La Grissin Bon partirà oggi dopo l’allenamento pomeridiano alla volta di Varese, dove domani alle ore 17 affronterà i padroni di casa dell’Openjobmetis (diretta Eurosport 2).
“Sicuramente la squadra ha mostrato grande impegno e voglia di fare – ha esordito coach Stefano Pillastrini in sede di presentazione del match – anche se i veri progressi si vedono solo durante le partite. Le sensazioni sono positive, ma ora come ora dobbiamo pensare solo ad essere umili e pronti a giocare con una squadra di alto livello e molto rodata, oltre che ferita dall’eliminazione di Coppa Italia. Dall’altra parte però ci vorrà da parte nostra grande fiducia, perché stiamo lavorando tanto e vogliamo mostrare sul campo i progressi”.
Pillastrini continua la sua disamina parlando del lavoro effettuato durante le ultime settimane di pausa del campionato: “Il mio obiettivo resta quello di dare un’identità ed un modo di giocare alla squadra. Prima di tutto partendo dalla difesa, dove non vogliamo mai concedere canestri facili come successo ad esempio nell’ultima gara contro Cantù. Offensivamente, vogliamo correre ma non buttar via troppi palloni con tiri mal costruiti, cercando soluzioni a più alta percentuale. So che si tratta di obiettivi molto logici e comuni a tutte le squadre, ma in questo momento non dobbiamo inventarci strategie particolarmente complicate, è da qui che si parte per costruire l’identità”.
Infine, il tecnico biancorosso conclude parlando dell’inserimento dei due nuovi acquisti Dixon e Richard e della condizione mentale della squadra: “Sono molto contento dell’atteggiamento che gli ultimi arrivati hanno avuto nell’entrare nel gruppo e nell’essere accettati dai compagni; ovviamente la parte più importante però, cioè quella del campo, deve ancora arrivare. In generale, la squadra vuole con tutte le sue forze uscire dai problemi e l’atteggiamento negli allenamenti è stato encomiabile e questo mi fa ben sperare. Parallelamente però, ci sono diversi giocatori che non sono abituati o non si aspettavano di essere in questa situazione e questo ovviamente desta in loro preoccupazione, che non deve diventare una paura perchè sennò ci bloccherebbe”.