FOLIGNO – Definire storica una vittoria che non riguardi un mondiale, una classica monumento o un tappone di un grande giro è sicuramente eccessivo. La vittoria di Elia Viviani alla Tirreno-Adriatico ha però un peso specifico importante: l’ultimo italiano a vincere una frazione alla corsa dei due mari, e sempre con la maglia di campione d’Italia, era stato Adriano Malori nella crono d’apertura dell’edizione dei 2015. Viviani ha posto fine a questa lunga astinenza a Foligno, sede di arrivo della tappa più lunga, 226 km dopo la partenza da Pomarance.
Si è trattato di volata grandi firme. Il duello annunciato era tra l’azzurro della Deceuninck-Quick Step e Fernando Gaviria, ‘costretti’ la scorsa stagione a non sfidarsi praticamente mai da ordini di scuderia (erano nella stessa squadra). Una previsione che non ha tenuto conto del terzo incomodo, Peter Sagan, vero co-protagonista della volata. E’ stato lo slovacco ad accendere la miccia partendo per primo. Viviani ha esibito freddezza e precisione nel seguirne la ruota, distillando la propria potenza ed uscendo al momento giusto. Terzo posto per Fernando Gaviria, che ha scelto le linee interne per la propria azione e impossibilitato dal proprio errore di strategia a dare tutto nel momento topico. Altri quattro italiani nei primi dieci: quarto Nizzolo, sesto Cimolai, nono Ballerini e decimo Pacioni. La frazione, pur presentando due GPM di modesta entità, non ha mai dato la sensazione di sfuggire all’epilogo in volata, neanche durante la fuga di giornata portata avanti dall’eritreo Berhane, da Tonelli, dall’austriaco Schonberger e dal canadese Cataford. In classifica generale Adam Yates (Mitchelton-Scott) mantiene maglia azzurra di leader con lo stesso tempo del compagno di squadra statunitense Brent Bookwalter. Terzo a 7″ lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma).
“Sono molto felice di aver vinto la mia prima tappa alla Tirreno-Adriatico -commenta Viviani-. È stato uno sprint caotico perché anche i corridori della Generale erano in testa al gruppo e lottavano per tenere le posizioni e non perdere tempo. Ho perso i miei apripista ma per fortuna c’era Zdenek Stybar, mi ha portato su una ruota buona, quella di Peter Sagan”.
“È stata una lunga giornata, i team dei velocisti volevano controllare quindi siamo rimasti dietro cercando di risparmiare energia -analizza la maglia azzurra Adam Yates -. Domani non è una frazione difficile ma la tappa 5 potrebbe essere decisiva”.
ORDINE D’ARRIVO
1 Elia Viviani (Ita) Deceuninck-QuickStep 5:26:45
2 Peter Sagan (Svk) Bora-Hansgrohe
3 Fernando Gaviria (Col) UAE Team Emirates
4 Giacomo Nizzolo (Ita) Dimension Data
5 Jens Keukeleire (Bel) Lotto Soudal
6 Davide Cimolai (Ita) Israel Cycling Academy
7 Clement Venturini (Fra) AG2R La Mondiale
8 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo
9 Davide Ballerini (Ita) Astana Pro Team
10 Luca Pacioni (Ita) Neri Sottoli–Selle Italia–KTM
CLASSIFICA GENERALE
1 Adam Yates (GBr) Mitchelton-Scott 10:37:19
2 Brent Bookwalter (USA) Mitchelton-Scott
3 Primoz Roglic (Slo) Team Jumbo-Visma 0:00:07
4 Laurens De Plus (Bel) Team Jumbo-Visma
5 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:00:22
6 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb
7 Søren Kragh Andersen (Den) Team Sunweb
8 Julian Alaphilippe (Fra) Deceuninck-QuickStep 0:00:27
9 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:00:47
10 Jonathan Castroviejo (Spa) Team Sky