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Lega A – Virtus Bologna, Sacripanti “Ci abbiamo creduto fino in fondo, mi dispiace”

Lega A - Virtus Bologna, Sacripanti "Ci abbiamo creduto fino in fondo, mi dispiace"

Sala stampa al PalaDesio con le parole di Stefano Sacripanti, coach della Segafredo Bologna dopo la gara giocata e persa con l’Acqua San Bernardo Cantù: “Per noi è un giorno molto brutto per la scomparsa di Alberto Bucci, lo voglio ricordare. Era lì che lottava ogni giorno attaccato alla vita con una ferocia, ed era lui che telefonava a me, o quando lo chiamavo io era lui che mi confortava per una sconfitta o mi faceva i complimenti per una vittoria con tutto quello che stava passando. Lui per me è una grande perdita, per la pallacanestro e per l’uomo che è, che è stato, per la sua voglia di vivere e la capacità di far emozionare tutti coinvolgendoli. Ho fatto qualche pranzo e cena con lui, da soli, parlando della squadra. Su un pezzo di carta, un tovagliolino mi chiedevo com’era quella difesa 3-2 matchup che faceva con Livorno, e lui mi aveva promesso che sarebbe venuto a farmela vedere con la squadra, e non l’ha mantenuta questa promessa, e sono molto dispiaciuto.
La partita è stata molto difficile, giocata contro una squadra con atletismo e fisicità importante come Cantù, con esterni che riescono a saltare l’uomo con la sinistra andando fino al ferro in maniera energica e fisica. Jefferson lo abbiamo limitato solamente quando l’abbiamo raddoppiato dal fondo, però sul giro e tiro in allontanamento oggi valeva il prezzo del biglietto da solo. Mi dispiace per la sconfitta, la squadra ha lavorato tanto e ci credevamo fino in fondo, con grande forza, quando si perde di 1-2 punti ogni episodio vale tantissimo. Loro son stati bravi a condurla a un certo punto, noi bravi a riprenderla, poi alla fine sulla parità qualche errore di troppo, abbiamo giocato male l’ultimo pallone su uno schema che prima era venuto benissimo. Ci dispiace molto, ora dobbiamo avere la bravura e la forza di resettare tutto, perchè mercoledì ci giochiamo il passaggio del turno in Coppa.
Faccio i complimenti a Cantù, che gioca col solito calore del pubblico incredibile, ha 2-3 giocatori di altissimo livello, Nicola li allena bene e hanno un’idea tecnica. Giusto dargli merito.

Non siete riusciti a togliere la mano forte ai giocatori di Cantù? Ci abbiamo provato in tutti i modi, a un certo punto l’abbiamo fatto un po’ meglio nel secondo e terzo quarto, poi ne abbiamo presi altri due in fila e alla fine siamo riusciti a contenere ancora questa loro grande forza. Bisogna dire la verità, una volta abbiamo difeso molto bene e poi abbiamo preso la tripla con l’uomo attaccato, mi pare da Carr.

L’ultima rimessa data a Punter? Non volevamo il cambio sistemato tra 2-3-4 di Cantù, che avevano già fatto in alcune rimesse di prima. Volevamo il blocco 1-5, la stessa rimessa che ci ha portato al canestro allo scadere in una partita di copppa. Il passaggio è stato sbagliato, poi secondo me c’è stato un errore al tavolo, mancano 1.4 secondi. Dai 10.1 se è 0.6 è 9-5 e non 8-1, però non siamo riusciti a far cambiare la decisinoe del tavolo, anche se c’era un secondo e mezzo in più.

Che Cantù hai trovato? Sono molto contento che Cantù sia tornata ai canturini e si sia salvata. Chi era in panchina, allenatori e staff medico, sono del territorio, e sono serviti a fare qualcosa di importante. Il clima di pubblico aveva una “canturinità” molto pesante, e questo porta la squadra a giocare senza pesantezza.

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