alla precedente generazione di Mini JCW e che ha meritato una elaborazione molto profonda delle vetture, con impianto frenante e di raffreddamento maggiorati, oltre ad un opportuno irrigidimento del telaio. Del resto, il propulsore aggiunge anche 100 Nm di coppia supplementare, ora con un totale a quota 450 Nm disponibile tra i 1.750 e i 4.500 giri/mi, che ha richiesto l’adozione di una trasmissione Steptronic a 8 rapporti co differenziale autobloccante a controllo elettronico anteriore dalla taratura quasi sportiva. Impressionanti per Mini i valori di accelerazione 0-100 km/h, 4,9 secondi per Clubman e 5,1 per Countryman, con velocità massima è limitata elettronicamente a 250 orari.