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    Bolelli/Vavassori in finale agli Australian Open: battuti Goransson/Verbek

    Simone Bolelli e Andrea Vavassori tornano in finale agli Australian Open. Le teste di serie numero 3 del tabellone del doppio maschile hanno sconfitto in rimonta lo svedese Andre Goransson e l’olandese Sem Verbeek con i parziali di 2-6, 6-3, 6-4 in un’ora e 53 minuti di gioco. Per la coppia campione di Davis a Malaga 2024 si tratta della terza finale Slam insieme dopo quelle raggiunte nel 2024 sempre a Melbourne e al Roland Garros. In questa stagione Bolelli e Vavassori hanno già trionfato ad Adelaide e sono tuttora imbattuti. Simone ha già trionfato nella sua carriera a Melbourne: era il 2015 e in coppia con Fabio Fognini ha formato la prima coppia tutta italiana a conquistare uno Slam in doppio maschile dal trionfo di Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola al Roland Garros del 1959. Sabato sfideranno la coppia vincente del match tra Heliovaara/Patten e Krawietz/Puetz. 

    La cronaca del match
    Alla loro prima semifinale Slam della carriera,  Verbeek e Goransson non tradiscono alcuna emozione, anzi: partenza a razzo, doppio break di vantaggio e chiusura agevole sul 6-2, grazie anche a una prima latitante nel duo italiano (solo il 45%). Nel secondo parziale, però, la situazione si capovolge. Bolelli e Vavassori tornano solidi da dietro e implacabili a rete, piazzano un ‘early’ break e lo portano avanti fino alla fine, chiudendo 6-3 alla prima occasione senza mai rischiare nulla. Il terzo set è la fotocopia del secondo: break nel terzo game, una fondamentale palla break salvata sul 3-4 e chiusura con una super volèe di Vavassori. Sabato si proverà a fare, ancora una volta, la storia del tennis italiano.  LEGGI TUTTO

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    Ben Shelton, chi è l’avversario di Sinner agli Australian Open

    Il tennis è una questione di famiglia per Shelton visto che papà Bryan è un ex tennista professionista che nel 1992 raggiunse il suo best ranking da n. 55 al mondo, con due titoli ATP in bacheca. Conclusa la carriera da giocatore, Bryan Shelton è diventato un coach di successo nei college statunitensi e da qualche anno segue il figlio. “Ho giurato che non avrei mai giocato a tennis, era una cosa di mio padre – ha raccontato Ben qualche anno fa- Poi mi sono innamorato di questo sport” LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Swiatek in semifinale: battuta Navarro, affronterà Keys

    Continua la marcia impressionante di Iga Swiatek agli Australian Open. La polacca è di nuovo in semifinale a Melbourne – tre anni dopo l’ultima volta – grazie alla vittoria in due set su Emma Navarro: 6-1, 6-2 lo score in un’ora e mezza di gioco. L’ennesimo successo netto di Swiatek che nel torneo ha lasciato per strada appena 14 game, senza perdere set e, soprattutto, senza perdere il servizio per quattro match consecutivi. Anche con Navarro il copione è stato lo stesso. L’americana non è riuscita a impensierire la polacca, brava a imporre un ritmo elevato agli scambi. Il primo set dura 36 minuti, il secondo quasi il doppio con quattro turni di battuta risolti solo ai vantaggi (di cui tre sul servizio di Swiatek). La n. 2 al mondo raggiunge così la settima semifinale Slam in carriera, la seconda a Melbourne Park dopo il 2022.

    In semifinale con Madison Keys

    Sarà la settima semifinale Slam anche per Madison Keys che ha battuto in rimonta Elina Svitolina: 3-6, 6-3, 6-4 il punteggio in poco meno di due ore. Una partita in crescendo per la 29enne di Rock Island che nel primo set ha faticato in risposta, ma poi ha alzato il livello del suo tennis nei successivi parziali. La conferma di un ottimo inizio di stagione per Keys, alla decima vittoria consecutiva dopo il trionfo ad Adelaide. Tra l’americana e Swiatek ci sono cinque precedenti: il bilancio è 4-1 per la polacca  LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Alcaraz: “Non dovevo far tornare in partita Djokovic”

    L’esperienza ha avuto la meglio. Carlos Alcaraz si è arreso a Novak Djokovic nei quarti di finale dell’Australian Open, torneo che resta maledetto per lo spagnolo, unico Slam ancora non vinto e in cui non ha mai raggiunto nemmeno le semifinali. Il numero tre del mondo è già consapevole dei suoi sbagli: “Mi sentivo come se stessi controllando la partita e l’ho lasciato rientrare nel secondo set, quello è stato il grande errore. Dovevo spingerlo oltre il limite e non l’ho fatto. In seguito credo che lui abbia iniziato a sentirsi meglio. Ho avuto le mie occasioni, ma quasi tutti i punti importanti sono andati a suo favore perché è stato più aggressivo”, ha spiegato dopo la partita. 

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    Il tennis che batte anche sindromi e patologie

    “Non pensavo si ritirasse,  nel terzo e nel quarto set era molto diverso”
    Il serbo ha accusato dei problemi alla coscia sinistra e verso la fine del primo set, prima che Alcaraz servisse per chiudere il parziale, ha richiesto un medical timeout. Una volta tornato in campo, la musica è cambiata. Alcaraz non ha retropensieri a riguardo: “L’ho visto soffrire molto e non credo abbia fatto spettacolo, ma nel terzo e nel quarto set era completamente un altro giocatore rispetto ai primi due. Non si sarebbe ritirato se avesse perso il secondo set, un giocatore che si esprime in quel modo alla fine non può aver pensato al ritiro”. Tutto resta un insegnamento utile per il futuro: “Giocare questo genere di partite mi renderà migliore. Lascio l’Australia a testa alta”. LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Djokovic batte Alcaraz: “Tra le partite più epiche che abbia mai giocato”

    Sono servite oltre tre ore e mezza di gioco, ma alla fine Novak Djokovic si è imposto su Alcaraz in quattro set (4-6, 6-4, 6-3, 6-4), guadagnandosi così l’accesso alla semifinale degli Australian Open, dove affronterà Zverev. “Voglio prima di tutto ribadire la mia ammirazione e il mio rispetto per Carlos, è un ragazzo fantastico, il più giovane numero uno al mondo della storia, 4 Slam vinti. Sono certo che lo rivedrò ancora tante volte, anche troppe volte rispetto a quelle che vorrei – ha commentato il serbo dopo il match -. È stata una delle partite più epiche che abbia mai giocato. Il problema muscolare? Non voglio rivelare troppo. A un certo punto, quello che ho preso, ha iniziato a funzionare. Dovrò prendere un’altra dose del farmaco. Se avessi perso il 2°, mi sarei potuto ritirare. Carlos è stato troppo esitante e io ho iniziato a muovermi meglio”. E a proposito della prossima sfida contro il tedesco ha aggiunto: “Spero di stare al massimo venerdì perché Sascha sta giocando benissimo. Abbiamo un patto con Zverev: fino a quando io gioco, lui deve farmi vincere negli Slam”.

    “Bisognava prendere dei rischi”

    Il serbo si è poi soffermato ulteriormente sul problema all’inguine accusato nel primo set: “Non vuoi giocare con degli infortuni, ma bisogna adattarsi alle circostanze – ha spiegato -. Mi era già successo qui a Melbourne nel 2021 e nel 2023. Spero che la giornata di recupero in più mi aiuti, nel momento il cui corpo si raffredderà riuscirò anche a capire quale sia la realtà. Sicuramente i farmaci hanno aiutato e in situazioni come queste devi rischiare di più: non volevo che gli scambi si allungassero e avevo la sensazione che lui guardasse più a quello che facevo io. Questo ha pagato e sono molto orgoglioso di quanto fatto”.   LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Zverev litiga con l’arbitro per una piuma

    Il primo ad aggiudicarsi l’accesso alle semifinali degli Australian Open è stato Zverev che ha battuto ed eliminato in quattro set Paul. Oltre ai tanti colpi vincenti in campo, però, quello che ha catturato l’attenzione è stato in particolare la scena del litigio verbale tra il tedesco e il giudice di sedia per colpa… di una piuma. È necessario contestualizzare il momento dell’episodio, per comprendere almeno il livello di tensione percepita: è il secondo set (il primo l’ha vinto Sascha) e lo statunitense è al servizio per portarsi sul parziale di 5-2 e, dopo un lungo scambio sul 40-40, il gioco viene interrotto. Il motivo è proprio la caduta in campo di una piuma, oggetto che l’arbitro individua come disturbante nella dinamica del match: Zverev è incredulo davanti alla decisione del giudice di sedia e comincia una lunga discussione con lui.

    L’incredulità di Zverev e poi la rimonta

    “Cosa? Cosa? Sei pazzo? Per questo (indicando la piuma ndr)?” continua a ripetere il n°2 al mondo, mentre lo spagnolo Forcadell cerca di giustificare la sua decisione e qualche mugugno si alza tra il pubblico della Rod Laver Arena. “Ce ne sono milioni qui di piume” ribadisce il tedesco, ma ormai la scelta è presa e il servizio di Paul sarà ripetuto. Sascha Zverev finirà, poi, perdere sì quel game ma da lì in poi comincerà la rimonta che lo porterà anche alla conquista del secondo parziale, prima del 3-1 finale ottenuto al quarto set. LEGGI TUTTO