BERLINO – Marcel Kittel ha deciso di dire addio al ciclismo professionistico. “Il dolore definisce lo sport, il mondo in cui vivi. Ho perso tutta la motivazione per continuare a torturarmi in bicicletta”, ha spiegato all’edizione della rivista tedesca ‘Spiegel’ il 31enne velocista che in carriera si è aggiudicato 14 tappe al Tour de France, 4 al Giro d’Italia e una alla Vuelta. L’annuncio è arrivato attraverso un messaggio sul proprio account ufficiale di Instagram: “Vorrei dire a tutti che chiudo qui la mia carriera di ciclista professionista. Ho riflettuto a lungo su questa decisione e ne ho discusso con i miei amici più cari, oltre che con la mia famiglia. Questo processo non è stato rapido: durante i miei quasi 20 anni di carriera ci sono stati non solo successi incredibili, ma anche momenti difficili”.
Kittel aveva annullato il suo contratto con il team Katusha-Alpecin a maggio per motivi personali e da allora aveva lasciato aperto il suo futuro. La notizia del ritiro, dunque, è arrivata come un fulmine a ciel sereno: “Ho sempre cercato di imparare e migliorare. Questo atteggiamento, insieme alle persone intorno a me, mi ha reso l’atleta di successo che sono. Ma so che nella vita c’è molto di più del semplice sport: ad esempio la mia famiglia. Di recente è cresciuto in me il pensiero di un futuro senza ciclismo. La domanda più ricorrente degli ultimi mesi è stata: posso e voglio continuare a fare i sacrifici necessari per essere un atleta di livello mondiale? E la mia risposta è stata: no, non lo voglio più. Sono molto felice e orgoglioso che a questo punto della mia vita posso prendere la decisione di seguire il mio cuore in una nuova direzione. Ringrazio tutti e adesso attendo con impazienza il futuro”.
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Ciclismo, Kittel annuncia il ritiro: “Basta torturarmi in bicicletta”
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