Darren Cahill
Darren Cahill è orgoglioso di Jannik Sinner, del suo percorso di crescita umana e sportiva, tanto da definirlo âuna fonte dâispirazione anche per me, che pure sono un coach navigatoâ. Lâallenatore australiano ha rilasciato una lunga ed interessante intervista al Corriere della Sera, nella quale torna sulla nota e difficile vicenda âClostebolâ, affermando che la squalifica âè una possibilitĂ â, nonostante sia stato accertato che non è stato doping per alterare le prestazioni, è che comunque vada lâazzurro affronterĂ la situazione âcon la solita maturitĂ e compostezza. E noi faremo di tutto per proteggerloâ. Questo i passaggi piĂš significativi dellâintervista rilasciata dal coach di Sinner.
âDopo quello che ha attraversato, ha capito che nella vita potrĂ sopravvivere a tutto: nulla può piĂš fargli paura. Due Slam, la stagione chiusa da n.1: Jannik è dâispirazione anche per me, che pure sono un coach navigato. Tutti parlano del team che lo circonda, quanto siamo importanti per lui. Ma è vero anche il contrario: il leader è lui, è lui che traccia la via. E se ne è capace, è perchĂŠ sa di essere innocente: non ha fatto nulla di male. Certo la Wada ha fatto ricorso, dobbiamo attendere la sentenza del Tas. Ă un argomento serio, non ci scherziamo sopra. Jannik va avanti a testa alta, intantoâ.
âLa Wada stessa, appellando, ha dichiarato che la sostanza trovata nelle urine di Jannik non ha a che vedere con il doping che altera le performance. Non è in discussione la ricostruzione di come sia potuto risultare positivo: un errore di un paio di ex membri del team, senza alcuna responsabilitĂ del giocatoreâ
âSappiamo che la squalifica è una possibilitĂ ma non câè nulla che noi si possa fare per cambiare questa situazione. Quindi ci concentriamo sul lavoro quotidiano. Qualsiasi cosa succederĂ , Jannik lâaffronterĂ con la solita maturitĂ e compostezza. E noi faremo di tutto per proteggerlo. Il tennis è il suo posto sicuro, la sua bolla: in campo si diverte, sente che non può succedergli niente di maleâ.
Questo per Cahill il vero punto di forza di Jannik: âLâabilitĂ di processare informazioni e trasformarle in azioni. La capacitĂ di imparare in fretta. Ci sono giocatori conservativi, che non amano cambiare il proprio tennis per la paura di fare passi indietro. Jannik è lâopposto: non teme di perdere un paio di match nel tentativo di implementare il suo gioco. In questo ambiente è raro, mi creda. Il suo superpotere è non aver timore di migliorarsi. Oggi sa giocare in 5-6 modi diversi, sa chiudere il punto col servizio, a rete, giocando sulla riga e dietro la riga, sa usare il drop shot, lo slice, il back. Non sa solo picchiare forte: lo sa fare con intelligenzaâ.
Il momento piĂš difficile di un 2024 stellare: âLa notizia della positivitĂ . La mail dellâItia è arrivata a Alex Vittur, che lâha comunicato a Jannik. Ă tutto nelle 33 pagine della sentenza di proscioglimento. Quello è stato letteralmente uno choc. Umberto Ferrara e Giacomo Naldi sono stati a lungo due eccellenti membri del team: il loro errore è stato un fulmine a ciel sereno. Del tutto insolito rispetto alla professionalitĂ dimostrata fin lĂŹ. Nessuno allâinizio riusciva a capire. Abbiamo saputo della positivitĂ prima di Montecarlo. La prioritĂ , subito, è stata capire cosa fosse successo. E lĂŹ è emerso lâerrore non intenzionale di Umberto e Giacomo. A quel punto è partito il procedimento con Itia e Sport Resolutions. Deve capire che è servito del tempo per ricostruire, nel frattempo abbiamo ritenuto di mantenere il team unito. Sono passati due o tre mesi. Dopo Wimbledon, Ferrara e Naldi non hanno piĂš lavorato con noi. Ci sentivamo su una nave diretta verso un iceberg: dovevamo capire come navigargli intorno. Ma non câè rancore per Umberto e Giacomoâ.
Il 2025: âCambieremo qualcosina. Il passaggio Miami-terra questâanno è stato troppo brusco, lo prepareremo meglio, anche per non rischiare infortuni. Tutto continuerĂ a ruotare intorno agli Slam. LâAtp non ci facilita la vita allungando i Master 1000: alcuni durano due settimane. CosĂŹ non è facile riposarsi: faremo delle scelte. Jannik deve anche completare la crescita fisica. Câè da dire che si fida molto di me e Simone Vagnozziâ.
Questa per Darren la perla di Sinner: âA Melbourne. Il primo titolo Slam, una finale vinta in quel modo, rimontando due set a zero a Medvedev. Quel dritto lungolinea sul match point⌠Ho i brividi a parlarne ancora oggiâ.
Unâintervista a 360° che conferma quanto Sinner sia maturato come persona, sempre piĂš forte e solido, nonostante lâenorme fardello sulle spalle per la positivitĂ accidentale. Cahill conferma come il tennis di Jannik sia diventato sempre piĂš completo e continuo, e che lâanno prossimo dovrĂ gestire bene fisico ed energie. La risposta sul passaggio Miami-terra lascia presagire cambiamenti nella programmazione: forse potrebbe saltare il Masters 1000 di Monte Carlo (non è âmandatoryâ) per arrivare a Roma in piena forma e con diverse settimane di tennis sul rosso? Solo ipotesi, molto dipenderĂ dai risultati e dalla fatica accumulata nei primi tre mesi dellâanno.
Intanto ci sono le ATP Finals da giocare da protagonista. Ă stato chiesto a Cahill se il miglior Sinner è piĂš forte del miglior Alcaraz, cosĂŹ lâaustraliano: âNon posso rispondere. Ho troppo rispetto per Carlos, il suo coach e il mio giocatore, che è lâultimo che allenerò nella mia carriera. Non dirò mai che Sinner è meglio di Alcaraz, nĂŠ viceversa. Se si ritrovassero in finale farò il tifo per Jannik e mi godrò lo showâ. Sarebbe la finale che tutti sognano⌠E unâaltra notizia: Jannik sarĂ lâultimo giocatore allenato da Cahill.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO