BERNA – Licenziato in tronco. La federciclismo svizzera non ci ha pensato molto e, dopo la confessione shock all’emittente televisiva tedesca ARD, il ct della nazionale elvetica, Danilo Hondo, è stato immediatamente sollevato dal suo incarico. L’ex corridore tedesco, dal 2015 alla guida della formazione svizzera, ha confessato il suo coinvolgimento nello scandalo del doping del sangue di Erfurt, nato dopo l’arresto del medico Mark Schmidt durante un blitz ai Mondiali di sci nordico a Seefeld, in Austria. A rendere noto il licenziamento la stessa Federazione ciclistica attraverso un comunicato.Due vittorie al GiroHondo è l’ultimo ciclista a essere coinvolto nello scandalo di Erfurt dopo Georg Preidler e Stefan Denifl. Il 45enne tedesco, che stava correndo per la Lampre-ISD al momento del suo coinvolgimento con il dottor Schmidt (nel 2011), non ha ottenuto risultati significativi tra allora e la fine della sua carriera nel 2014. I punti salienti della sua carriera su strada sono state le due vittorie di tappa al Giro d’Italia del 2001 e il titolo al campionato tedeschi nel 2002. Nel 2005 Hondo è stato squalificato per un anno, con successiva estensione a due, dopo essere risultato positivo al carphendon durante la Vuelta a Murcia, che stava disputando con la Gerolsteiner.Carriera finita“Sono consapevole che non ci sarà futuro professionale per me nel ciclismo – ha detto l’ex corridore tedesco all’ARD – soprattutto, perché sono ufficialmente un recidivo. Ora sono punito per gli errori del mio passato”. Hondo, che avrebbe pagato 30.000 euro l’anno per i servizi di Schmidt, sarebbe stato coinvolto dal medico mentre questi era sotto interrogatorio in carcere. Dopo aver inizialmente negato, Hondo ha successivamente confessato il suo coinvolgimento in una storia di doping che non è ancora chiusa.
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Ciclismo, doping: Hondo confessa in tv, la Svizzera lo licenzia
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