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    Grottazzolina attende Verona, Zhukouski: “Dobbiamo giocare con chiunque senza perdere la testa e lottare”

    Meno di 48 ore al fischio d’inizio di Yuasa Battery Grottazzolina – Rana Verona, in programma per sabato 12 ottobre alle ore 20:30 e valevole per la terza giornata di andata di Superlega. Al PalaSavelli le luci sono ancora accese, e mentre gli atleti stanno piano piano tornando negli spogliatori l’occasione è propizia per fare un punto della situazione con coach Ortenzi, che non focalizza il suo pensiero sulle prime due giornate, ma sul percorso complessivo che attende i suoi ragazzi:“Ci siamo detti delle cose ad inizio stagione e quelli devono essere i valori di questo gruppo. Prendere da ogni gara quello che ci può servire per fare un passo avanti, lasciando indietro le scorie negative. Dobbiamo necessariamente fare questo percorso e questo salto di qualità perché ci permetterà di essere più sereni. A questo livello non ne abbiamo molte di occasioni per fare break point o prendere vantaggi; quando le abbiamo occorre sfruttarle ed abituarci in fretta a questo livello che è molto alto”.Ora il team grottese ha due gare consecutive in casa, prima con Verona e poi con Padova, ma Ortenzi è molto cauto e guarda solo al futuro più prossimo: “Noi dobbiamo pensare solo a Verona, che è una squadra molto forte e fisica. Dobbiamo essere bravi a scendere in campo per prenderci qualcosa in tutte le gare. Speriamo che con la spinta emotiva e quella del pubblico permetta ai ragazzi di sciogliersi ulteriormente. Questa squadra ha momenti in cui riesce a fare una buona pallavolo, chiaro che squadre come Verona hanno in organico giocatori molto importanti. Occorre essere bravi, stare lì e aver pazienza se giocatori come Keita e Dzavoronok faranno la differenza e sopportare qualche momento difficile. Ma soprattutto riconoscere quando ci sono le opportunità per poter spingere e prenderci tutto quello che è possibile”.A chi gli fa presente che anche Verona ha qualche problemino, ha appena recuperato Keita (28 punti domenica scorsa contro Cisterna) ma Mozic non è ancora al meglio, Ortenzi risponde: “Nel girone di andata la Superlega è sempre così, le squadre più attrezzate tirano un po’ il fiato per arrivare poi al meglio fino in fondo, alla fase decisiva della stagione. Se noi ora possiamo prenderci qualcosa dalle grandi, dobbiamo farlo nel modo giusto, come abbiamo fatto ad esempio contro Monza pur con qualche rammarico. Sfruttare tutto quello che si può, perché quando queste squadre arriveranno a regime, sarà difficile giocarci contro”.Interessante anche la chiave di lettura del regista della Yuasa, Tsimafei Zhukouski: “La prima partita abbiamo giocato molto bene contro Monza, abbiamo lottato e preso un punto contro i vicecampioni d’Italia. La seconda a Modena invece è andata piuttosto male, abbiamo perso tante occasioni nel secondo set di girarla dalla nostra parte, ma ormai è il passato. In settimana ci siamo allenati bene, lo stop di Fedrizzi non ci consente di essere al completo ma fa parte del gioco. Arriviamo secondo me pronti per Verona e daremo il nostro massimo come sempre”.Difficile giocare sempre al livello richiesto dalla Superlega, Modena ne è l’esempio, eppure il palleggiatore croato non si abbatte: “Di occasioni come quelle avute a Modena ne capitano pochissime e se riusciamo a fare bene, le portiamo dalla nostra parte. La Superlega è il campionato migliore del mondo insieme a quello polacco, il livello è altissimo. Noi dobbiamo scendere in campo e giocare con chiunque senza perdere la testa e lottare sempre. Alla fine scendono in campo i giocatori e non i nomi: chi ha la giornata migliore vince e porta a casa punti.” E non manca, ovviamente, l’invito ai tifosi in vista del match interno di sabato sera: “Mi piace molto giocare in un palazzetto caldo come nella prima giornata al Pala Savelli, invito tutti ad esserci anche contro Verona: venite e divertiamoci tutti insieme”.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’estate leggendaria di Andrea Giani: “Ho atteso 40 anni per vivere un momento così”

    Con la mente e con il cuore, quando ho visto Andrea Giani incapace di trattenere l’emozione di fronte al traguardo storico della sua prima medaglia d’oro olimpica, sono tornato a quel primo pomeriggio del 1996, quando tutti noi, sintonizzati su Raidue, ricordiamo le lacrime di diversa natura dello stesso Andrea dopo l’ultima palla caduta a favore dell’Olanda e il conseguente argento della nazionale italiana.Il metaverso della vita stavolta ha rovesciato le regole, catapultato le emozioni, tanto che ventiquattro ore dopo il suo maestro, Julio Velasco, che sedeva in panchina per quell’argento olimpico che la nostra generazione, inventrice della nostalgia, difficilmente dimentica, si è aggiudicato la medaglia più ambita della pallavolo femminile.Un dettaglio, da perfetto civis mundi, che trascuro e spero trascuriate anche voi è che Velasco abbia vinto vestendo i colori della nazionale azzurra, mentre Giangio abbia ottenuto la sua prima medaglia da tecnico della Francia. È una sfumatura del racconto, se mi permettete, perché gli eroi veri non hanno nazione, e perché i miti dello sport, come lo è Andrea Giani da quando possiedo memoria (avevo sette anni e quella pagina pubblicitaria che è il suo spot della Maxicono resta uno dei momenti più iconici degli anni ’90), restano tali a prescindere dalla bandiera e dall’appartenenza. Foto WikipediaSono trascorsi due lunghi mesi da quel pomeriggio. Andrea è in Polonia, con la propria famiglia, perché le circostanze della vita (non anticipo troppo) lo hanno portato ad allenare lo Zaksa e proprio nella nazione che ha sconfitto nella finalissima. È il destino, sono gli incroci, è il crossroad della vita, come diciamo io e lui.“Ho atteso quarant’anni per vivere un momento così. Ho rincorso quella medaglia, quel titolo con tutto ciò che avevo e con tutte le risorse che la Francia aveva in corpo. Quando giochi una finale olimpica più volte, indipendentemente dal ruolo, ad intervalli di anni, vivi qualcosa di personale che è difficile spiegare”.Mi rendo conto sia molto difficile toccare certe corde, perché essere colui che gioca l’ultimo punto nel 1996, è stato un fantasma che ha portato dietro tutta la vita. Dopo l’oro conquistato in panchina, si riesce a far pace con quello scheletro nell’armadio?“È difficile, non impossibile, ma è un traguardo. In Italia, rispetto alla Francia, viviamo tutto diversamente. Accumuli sempre quel peso di essere stato colui che non ha messo a terra la palla contro l’Olanda. Posso dire che dopo ventotto anni, salire sul podio con i miei ragazzi è stato certamente liberatorio”.Credo che l’aggettivo ‘personale’ sia il più corretto per descrivere il suo 10 agosto.“Sì, diventa qualcosa di personale per come la viviamo noi. Velasco ha sempre detto che le cose possono arrivare e c’erano le potenzialità affinché noi conquistassimo il titolo, giocato tra l’altro a Parigi e l’Italia femminile riuscisse a vincere l’oro. Ma si doveva compiere un percorso di un certo tipo. La pallavolo mondiale di oggi non pone più solo una favorita contro l’altra. Siamo arrivati a Parigi 2024 con diverse squadre di grande qualità che avrebbero potuto aggiudicarsi il titolo, sia da una parte che dall’altra”.Julio Velasco. Lei ha detto scherzosamente che è riuscito a vincere qualche ora prima di lui.“Quando ero in conferenza stampa dopo la vittoria mi ha mandato un messaggio bellissimo. Ho pensato nei giorni successivi che ci sono stati degli incroci incredibili durante questo percorso che ha portato alla vittoria di entrambi. Abbiamo giocato il terzo girone della VNL a Manila e al ritorno ci siamo incrociato con la squadra di Julio e con Barbolini ci siamo fatti i complimenti e l’in bocca al lupo. Noi da lì ci siamo spostati in Polonia, nazione che poi abbiamo battuto in finale e abbiamo vinto la VNL. Quando mi ha scritto il messaggio, ho pensato subito che il karma ci avrebbe riunito tutti, e ho pensato che anche Julio, Lollo Bernardi e Barbolini ce l’avrebbero fatta il giorno dopo”.foto Volleyball WorldA Velasco è stato attribuito il merito di aver saputo gestire il gruppo. Possiamo dire che Giani ha fatto lo stesso straordinario lavoro nel maschile in Francia?“Lo abbiamo fatto tutti il lavoro, sia a livello personale che a livello tecnico, dove questa squadra ha sovraperformato per il grande sforzo fatto. È un lavoro di staff, è un qualcosa su cui la squadra ha preso coscienza ed è risalita di livello dopo alcuni cambi tecnici che abbiamo fatto. Mi sono preso la responsabilità di Boyer che ha avuto un brutto infortunio e quindi l’ho sostituito, così come ho lavorato sulla presa di coscienza che questo gruppo fosse costituito da tutti i giocatori della stessa importanza. Ho lavorato con Earvin, che era colui a cui avevano affidato tutti la responsabilità di vincere le partite, perché per questa squadra fosse anche altro per la squadra. Sono davvero felice che questa squadra sia riuscita nella sua missione”.Giocare le Olimpiadi in casa per loro, cosa ha significato per Giani?“Bella domanda. È stato difficile per me fare la cerimonia di apertura, stupenda tra l’altro, indossando una maglia diversa da quella azzurra. L’Olimpiade è qualcosa di molto particolare. Lo dico a livello di ciò che rappresenti con una maglia, un colore, un’identità. Me ne rendevo conto quando incrociavo le delegazioni italiane anche di altre discipline, soprattutto perché quando le ho disputate da giocatore io ero dall’altra parte”.L’emozione dei suoi di giocare dinanzi al proprio popolo?“La pressione è dettata dalla qualità del gioco e te la autoattribuisci. Se hai qualità di gioco la gestisci meglio e fai le cose meglio. Per me ha sempre contato molto l’aspetto emotivo. Anche su questo abbiamo lavorato molto con i ragazzi e hanno gestito tutto benissimo”.L’incrocio in semifinale con l’Italia?“Siamo riusciti nel difficile intento di metterli a dura prova tecnicamente. Abbiamo fatto la gara che ci eravamo immaginati. Difficilissima”.“Mi piacerebbe che il nostro straordinario presidente della Repubblica dicesse: ma come mai un italiano così lo mandiamo all’estero e non possiamo averlo in Italia? Nel mondo del lavoro i grandi professionisti hanno più incarichi, invece noi del volley ci rinchiudiamo in noi stessi in questo modo”.ANSA/US/QUIRINALE PAOLO GIANDOTTIDopo quella partita a Flavio Vanetti del Corriere della Sera lei ha parlato della questione del doppio incarico. Cosa c’era in quell’appello Andrea?“Noi viviamo un po’ il paese Italia, dove ci sono club che votano per la femminile in un modo e per la maschile in un altro. Perché? Ho chiesto l’intervento di Mattarella proprio perché nel mondo del lavoro non si ragiona con queste logiche anacronistiche”.Lei cosa propone?“Che si riparta da zero e che questa decisione venga demandata al singolo club. Se una società maschile vuole mettere un allenatore che si occupa di nazionale durante il corso dell’anno, ma che seguirà quella stessa nazione al termine degli impegni del club come accade a me in Polonia, perché non può farlo? Ho fatto l’esempio di Santarelli nel femminile a cui è consentito. Perché non deve, anche per il maschile, essere una decisione della società che sceglie di ingaggiare me o un altro. Arricchire un movimento significa aprire il movimento, non rinchiuderlo dentro sé stesso”.foto @zaksaofficialTorniamo agli incroci della vita. Primi mesi in Polonia, la nazione a cui lei ha sottratto l’oro olimpico. Mi faccia sorridere.“Sembra strano, ma ogni persona che incontro, e la cosa riempie di orgoglio, mi fa i complimenti per la vittoria della Francia. È una bella soddisfazione e mi stupisce parecchio”.Come ha trovato la Polonia del volley?“L’ho trovata con l’entusiasmo e la passione dei nostri anni ’90. Tante persone che affollano i palazzetti, una bella organizzazione del campionato e del club, una televisione presentissima e attenta. Certo, gioco tutta la settimana, avendo un campionato da sedici squadre, ma è un bellissimo livello. Devo migliorare il polacco, ma c’è tempo (ride n.d.r.)”.Ha portato la famiglia con sé. Mi sembra felice Giani.“Sì, vedo loro sereni e sono felice e soddisfatto anche io per la scelta fatta”.Di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Yuasa Battery, Verona è un osso duro. Ortenzi: “Servirà pazienza”

    La carica di Zhukouski: “Mi piace molto giocare in un palazzetto caldo, venite e divertiamoci tutti insieme!”
    Porto San Giorgio – Meno di 48 ore al fischio d’inizio di Yuasa Battery Grottazzolina – Rana Verona, in programma per sabato 12 ottobre alle ore 20:30 e valevole per la terza giornata di andata di Superlega. Al PalaSavelli le luci sono ancora accese, e mentre gli atleti stanno piano piano tornando negli spogliatori l’occasione è propizia per fare un punto della situazione con coach Ortenzi, che non focalizza il suo pensiero sulle prime due giornate, ma sul percorso complessivo che attende i suoi ragazzi: “Ci siamo detti delle cose ad inizio stagione e quelli devono essere i valori di questo gruppo. Prendere da ogni gara quello che ci può servire per fare un passo avanti, lasciando indietro le scorie negative. Dobbiamo necessariamente fare questo percorso e questo salto di qualità perché ci permetterà di essere più sereni. A questo livello non ne abbiamo molte di occasioni per fare break point o prendere vantaggi; quando le abbiamo occorre sfruttarle ed abituarci in fretta a questo livello che è molto alto.”
    Ora il team grottese ha due gare consecutive in casa, prima con Verona e poi con Padova, ma Ortenzi è molto cauto e guarda solo al futuro più prossimo: “Noi dobbiamo pensare solo a Verona, che è una squadra molto forte e fisica. Dobbiamo essere bravi a scendere in campo per prenderci qualcosa in tutte le gare. Speriamo che con la spinta emotiva e quella del pubblico permetta ai ragazzi di sciogliersi ulteriormente. Questa squadra ha momenti in cui riesce a fare una buona pallavolo, chiaro che squadre come Verona hanno in organico giocatori molto importanti. Occorre essere bravi, stare lì e aver pazienza se giocatori come Keita e Dzavoronok faranno la differenza e sopportare qualche momento difficile. Ma soprattutto riconoscere quando ci sono le opportunità per poter spingere e prenderci tutto quello che è possibile.”
    A chi gli fa presente che anche Verona ha qualche problemino, ha appena recuperato Keita (28 punti domenica scorsa contro Cisterna) ma Mozic non è ancora al meglio, Ortenzi risponde: “Nel girone di andata la Superlega è sempre così, le squadre più attrezzate tirano un po’ il fiato per arrivare poi al meglio fino in fondo, alla fase decisiva della stagione. Se noi ora possiamo prenderci qualcosa dalle grandi, dobbiamo farlo nel modo giusto, come abbiamo fatto ad esempio contro Monza pur con qualche rammarico. Sfruttare tutto quello che si può, perché quando queste squadre arriveranno a regime, sarà difficile giocarci contro”.

    Interessante anche la chiave di lettura del regista della Yuasa, Tsimafei Zhukouski: “La prima partita abbiamo giocato molto bene contro Monza, abbiamo lottato e preso un punto contro i vicecampioni d’Italia. La seconda a Modena invece è andata piuttosto male, abbiamo perso tante occasioni nel secondo set di girarla dalla nostra parte, ma ormai è il passato. In settimana ci siamo allenati bene, lo stop di Fedrizzi non ci consente di essere al completo ma fa parte del gioco. Arriviamo secondo me pronti per Verona e daremo il nostro massimo come sempre.”
    Difficile giocare sempre al livello richiesto dalla Superlega, Modena ne è l’esempio, eppure il palleggiatore croato non si abbatte: “Di occasioni come quelle avute a Modena ne capitano pochissime e se riusciamo a fare bene, le portiamo dalla nostra parte. La Superlega è il campionato migliore del mondo insieme a quello polacco, il livello è altissimo. Noi dobbiamo scendere in campo e giocare con chiunque senza perdere la testa e lottare sempre. Alla fine scendono in campo i giocatori e non i nomi: chi ha la giornata migliore vince e porta a casa punti.” E non manca, ovviamente, l’invito ai tifosi in vista del match interno di sabato sera: “Mi piace molto giocare in un palazzetto caldo come nella prima giornata al Pala Savelli, invito tutti ad esserci anche contro Verona: venite e divertiamoci tutti insieme”. LEGGI TUTTO

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    Cuneo inaugura la stagione al palazzetto, sabato sera arriva Cantù

    Cuneo inaugura la stagione al palazzetto, sabato sera arriva Cantù
    Dopo l’esordio in trasferta è arrivato il momento di aprire le porte alla regular season tra le mura di casa, con l’anticipo di giornata Sabato 12 ottobre alle ore 19 contro i canturini. 

    La MA Acqua S.Bernardo Cuneo dopo l’esordio con vittoria al tie-break a Brescia, si prepara ad ospitare la prima partita casalinga della stagione, Sabato 12 ottobre alle ore 19, ospitando la Campi reali Cantù.
    Prevendita attiva su www.liveticket.it con promozione Oktoberfest: con l’acquisto del biglietto verrà consegnato un codice promo da utilizzare all’interno della prenotazione del tavolo nel weekend 10/13 ottobre e si riceverà un litro di birra in omaggio. Attivo il liveticket point presso Energia Pulita in c.so Nizza, 29 a Cuneo per l’acquisto diretto.
    A due giorni dall’incontro, queste le parole del Libero biancoblù Domenico Cavaccini: « La prima in casa di qualsiasi stagione ha un sapore speciale, in quanto tale lo sarà per tutti, giocatori, spettatori e società. L’affronteremo come una partita speciale, anche se quest’anno non mi aspetto niente di diverso tra una partita e l’altra, perché sarà un campionato tosto e noi dovremo essere tosti in ogni gara. Dovremo essere pronti a soffrire, stiamo lavorando per arrivare nelle condizioni migliori, ma sicuramente pronti a lottare perché dev’essere il nostro obiettivo principale. Sarà emozionante sentire il calore del pubblico di Cuneo, dei tifosi che abbiamo visti in azione a Brescia, ma sicuramente in casa si faranno sentire di più e sarà bello, interessante e curioso. Godiamoci questa prima in casa, sperando di conquistare qualche altro punticino».
    Il palazzetto riaprirà quindi le porte al campionato di Serie A2 maschile questo fine settimana, con tante novità!
    Dalle ore 17.30 il botteghino sarà attivo per la sottoscrizione degli abbonamenti e/o l’acquisto dei biglietti, mentre all’interno del palazzetto per tutti coloro che arriveranno entro le ore 18.20 verranno distribuiti i biglietti per l’estrazione dello Sponsor Match Day Bosco Auto che a fine gara premierà 3 fortunati spettatori.
    Dall’ingresso principale un super rinnovato Anduma Cafè super attrezzato con tantissime nuove proposte sia dolci che salate, un’area tavolini dove potersi dare appuntamento per un caffè e due chiacchiere prima della partita e SUPER NOVITA’  un sistema innovativo di acquisto e prenotazione bibite e snack online, www.pickeat.it che permetterà di saltare la fila d’attesa in cassa e andare a ritirare il proprio ordine al bancone appena sarà pronto, ricevendo una notifica sul proprio smartphone. Questo sistema sarà attivo durante tutti gli eventi del palazzetto con il bar in funzione.
    « Siamo contenti di lanciare, a partire dalla prima partita in casa, la nostra nuova app “Pick&Eat”, che permetterà ai tifosi e agli ospiti di prenotare e pagare in anticipo, saltando così la coda presso l’Anduma Cafè. Questa iniziativa è pensata per migliorare ulteriormente l’esperienza degli spettatori, permettendo loro di godersi al massimo le partite di pallavolo maschile e femminile, oltre a tutti gli eventi che ci saranno al Palasport di Cuneo. Abbiamo anche potenziato l’Anduma Cafè, migliorando la qualità e l’offerta del cibo per rendere ogni visita ancora più piacevole. Ci teniamo a offrire un servizio sempre più all’altezza di questo fantastico impianto, tra i migliori in Italia» – Gabriele Costamagna presidente del Cuneo Volley e titolare dell’Anduma Cafè.
    Inoltre, da quest’anno il Cuneo Volley ha stretto un accordo con la Federbimbi che garantirà durante tutte le partite della Serie A2 maschile il servizio di Baby parking al costo di 5€ a bambino/a con un massimo di 20 partecipanti. L’area giochi sarà allestita nell’androne dell’ingresso vip, dove i bambini saranno assistiti da educatrici qualificate.
    L’esperienza al palazzetto dev’essere per grandi e piccini uno spettacolo, e il Club biancoblù prosegue nel proprio percorso per renderla tale.
    Non resta che venire a testarlo in prima persona, vi aspettiamo al palazzetto! LEGGI TUTTO

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    Il Tm Crucitti:”Reggio Calabria vuole vivere il fenomeno Volley”

    Manca poco all’esordio.La Domotek è vicina ad un momento storico.Domenica alle ore 18, gli amaranto di Mister Polimeni scenderanno in campo a Modica per l’esordio stagionale in Serie A3.Un palcoscenico intrigante che verrà trasmesso in diretta sul canale YouTube di LegaVolley.Venerdì 11 ottobre 2024 alle ore 19.30 nella magnifica ed affascinante location del Castello dell’Altafiumara, la società presenterà il roster, quadri tecnici ed ambizioni alla stampa.Abbiamo fatto il punto con il nuovo Team Manager della Domotek, Mirko Crucitti.
    Un ruolo importante e cruciale, come sta andando?
    “Un periodo intenso.Il precampionato è una fase molto intensa della nostra stagione: da qui arriveranno i risultati tecnici e societari a fine anno.Con cura e dedizione stiamo gettando le basi per il nostro campionato in Serie A.Stiamo lavorando tanto ed ininterrottamente, sia lo staff dirigenziale che il gruppo squadra.Non vediamo l’ora di esordire a Modica, con la prima trasferta dell’anno, la nostra sfida d’esordio ed in più, a dirla tutta, non vediamo l’ora di abbracciare il pubblico di Reggio Calabria”.
    Reggio ?
    “Vive di sport da sempre.Il Volley ritorna in città dopo tanti anni.In ambito maschile mancava veramente da tanti anni.Credo e sono sicuro che, la gente di Reggio Calabria, i nostri tifosi, saranno presenti ed a sostegno delle nostre progettualità e dei nostri sogni”.
    Il gruppo?
    “Giovane e determinato.Basta guardare le loro carriere: c’è chi vuole affermarsi, chi vuole riscattarsi, chi vuole emergere complice tanta gioventù.Rispetto alle altre squadre, abbiamo un’età inferiore ma siamo carichi per gli impegno”.
    Il fenomeno Volley?
    “Importante e significativo.L’auspicio è che possa essere un’affermazione pluriennale, Reggio lo merita, idem la dirigenza Domotek.Sono orgoglioso di fare parte di questo gruppo”. LEGGI TUTTO

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    Si conclude con una sconfitta per mano di Lecce la preseason di Castellana Grotte

    Con il doppio test amichevole con l’Aurispa Lecce (sabato 5 ottobre nel barese e mercoledì 9 nel leccese), si conclude la fase della Preseason 2024 della Bcc Tecbus Castellana Grotte in vista del via ufficiale ormai imminente del campionato nazionale serie A3 Credem Banca di pallavolo maschile.Si comincia nel prossimo weekend: il primo turno è in programma domenica 13 ottobre 2024, ma i gialloblù osserveranno il proprio turno di riposo e, di fatto, debutteranno domenica 20 ottobre 2024 sul campo della JV Gioia del Colle.Ad Alessano l’allenamento congiunto con l’Aurispa Lecce si è concluso con il risultato di 3-1 a favore dei padroni di casa allenati da mister Cavalera. In casa New Mater Volley, invece, è coach Giuseppe Barbone a tracciare il bilancio di questa prima parte di stagione: “Con la trasferta ad Alessano si conclude il ciclo di test amichevoli e posso dirmi molto soddisfatto di quello che ho visto in campo – ha detto il 50enne tecnico pugliese alla sua prima esperienza da responsabile tecnico in serie A fin dall’inizio della stagione – Ci sono considerevoli miglioramenti in tutti i reparti e questi appuntamenti servono sempre a focalizzare meglio il lavoro in palestra. In ricezione stiamo andando molto bene mentre c’è da lavorare tanto nelle altre dinamiche di gioco. Anche l’ultimo allenamento congiunto è stato un’occasione importante per far ruotare tutto il gruppo e devo dire che i ragazzi si sono fatti trovare pronti ed hanno risposto con entusiasmo. Questo è un fattore importante per una formazione così giovane. Positivo – ha concluso Barbone –anche il percorso che sta portando al recupero di Casaro e di capitan Zornetta. Tutte queste considerazioni mi fanno essere ottimista sul debutto in programma tra dieci giorni”.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Belluno sfida San Donà, tutta l’emozione dell’ex Bassanello: “Mi farà un certo effetto”

    La prima giornata del campionato di Serie A3 Credem Banca sarà speciale per tutti. Ma, per Nicolò Bassanello, un po’ di più. Perché, dall’altra parte della rete, il nuovo libero del Belluno Volley ritroverà il Personal Time San Donà di Piave: una formazione di cui è diventato capitano, leader e punto di riferimento. Per ben tre stagioni. E che affronterà domenica 20 ottobre (ore 18), al Pala Lambioi.“Mi farà un certo effetto incontrare subito una squadra con la quale ho condiviso un percorso lungo ed entusiasmante, culminato con l’approdo alla finale playoff. Allo stesso tempo, ho una gran voglia di disputare questa partita: sarà un piacere rivedere coach Moretti. E diversi compagni: in particolare Stefano Giannotti, con cui mi sono trovato a meraviglia. Sarà divertente giocare contro di lui. E tutti gli altri”.Nella passata stagione, il 3-0 confezionato nel derby veneto diede il “la” alla risalita dei rinoceronti: “Sarà una sfida da non sottovalutare – avverte Bassanello – perché conosco i giocatori che compongono il roster di San Donà e so come lavora il coach. Ci studieranno nel dettaglio e, di conseguenza, dovremo dare il massimo. È necessario partire concentrati e aggressivi: a cominciare dalla battuta. E a maggior ragione in casa nostra“. Il libero traccia la rotta: “Dovremo pensare soprattutto a noi stessi, a ciò che sappiamo fare. Siamo una squadra con un grande potenziale”. Il pre-campionato è ormai in archivio: “Abbiamo dato vita a buone prestazioni, ma con momenti alterni. Siamo riusciti a vincere un set contro la formazione titolare di Brescia e di Prata, che hanno appena iniziato il campionato di A2, mentre in altri parziali ci siamo espressi al di sotto del nostro livello: sia sotto il profilo tecnico, sia mentale. In generale, la pre-season ha confermato che c’è ancora lavoro da completare. Nello specifico, dobbiamo perfezionare alcuni meccanismi di gruppo. E lo possiamo fare solo attraverso gli allenamenti”. De Cecco e lo staff hanno affidato responsabilità precise a ogni elemento della rosa: “Il coach mi parla molto durante la settimana, così come in partita. Ed è sempre prodigo di direttive: essendo io il libero, vuole che gestisca la linea “dietro” e mi coordini col muro. In questo senso, sono chiamato a dare dei consigli ai compagni. Organizzare un sistema difensivo e di ricezione è il mio compito. E cerco di svolgerlo al meglio”.Nel frattempo, si è subito instaurato un buon legame con il pari ruolo, Gonzalo Martinez: “Mi trovo benissimo, “Gonzo” è un bravo ragazzo. E lo stesso vale per gli altri compagni: sono persone mature, desiderose di mettersi in gioco e di sacrificarsi. In più, la società è preparata e attenta alle esigenze degli atleti”. Anche la città incontra i favori di Bassanello: “Qui si respira pallavolo. E il pubblico è realmente il settimo “uomo” in campo: sono sicuro che sarà così pure in questa stagione. I tifosi ci daranno la carica necessaria per sfoderare delle grandi prestazioni”. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Nico Cipriani torna in Serie A3, indossando nuovamente la maglia di San Giustino

    Dopo la parentesi della scorsa stagione in Serie B con la Tomei Livorno, lo schiacciatore Nico Cipriani torna alla ErmGroup Altotevere San Giustino, non dimenticando che il giocatore di Città di Castello era aggregato con i biancazzurri fin dal primo giorno di preparazione, il 26 agosto.Classe 2002, Cipriani è cresciuto nel Città di Castello, disputando la B ancora molto giovane, poi nell’estate del 2021 è arrivato alla ErmGroup, che gli ha affidato il ruolo di opposto e lui da titolare ha disputato l’intero campionato di Serie B, quello concluso con la finale dei play-off promozione, persa contro lo Stadium Mirandola.L’anno successivo è rimasto a San Giustino, esordendo nella Serie A3 Credem Banca e giocando sia in posto 2 che in posto 4, per cui è un atleta che sotto questo profilo dimostra versatilità. Per lui, 25 gettoni di presenza e 26 punti nella categoria che ora ritrova e di nuovo nel girone Bianco.Come ritrova il trio di tecnici Bartolini-Monaldi-Marra. “Torno con molta soddisfazione alla ErmGroup – ha dichiarato Cipriani – perché è un ambiente che conosco e nel quale per due stagioni sono stato benissimo. Quello di A3 è un campionato di indubbio livello, come ho già avuto modo di appurare e quindi ci sono stimoli ancora maggiori. Siamo in tanti a doverci impegnare per il posto in squadra, ma nel gruppo c’è armonia: ho rivisto vecchi compagni e stretto subito amicizia con i nuovi”.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO