in

Nibali incorona Carapaz: “Merita la maglia rosa”

Richard Carapaz a un passo dal trionfo nel 102° Giro d’Italia. Dopo la penultima tappa della corsa rosa l’ecuadoriano ha un vantaggio di 1’54” su Nibali, secondo in classifica. Lo scalatore della Movistar entusiasta per il successo, che ormai è veramente vicino: “Sto vivendo un momento unico, che mi emoziona profondamente, ed emoziona la mia genteCredo che 1’54” su Nibali sia sufficiente, anche se tutto può accadere in una crono finale. Ora sono più tranquillo con questo vantaggio Il Giro d’Italia è stato spettacolare, duro come sempre, abbiamo dato tutto, ecco perché ho abbracciato i miei avversari oggi dopo il traguardo. Abbiamo cercato di vincere la tappa con Landa, mi ha aiutato ad aumentare il vantaggio su Roglic”. La moglie Tania Rosero, presente al suo fianco come sempre, ha espresso tutta la sua gioia: “Richard è come lo vedete: una persona meravigliosa e allegra, sono molto emozionata e orgogliosa, ma anche confusa, perché non me lo aspettavo che arrivasse in maglia rosa. E’ un’emozione grandissima, c’è grande euforia nel nostro Paese per Richard. Da noi ci sono tante persone umili da noi, non vedono l’ora che Richard vinca”. Vincenzo Nibali commenta la penultima tappa del Giro d’Italia, rendendo omaggio a Carapaz: “E’ stata una tappa difficile e dura: sulla prima salita di giornata ho avuto anche una foratura e quella era una fase non molto bella della corsa. Per fortuna mio fratello era li’ con me. Il Manghen lo hanno scalato a velocità  folle, diciamo che era difficile tentare qualcosa. Io sono salito regolare e poi sono rientrato. Abbiamo visto una Movistar molto forte, che ha preso in mano la corsa. Sulla salita finale ho provato a spingere, ma Carapaz sta bene e lo ha dimostrato – aggiunge -. Finora si è meritato di avere la maglia rosa e domani c’è la cronometro. Finora è stato il più forte, niente da dire. Io ho cercato di interpretare il Giro a modo mio, correndo al meglio, non è mai semplice puntare al successo e cercare di riuscire a conquistarlo: io ci ho provato tantissime volte, anche la settimana scorsa e questa settimana ma, contro una squadra così forte come la Movistar, con un Landa veramente in palla, trasformandosi da gregario in capitano, c’era ben poco da fare”. Sul Monte Avena ha concesso il bis lo spagnolo Pello Bilbao, già primo sul traguardo della settima tappa: “Sapevo che Carapaz avrebbe cercato di dare la vittoria a Mikel Landa, quindi ho preso la ruota migliore. La mia prima vittoria è stata speciale. Questa seconda vittoria è anche migliore della prima perché è una grande tappa di montagna. Quando i contendenti per la generale ci hanno preso ho pensato che sarebbe stato difficile ma anche loro erano stanchi. Non pensavo di essere qui per vincere la tappa, la mossa era tattica per fare la corsa dura e permettere a Lopez di salire sul podio. Ho passato momenti difficili a metà corsa, l’allergia mi ha fatto soffrire. Ma non ho perso la fiducia, avevo questo giorno in testa e sapevo che dovevo farlo a tutta”. Terzo posto per Giulio Ciccone, che è ufficialmente la maglia azzurra di questo Giro d’Italia: “Giornata difficilissima, sia a livello di gambe sia di testa. Poco dopo la partenza ho avuto problemi, poi mi si è rotta la sella sul Manghen e mi sono dovuto fermare. Poi è andata meglio con il passare dei chilometri. Alla fine ci ho anche creduto… Comunque sono molto soddisfatto di come sono riuscito a dare continuità, spero mi potrà servire per il futuro. Prima dovrò lavorare tanto e migliorare a cronometro. Sono fiducioso”. Sfortunato Miguel Angel Lopez, protagonista di un altro episodio sfortunato sulla salita finale, quando un tifoso si è scontrato con lui, facendolo terminare a terra, provocando la sua reazione: “Oggi non abbiamo lasciato nulla di intentato. Sono contento per la squadra e per Pello. I tifosi devono avere più rispetto. Mi dispiace quello che è successo, quella è adrenalina pura. Mi dispiace non aver avuto la possibilità di giocarmi la vittoria, mi sentivo molto bene. Indosso la maglia bianca per il secondo anno consecutivo, spero di poterla difendere. Io però ero venuto qui con altre ambizioni”.


Fonte: https://sport.sky.it/rss/sport_ciclismo.xml


Tagcloud:

Maturità, c'è il “tema Bartali”: salvò gli ebrei

“Serse Coppi, l'angelo gregario”