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    Next Gen Atp Finals 2024, chi sono gli 8 tennisti partecipanti al torneo

    Nome: Arthur Fils
    Nazione: Francia
    Data di nascita: 12 giugno 2004
    Ranking Atp: 20
    Miglior risultato alle Next Gen Atp Finals: Finalista (2023)

    C’è una finale da “vendicare” per Fils, lo scorso anno battuto da Medjedovic dopo aver sfiorato il titolo da imbattuto. A differenza del serbo, però, Fils ha vissuto un anno in ascesa e si presenta a Gedda ancora una volta da testa di serie n. 1 del torneo. Stavolta, però, lo fa da top 20 e con due titoli Atp 500 in bacheca (Amburgo e Tokyo), oltre ad aver giocato il primo ottavo di finale Slam in carriera, a Wimbledon LEGGI TUTTO

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    Kyrgios e Djokovic giocheranno insieme il doppio al torneo Atp di Brisbane 

    La strana coppia. Novak Djokovic e Nick Kyrgios giocheranno insieme il torneo di doppio a Brisbane. Ad annunciarlo è stato l’australiano con una storia sui social. I due saranno anche al via in singolare, nel torneo che il prossimo 29 dicembre apre di fatto il 2025 del circus Atp (tutta la stagione in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW). Entrambi tornano a giocare dopo un lungo periodo di assenza dai campi. Nole, scivolato al n°7 del ranking mondiale, ha rinunciato alle Finals di Torino e non gioca dalla finale persa a Shanghai contro Sinner. Kyrgios ha invece disputato un solo match ufficiale negli ultimi due anni. Finalisti a Wimbledon 2022, con il trionfo di Djokovic, i due si ritroveranno per la prima volta dalla stessa parte della rete. Di sicuro, non ci si annoierà… LEGGI TUTTO

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    Le incongruenze della Wada su Sinner

    Il direttore generale della Wada Olivier Niggli ha raccontato all’agenzia France-Presse perché l’Agenziale Mondiale Anti Doping ha presentato ricorso contro l’assoluzione di Sinner. Un tribunale indipendente dell’Itia (International Tennis Integrity Agency) aveva riconosciuto assenza di colpa o negligenza di Sinner per le positività al clostebol, rilevate in due controlli del marzo scorso. Nelle dichiarazioni di Niggli ci sono le stesse motivazioni che la Wada aveva presentato a fine settembre annunciando il ricorso al Tas.
    Cosa contesta la Wada
    Qui non ci sono fatti nuovi. Niggli ribadisce che non viene contestata la ricostruzione dei fatti. C’è stata una contaminazione involontaria, senza colpa di Sinner, da parte del suo massaggiatore Giacomo Naldi, attraverso uno spray cicatrizzante contenente clostebol, usato da Naldi per curare una ferita a un dito. Niggli e la Wada ritengono che ci sia comunque una negligenza, un certo grado di responsabilità del giocatore per tutto quello che riguarda il suo staff, per ogni comportamento. L’Itia non avrebbe, secondo la Wada, applicato correttamente le norme e non avrebbe seguito l’orientamento della giurisprudenza. Le norme dicono che, per una sostanza come il clostebol, uno steroide anabolizzante, una negligenza più o meno significativa può essere sanzionata con una sospensione fino a due anni. La pena più lieve prevista è un anno. Da uno a due anni, senza che ci sia alcuna volontà di assumere sostanze per migliorare le prestazioni. È già una cosa su cui riflettere.
    Gli altri casi del passato
    Ma veniamo alla giurisprudenza, cioè all’insieme delle sentenze e quindi delle interpretazioni delle norme in casi concreti. Quale sarà il caso di riferimento?

    Se fosse quello di Marco Bortolotti, positivo al clostebol e completamente assolto senza neanche fare l’udienza, non si capirebbe nemmeno perché la Wada abbia fatto ricorso. 
    O il caso Palomino? L’ex difensore dell’Atalanta fu assolto per una contaminazione da clostebol, anche se Nado, l’agenzia antidoping italiana, aveva fatto ricorso al Tas. 
    O vogliamo prendere in caso di Gabriel Santos? Il nuotatore brasiliano, positivo al clostebol, è stato  sospeso dalla Fina ma assolto dal Tas perché la contaminazione è stata accidentale e l’atleta non ha avuto alcuna colpa o negligenza. 
    Ci sono altri casi, certo. Riccardo Moraschini, ex giocatore Olimpia Milano, fu invece squalificato per un anno, sempre clostebol e sempre contaminazione involontaria (non riuscì a fare ricorso al Tas in tempo utile per beneficiare di una eventuale sentenza di assoluzione). 
    Stefano Battaglino, tennista, è stato squalificato per quattro anni per il clostebol. Non è riuscito a dimostrare che la contaminazione è stata accidentale. Anche qui c’era di mezzo un massaggio, probabilmente, ma il fisioterapista non ha rilasciato testimonianze, il fatto è avvenuto in un Paese dove non si vendono prodotti che contengono il clostebol e nessuno ha spiegato come ci fosse dunque arrivato. Nel caso Sinner c’è stata una ricostruzione dei fatti puntuale, documentata e con testimonianze.

    Dai “prodotti contaminati” alla “fonte contaminata”: il nuovo codice Wada dal 2027
    Se la giurisprudenza è questa, è tutta favorevole a Sinner. Ci saranno anche altri casi, nella linea accusatoria di Wada, e non sempre riguardanti il clostebol. Ma è evidente che ci sia l’esigenza di una uniformità di giudizio. Lo ha detto la Wada, annunciando in anticipo le novità che entreranno nel nuovo codice, a partire dal 2027. Non ci saranno più “prodotti contaminati”, in vari modi e con varie sostanze, che portano a sentenze spesso diverse. Ci sarà una “fonte contaminata” attraverso, cibo o bevande, esposizione o contatto con persone o oggetti. Si cerca uniformità, appunto. Sempre il direttore generale Niggli ha spiegato nei giorni scorsi che si sta pensando a soglie di tolleranza per le contaminazioni. I laboratori riescono ormai a rintracciare quantità infinitesimali. Nel caso di Sinner: 86 e 76 picogrammi per millilitro di clostebol. Quanto è piccolo un picogrammo? È un bilionesimo di grammo. Proviamo a scriverlo in numeri: 0,000000000001 grammi. C’è un’ampia letteratura scientifica che dimostra come queste quantità non siano compatibili con la volontà di doparsi, non hanno alcun effetto, non aiutano nemmeno a battere le ciglia. Ci sarà il problema di individuare le soglie di tolleranza per ogni sostanza, ma rimane il fatto che i casi come quello di Sinner non saranno più punibili, non saranno doping, non ne sapremo mai nulla. Oggi tutto viene stabilito e deciso in base al codice attualmente in vigore, ma forse è il caso di cercare uniformità ed evitare ingiustizie da subito.

    Anche perché Olivier Niggli ha detto alla France-Presse che la prima preoccupazione della Wada è proteggere la reputazione di un atleta. Pensava alla furia denigratoria dei social media, alla tendenza recente di non comunicare eventuali positività prima della conclusione dell’inchiesta e dell’emissione di una sentenza. C’è di molto peggio. Proviamo a pensare ad una condanna per un atleta per una presunta e casuale negligenza di qualcuno vicino a lui, senza alcuna attinenza con il doping e con il suo significato per come viene percepito. Per quantità talmente piccole che la Wada stessa ritiene vadano considerate insignificanti e non punibili. Che fine farebbe la reputazione di un atleta, del suo sport? Di tutto il mondo dello sport, verrebbe da dire. E che fine farebbe la reputazione della Wada e del sistema antidoping in generale? È vero, il codice antidoping richiede la massima attenzione ai giocatori per tutto ciò che fanno e che accade intorno a loro. Anche i giocatori hanno diritto a richiedere la massima attenzione a chi deve salvaguardare la loro integrità e quella degli eventi sportivi a cui partecipano. LEGGI TUTTO

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    Tennis, Nicola Pietrangeli operato all’anca dopo una caduta. Le news

    Nicola Pietrangeli è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma: in seguito a una caduta accidentale qualche giorno fa ha subito una frattura all’anca. La leggenda del tennis italiano è ricoverato presso la UOC di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico Gemelli ed è stato sottoposto ad un  intervento chirurgico, durato circa cinque ore, di riduzione e sintesi della frattura, dal professor Giulio Maccauro, professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Locomotore dell’Università Cattolica e direttore della UOC di Ortopedia e Traumatologia. L’operazione è perfettamente riuscita e Pietrangeli ha iniziato il percorso post operatorio nell’ospedale romano, dove si sottoporrà nei prossimi giorni alla prima parte della riabilitazione. Come filtra dal Gemelli, Pietrangeli sta affrontando questa disavventura con il solito piglio determinato, parlando di tennis con medici e infermieri. LEGGI TUTTO

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    Jasmine Paolini, lo speciale stasera su Sky

    La nuova Produzione Originale Sky Sport dedicata alla tennista italiana più forte, attuale numero 4 del ranking mondiale. Da venerdì 13 dicembre, alle 19 e alle 22.30 su Sky Sport Uno e in streaming su NOW e on demand. L’anteprima disponibile su Sky Sport Insider

    Un anno pieno di emozioni, una stagione davvero meravigliosa. Jasmine Paolini. Il mio anno, la mia storia è la nuova Produzione Originale Sky Sport dedicata alla campionessa olimpica e attuale numero 4 del ranking WTA. Da venerdì 13 dicembre, alle ore 19 e alle 22.30 su Sky Sport Uno e in streaming su NOW. Disponibile on demand. Un dialogo intimo e profondo per ripercorrere l’anno strabiliante di Paolini, ricchissimo di date e traguardi da segnare nel suo personale palmarès: finalista a Wimbledon e al Roland Garros; vincitrice nel doppio, con Sara Errani, alle Olimpiadi di Parigi 2024; sul podio più alto, insieme alle compagne di squadra, alla Billie Jean King Cup; in gara alle WTA Finals e la fascia da n.4 nella classifica del tennis mondiale. 

    ‘Il tennis era l’unico piano’
    Un bilancio senza filtri sulla stagione appena terminata proiettandosi verso i traguardi futuri, con uno sguardo consapevole al percorso compiuto. Un’intervista a tutto tondo in cui Paolini racconta gli inizi e la passione, sempre viva e crescente, per questo sport. Tra questi, l’emozionante e profetico arrivo al centro tecnico nazionale di Tirrenia, passo decisivo verso il professionismo, e quella presa di coscienza “di non avere e non volere un piano B, il tennis era l’unico piano”.

    ‘Wimbledon? Non mi sembra ancora reale’
    Le prime gare importanti, il ricordo di Federer e Nadal nei suoi anni di formazione, “la loro rivalità ha fatto benissimo al nostro sport, come Williams e Sharapova”. L’obiettivo dei Top 100 prima e dei Top 50 dopo, fino a diventare testa di serie negli Slam. E la fotografia magica, ancora forse poco realizzata, di Wimbledon: “Stavo cercando di rendermi conto del posto in cui ero e del momento che stavo vivendo perché io sinceramente le finali di Wimbledon le ho sempre guardate in televisione, mi sembrava una realtà lontanissima. Quando ero lì, cercavo di ripetermi di rendermi conto di che momento fosse e di godermelo appieno. Avevo visto Serena (Williams), Federer, Nadal, Djokovic, Sharapova. Essere io in prima persona lì mi ha fatto parecchio effetto. Non mi sembra ancora troppo reale, se devo essere onesta”.

    ‘Il tennis è uno sport che ti dà tante occasioni per una rivincita’
    Fino ai segreti della sua ascesa all’olimpo del tennis mondiale che l’hanno resa una delle protagoniste, senza nascondere le difficoltà, le vittorie che tardavano ad arrivare. “In questo sport purtroppo si perde tanto. Ci sono tante partite, ci sono tanti momenti che magari ti buttano giù, però ci sono anche tanti momenti positivi. Secondo me è fondamentale godersi anche il percorso, il viaggio. Non ci sono sempre soddisfazioni, ci sono anche purtroppo delle delusioni ma come in tutte le cose. Quindi lo sport secondo me ti aiuta anche a superarle prima. Il tennis è uno sport che ti dà tante occasioni per una rivincita, per migliorarti e per fare meglio”.

    ‘I miei genitori mi hanno sempre lasciato libera di scegliere’
    Un percorso sincero che dona, come non mai, un’immagine inedita e personale di Jasmine Paolini, come le parole che qualificano il rapporto con i genitori e la famiglia, legami solidi e indissolubili: “I miei genitori sono stati sempre molto vicini, facendomi capire che loro comunque c’erano, che mi sostenevano. Ho sempre sentito il loro amore per me molto forte, però allo stesso tempo sono sempre stati in disparte. Mi hanno sempre lasciata libera di scegliere, ecco, questo, sicuramente glielo devo tanto”.

    L’anteprima disponibile su Sky Sport Insider
    All’interno dello speciale, spazio inoltre alle interviste al coach di Jasmine Paolini, Renzo Furlan, alla compagna di doppio Sara Errani e alla capitana della Billie Jean King Cup Tathiana Garbin. Su Sky Sport Insider, spazio online editoriale premium del sito skysport.it con analisi approfondite e interviste rivolte agli abbonati, è già disponibile l’anteprima della nuova Produzione Originale. Jasmine Paolini. Il mio anno, la mia storia è stato realizzato a Milano, presso le Gallerie d’Italia, polo museale di proprietà di Intesa Sanpaolo, partner di questa produzione.

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    Atp Awards 2024, Matteo Berrettini eletto Comeback player of the year

    Tre titoli e una Coppa Davis da protagonista. È stato il 2024 di Matteo Berrettini, eletto agli Atp Awards 2024 come “Comeback Player of the Year”, premio assegnato annualmente – su votazione dei giocatori – a un tennista reduce da una grande annata dopo un infortunio o una stagione difficile. Il 2024 di Berrettini è stato in crescendo, iniziato con dubbi e problemi fisici, ma poi proseguito con tre titoli nel circuito maggiore (Marrakech, Kitzbuhel e Gstaad) e concluso con il trionfo da protagonista assoluto in Coppa Davis, sia nel girone di Bologna che nelle Finals di Malaga. “Sono davvero felice di vincere il premio Comeback Player of the Year – ha detto Berrettini in un messaggio ai fan pubblicato sul sito Atp – Grazie mille per il supporto. È stata una grande stagione, un grande impegno per me e la mia squadra. Ovviamente sono molto felice per i risultati che abbiamo ottenuto e non vedo l’ora di tornare in campo nel 2025 per ottenere ancora più successi”.

    Berrettini ospite di Federico Buffa Talks
    Come da tradizione natalizia, arriva l’appuntamento con Federico Buffa. Da venerdì 20 dicembre, il primo episodio della nona puntata di Federico Buffa Talks sarà dedicato alle Storie di Natale, per rivivere i momenti più esaltanti dell’anno che sta per concludersi e avvicinarsi a quelli che ancora si dovranno disputare. Dal 27 dicembre in programma il secondo episodio: Buffa e il direttore di Sky Sport Federico Ferri incontreranno Matteo Berrettini. Un campione ritrovato, dal momento nero dopo la finale di Wimbledon 2021 alla rinascita, a tal punto da guidare l’Italia azzurra del tennis maschile a sollevare da grande protagonista la Coppa Davis 2024 insieme a Jannik Sinner. LEGGI TUTTO

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    Sinner vince l’Atp Awards 2024: è il tennista più amato dai tifosi

    Jannik Sinner vince anche… offseason! Per il secondo anno consecutivo, il numero 1 nella classifica mondiale, è stato votato come il giocatore più amato dai fan agli annuali Atp Awards. La straordinaria stagione che lo ha portato in vetta al ranking (8 tornei tra cui due Slam, tre Masters 1000 e le Atp Finals, oltre alla Davis vinta con l’Italia) lo ha consegnato alla storia. Il suo record stagionale di 73-6 ha un punto in comune con chi lo ha preceduto in questo speciale albo d’oro, vincendo per ben 19 edizioni il premio di ‘tennista più amato dai tifosi’, ovvero Roger Federer: sono gli unici ad aver chiuso una stagione con almeno 20 partite giocate, senza aver mai perso una partita vincendo almeno un set. 

    “Grazie del supporto, questo premio è importante”

    “Voglio solo ringraziare tutti i fan di tutto il mondo per aver votato per me –  ha detto Sinner -. Significa tantissimo per me perché i voti arrivano da tutti voi. Voi siete il motivo per cui amo giocare a tennis. Il supporto è stato fantastico durante tutta la stagione”. LEGGI TUTTO

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    Berrettini dedica una lettera d’amore al tennis: “L’amore della mia vita”

    Matteo Berrettini scrive una lettera d’amore al tennis pubblicata sul sito ufficiale dell’Atp. “Caro tennis. Ho sentito che eri l’amore della mia vita. Sei stato una sfida e continui ad esserlo ed è per questo che mi piaci così tanto. Sei sempre stato una questione di famiglia, qualcosa che scorreva nel nostro sangue. La prima cosa che hanno fatto i miei è stato darmi una racchetta, quando avevo solo tre anni. E ricordo che non mi piaceva il tennis, così ho smesso. Ho ricominciato a otto anni, perché mio fratello, più piccolo di me, mi ha chiesto di tornare a giocare per divertirsi. Mio fratello voleva sempre essere Djokovic, io sceglievo Federer: giocavamo per ore in casa, con i palloncini, con racchette piccole o grandi, non era importante. volevamo solo divertirci. Non siamo partiti col piede giusto, ma siamo stati bravi a cambiare e ora io mi diverto con te, completamente. Tu sei una parte di me da allora”.

    “Nel 2017 al torneo di Roma, il mio torneo di casa, ho perso malamente con Fognini, mi ha schiantato -ricorda il 28enne romano, fresco vincitore della Coppa Davis-. Mi hai colpito duramente, ma allo stesso tempo ho sentito emozioni forti, che volevo provare ancora: una spinta a migliorare. Il resto è storia. Mi hai insegnato tutto ciò in modo duro, qualche volta. Ma questo è il motivo per cui sono qui. Io penso che ogni cosa negativa, se così possiamo chiamarla, sia quello che mi ha portato qui, a godermi tutto al massimo. Ho vinto qualche titolo, ho raggiunto la finale di uno Slam. Ho giocato le Atp Finals a Londra e a Torino. Mi hai insegnato a essere resiliente, combattivo, a credere nelle persone con cui lavoro. Per me non è solo sport, ma l’occasione per incontrare persone, stringere amicizie che sono quasi famiglia. Ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno cambiato la vita, dentro e fuori dal campo. Dopo tutti questi anni, penso di conoscerti, e sarebbe bello vedere cosa ci aspetta. Con amore, Matteo”.

    Berrettini ospite al Federico Buffa Talks
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