I dieci momenti cult del Giro
1 La fermata pipì della Jumbo-Visma
Nella tappa di Como Roglic ha scoperto di non poter vincere il Giro. Ma non solo per suoi demeriti. I direttori sportivi della sua squadra, nell’infuriare della battaglia tra Colma di Sormano e Civiglio, s’erano fermati a fare pipì. Roglic ha rotto la bici e ha dovuto prendere quella del compagno di squadra Tolhoek. Risultato? La caduta in discesa. E poi non ha più ritrovato il filo del discorso.
2 L’attacco di Carapaz sul San Carlo
Il giorno decisivo del Giro è stato, un po’ a sorpresa, quello di Courmayeur. E la salita, e soprattutto la discesa della staffa, sono state quelle del San Carlo. Attaccando lì, Carapaz ha guadagnato il vantaggio che l’ha portato definitivamente in rosa e l’ha messo nelle condizioni di doversi solo difendere. Errore tattico di Nibali o prodezza di Carapaz? Se ne parlerà per anni.
3 La telefonata Verdone-Conti
Uno dei protagonisti a sorpresa del Giro è stato Valerio Conti, in rosa da San Giovanni Rotondo al Lago Serrù. A L’Aquila il ragazzo romano viene raggiunto telefonicamente dal suo idolo, Carlo Verdone, e inizia un divertente scambio di battute. Verdone imita la Sora Lella, Valerio si commuove. Tutto bellissimo. L’infortunio di Dumoulin
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