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    MotoGP, Domenicali: “Ecco la chiave che ha fatto ripartire Ducati”

    ROMA – Pecco Bagnaia ha riportato dopo tanto tempop la Ducati in cima al Mondiale Piloti di MotoGP. Erano ben 15 anni che la casa di Borgo Panigale non si issava ai vertici della classe regina, quando era stato Casey Stoner a vincere il campionato. Secondo l’amministratore delegato Claudio Domenicali, però, il trionfo di quest’anno ha un sapore differente: “È diverso dal 2007, quando vincemmo il titolo MotoGP con Stoner – ha detto ai microfoni di “GPOne” -. Al tempo era chiaro prima della gara finale chi avrebbe vinto. Il successo con Pecco è stato più emozionante, è stata una bella gara e questo l’ha resa ancora migliore”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Il racconto di Domenicali
    Domenicali ha poi spiegato qual’è stato il punto di svolta più importante per la scalata Ducati fino alla doppia tripletta tra MotoGP e Superbike del 2022: “La decisione più importante è stata quella di ristrutturare il reparto corse e ingaggiare Gigi Dall’Igna. Quella è stata la chiave per ripartire”. Poi, sull’anno appena concluso: “E’ stata una stagione indimenticabile. Non avevamo mai raggiunto un risultato come questo. Ci rende estremamente orgogliosi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Domenicali e la svolta Ducati: “Una persona ha cambiato tutto”

    ROMA – Ducati è tornata in cima al Mondiale Piloti di MotoGP in questo 2022, grazie al titolo conquistato da Pecco Bagnaia. Erano ben 15 anni che la casa di Borgo Panigale non si issava ai vertici della classe regina, quando era stato Casey Stoner a vincere il campionato. Secondo l’amministratore delegato Claudio Domenicali, però, il trionfo di quest’anno ha un sapore differente: “È diverso dal 2007, quando vincemmo il titolo MotoGP con Stoner – ha detto ai microfoni di “GPOne” -. Al tempo era chiaro prima della gara finale chi avrebbe vinto. Il successo con Pecco è stato più emozionante, è stata una bella gara e questo l’ha resa ancora migliore”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    L’uomo chiave
    Domenicali ha poi spiegato qual’è stato il punto di svolta più importante per la scalata Ducati fino alla doppia tripletta tra MotoGP e Superbike del 2022: “La decisione più importante è stata quella di ristrutturare il reparto corse e ingaggiare Gigi Dall’Igna. Quella è stata la chiave per ripartire”. Poi, sull’anno appena concluso: “E’ stata una stagione indimenticabile. Non avevamo mai raggiunto un risultato come questo. Ci rende estremamente orgogliosi”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner sulla Ferrari: “Nel 2023 sarà forte”

    ROMA – Christian Horner ha parlato in vista del Mondiale 2023 di Formula 1, dove la sua Red Bull proverà a confermarsi in cima alle classifiche costruttori e piloti, di cui ha conquistato i titoli nell’ultima stagione. Il team principal di Milton Keynes, ai microfoni di “Servus TV”, ha analizzato le possibili minacce che potranno arrivare dai team rivali come Ferrari e Mercedes: “Nel 2023 non si potrà sottovalutare nessuno. La Mercedes tornerà alla carica, hanno due piloti velocissimi. Anche la Ferrari però sarà forte, già nel 2022 avevano una macchina veloce”. Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Le parole di Horner
    L’obiettivo principale in Red Bull è, ovviamentre, quello di portare a casa il terzo titolo piloti consecutivo con Max Verstappen, confermatosi in cima alla Formula 1 dopo il Mondiale portato a casa nel 2021. “Vedere come sia maturato seppur stando perennemente sotto pressione è fantastico – ha detto Horner sull’olandese -. Sono convinto, inoltre, che il meglio debba ancora venire. Ha ancora margine di crescita”. LEGGI TUTTO

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    F1, l’allarme di Steiner: “Meno Schumacher con meno test”

    ROMA – Passare dalla coppia di giovani Mick Schumacher-Nikita Mazepin agli esperti Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen significa che in casa Haas c’è stato un netto cambio di marcia e filosofia. Schumacher riteneva che la mancanza di test fosse uno svantaggio per i giovani alla prima esperienza in F1, tesi confutata anche dal team principal Guenther Steiner. “Penso che Mick abbia ragione – ha dichiarato ad Autosport. com -perché nelle corse due anni sono un periodo abbastanza buono, ma prima non c’è niente. È passato direttamente dalla F2 alla F1 in gara, perché non ci sono test. Siamo tornati indietro scegliendo un pilota esperto perché con i giovani si corrono grossi rischi”.
    “F1 migliorata rispetto al 2021”
    “Prendiamo l’esempio di Piastri in McLaren. Era molto bravo in F3 e F2, ma il passo verso la F1 è ancora grande. Non è un problema – continua Steiner -ma dipende quanti rischi vuoi correre per far salire in macchina un debuttante”. Sul cambio di strategia nella composizione della squadra la “colpa” è del salto di qualità della F1. “Due anni fa eravamo in una posizione diversa che ora è nuovamente cambiata. Inoltre credo che la Formula 1 in generale sia migliorata rispetto a due anni fa, quindi abbiamo dovuto trovare soluzioni diverse per andare avanti”.
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    F1, Steiner: “Servono test per i debuttanti”

    ROMA – Negli ultimi due anni in casa Haas c’è stato un netto cambio di filosofia che ha portato dall’avere nel 2021 la coppia Mick Schumacher-Nikita Mazepin, fino ad arrivare al duo Nico Hulkenberg-Kevin Magnussen per la stagione che verrà. Proprio Schumacher riteneva che la mancanza di test fosse uno svantaggio per i giovani alla prima esperienza in F1, tesi confutata anche dal team principal Guenther Steiner. “Penso che Mick abbia ragione – ha spiegato al portale Autosport. com -perché nelle corse due anni sono un periodo abbastanza buono, ma prima non c’è niente. È passato direttamente dalla F2 alla F1 in gara, perché non ci sono test. Siamo tornati indietro scegliendo un pilota esperto perché con i giovani si corrono grossi rischi”.
    “Posizione diversa rispetto a due anni fa”
    Steiner prende come esempio la questione Piastri. “Lui era molto bravo in F3 e F2, ma il passo verso la F1 è ancora grande. Non è un problema ma dipende quanti rischi vuoi correre per far salire in macchina un debuttante”. Sulle scelte dei piloti per il 2023 il team principal dà la “colpa” al salto di qualità della F1. “Due anni fa eravamo in una posizione diversa che ora è nuovamente cambiata. Inoltre credo che la Formula 1 in generale sia migliorata rispetto a due anni fa, quindi abbiamo dovuto trovare soluzioni diverse per andare avanti”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Binotto? Pensavo avrebbe resistito meno. In Ferrari tanta pressione”

    ROMA – Toto Wolff ha parlato del rapporto con Mattia Binotto, dimessosi dalla carica di team principal della Ferrari, dove sarà sostituito da Frederic Vasseur. Il suo omologo alla Mercedes, come riportato dal sito ufficiale della Formula 1, ha commentato anche la scelta dell’ingegnere italiano di lasciare Maranello: “Non è un segreto che io e Mattia abbiamo avuto i nostri momenti difficili, ma negli ultimi mesi abbiamo avuto un rapporto sicuramente migliore. Mi è sempre sembrato chiaro che fosse sottoposto a una grandissima pressione, una pressione che è così alta solo alla Ferrari. Credo che alla fine sia successo l’inevitabile, è rimasto in carica per più tempo di quello che pensavo”. Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Le parole di Wolff
    “Alla Ferrari rappresenti una nazione intera, in base ai risultati sei spinto in alto oppure in basso e questo avviene in maniera anche brutale – ha aggiunto Wolff -. Se poi sei anche italiano, sicuramente sei ancora di più nel fuoco incrociato dei media. Magari un team principal straniero leggerebbe meno l’opinione pubblica. Futuro per lui in Mercedes? Non penso che questo sia possibile, abbiamo avuto troppi contrasti nel corso degli anni. Non so dire se sia possibile tornare con un altro team, ma sicuramente Mattia è un grande conoscitore del mondo della Formula 1 quindi magari potrebbe succedere”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff e l’addio di Binotto: “Quanta pressione in Ferrari, pensavo resistesse meno”

    ROMA – “Non è un segreto che io e Mattia abbiamo avuto i nostri momenti difficili, ma negli ultimi mesi abbiamo avuto un rapporto sicuramente migliore”. Toto Wolff ha parlato così del rapporto con Mattia Binotto, dimessosi dalla carica di team principal della Ferrari, dove sarà sostituito da Frederic Vasseur. Il suo omologo alla Mercedes, come riportato dal sito ufficiale della Formula 1, ha commentato la scelta dell’ingegnere italiano di lasciare Maranello: “Mi è sempre sembrato chiaro che fosse sottoposto a una grandissima pressione, una pressione che è così alta solo alla Ferrari. Credo che alla fine sia successo l’inevitabile, è rimasto in carica per più tempo di quello che pensavo”. Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    Futuro in Mercedes?
    “Alla Ferrari rappresenti una nazione intera, in base ai risultati sei spinto in alto oppure in basso e questo avviene in maniera anche brutale – ha aggiunto Wolff -. Se poi sei anche italiano, sicuramente sei ancora di più nel fuoco incrociato dei media. Magari un team principal straniero leggerebbe meno l’opinione pubblica. Futuro per lui in Mercedes? Non penso che questo sia possibile, abbiamo avuto troppi contrasti nel corso degli anni. Non so dire se sia possibile tornare con un altro team, ma sicuramente Mattia è un grande conoscitore del mondo della Formula 1 quindi magari potrebbe succedere”.
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    F1, Horner teme la Ferrari: “Erano già veloci nel 2022”

    ROMA – “Nel 2023 non si potrà sottovalutare nessuno. La Mercedes tornerà alla carica, hanno due piloti velocissimi. Anche la Ferrari però sarà forte, già nel 2022 avevano una macchina veloce”. Christian Horner ha parlato così in vista del Mondiale 2023 di Formula 1, dove la sua Red Bull proverà a confermarsi in cima alle classifiche costruttori e piloti, di cui ha conquistato i titoli nell’ultima stagione. Il team principal di Milton Keynes, ai microfoni di “Servus TV”, ha analizzato le possibili minacce che potranno arrivare dai team rivali come Ferrari e Mercedes.Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    Su Verstappen
    L’obiettivo principale in Red Bull è, ovviamentre, quello di portare a casa il terzo titolo piloti consecutivo con Max Verstappen, confermatosi in cima alla Formula 1 dopo il Mondiale portato a casa nel 2021. “Vedere come sia maturato seppur stando perennemente sotto pressione è fantastico – ha detto Horner sull’olandese -. Sono convinto, inoltre, che il meglio debba ancora venire. Ha ancora margine di crescita”.
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