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    MotoGp, Vinales vince la Sprint: solo quarto Bagnaia

    ROMA – Maverick Vinales conquista la sprint race del Gp del Portogallo, seconda tappa del mondiale di MotoGp. Il pilota spagnolo dell’Aprilia sul circuito di Portimao ha preceduto la Ducati del team Gresini di Marc Marquez, terzo Jorge Martin con la Ducati Pramac. Errore a cinque giri dal traguardo di Pecco Bagnaia che stava conducendo la gara fin dalle prime curve. Il campione del mondo si deve accontentare del quarto posto. A seguire poi Miller, Bastianini, Acosta, Aleix Espargarò, Quartararo e Raul Fernandez. LEGGI TUTTO

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    Gp Australia, cambia la griglia: penalità per Perez, Leclerc partirà…

    Il pilota della Red Bull, Sergio Perez, è stato penalizzato di tre posizioni sulla griglia di partenza del Gran Premio d’Australia, per aver ostacolato Niko Hulkenberg nel Q1 delle qualifiche sul circuito di Melbourne. Il pilota messicano, dunque, partirà dalla sesta posizione in griglia, mentre scalano Lando Norris ora terzo, Charles Leclerc quarto e Oscar Piastri quinto. Prima fila, invece, confermata con la Red Bull di Max Verstappen davanti alla Ferrari di Carlos Sainz. LEGGI TUTTO

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    La carica di Brivio: “Con l’Aprilia abbiamo grandi idee”

    Nato sportivamente in SBK con la Yamaha, evolutosi in MotoGP, manager di Valentino Rossi nei tempi più vincenti, successi condivise col genio di Tavullia, soddisfazioni iridate assieme a Suzuki, esperienza di livello collezionata in Formula1 per Alpine e Renault. Davide Brivio è un manager brianzolo dalle mille e significative interpretazioni, siano questi manageriali o di rappresentanza. Qualsiasi cosa faccia, gli viene bene, tanto da aver meritato un ruolo nel neonato team Trackhouse, realtà americana proveniente dalle NASCAR automobilistica: «Proprio recandomi a Charlotte in North Carolina mi sono accorto della serietà su cui verte il progetto» il racconto di Davide, che sul volo pensava e ripensava all’offerta ricevuta: «Dopo la chiamata, ci ho pensato qualche istante, sino a dirmi: dai, vai! Le chiacchierate spese al telefono erano semplice premessa alla dimensione delle intenzioni di Justin Marks, titolare dalla infinita passione per il motosport».
    Che tipo di realtà è Trackhouse?«Anzitutto, grossa. Mi sono recato negli Stati Uniti con cose da scoprire, l’ho fatto: la struttura vive di corse, le persone sanno cosa significhi partecipare a competizioni e conoscono il sapore della vittoria. Casomai, loro hanno bisogno di maturare esperienza in MotoGP. Quale è il modo migliore per riuscirci? Esserci».
    Qatar, primo Gran Premio per Trackhouse, ennesimo per lei. Come è andato?«Non benissimo, se guardiamo i risultati di Miguel Oliveira e Raul Fernandez. Però, per noi il Gran Premio inaugurale è stato fondamentale, poiché il vero inizio per Trackhouse. Sembrerebbe un principio, lo è, ma è anche un traguardo: Justin si era rivelato interessato a metà del 2023. Era venuto in Austria a esplorare la situazione, perciò pensava di debuttare nel 2025. È arrivata la comunicazione dalla Dorna nello scorso novembre, in merito all’opportunità immediata: siamo entrati subito. Tutto è stato fatto in pochi mesi, tra allestimento staff e lavoro sulle moto».
    Aprilia è un bel Marchio sul quale contare.«Abbiamo ottime RS-GP e supporto del Costruttore. Il merito di Trackhouse è spiegato dal segnale: voglia e intenzioni di fare bene sono altissime. Marks ha discusso il contratto insieme con Aprilia, chiedendo immediatamente le RS-GP versione 2024, più costose rispetto alle 23, ma continuamente aggiornate. Dopo qualche parola, ha accettato. La cosa mi ha colpito positivamente. Arriveremo ad avere le stesse moto del team Factory di Noale, oggi, nel 2025 e 2026. Per noi è enorme appeal verso piloti, sponsor e ambiente».
    A proposito di ambiente: la Formula 1 è veramente diversa dalla MotoGP?«Potremmo dirla così: in Formula 1 corrono aziende, in MotoGP corrono team. Le quattro ruote godono di risorse economiche e umane enormi perché, logicamente, la vettura è più grande di una due ruote. Sulla monoposto operano tantissime persone, e quasi ogni pezzo si produce in casa, a parte gomme, freni e poco altro. Tra power unit in configurazione ibrida e sezioni aerodinamiche, non si smette mai di intervenire. Il gioco richiede risorse grandi, un numero di ingegneri cospicuo, reparti separati ma collegati tra loro. Se quantifichiamo le differenze, sono importanti».
    Importante fu il suo colpo: strappare Valentino Rossi alla Honda nel 2003, portandolo in Yamaha.«Ricordo bene quello storico blitz ma, qualora lo paragonassimo al viaggio affrontato negli USA alla volta di Trackhouse, non vi trovo affinità. Anche perché la MotoGP è cambiata nel tempo, i personaggi che la compongono pure… Valentino fu una sorta di effetto popolare, simile ad Alberto Tomba nello sci e Jannik Sinner nel tennis. Rossi dette l’impennata al sistema, uscendo dall’ambito delle corse, spaziando in vari ambiti. Oggi l’effetto 46 si è smorzato, però l’audience è ancora alto. L’entusiasmo c’è. Eccome».
    Lei prova ancora entusiasmo?«Parecchio, altrimenti me ne resterei a casa. Nella mia carriera ho preso tanti aerei, lo faccio volentieri, di nuovo. La passione per il mio lavoro è intatta, anzi, la definirei ulteriormente cresciuta e consolidata». LEGGI TUTTO

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    Hamilton, polemica per una frase: i rischi legati al carisma

    «Siete stati bravi davvero, complimenti! Ma adesso sono cavoli vostri». Con queste parole un responsabile della Mercedes si rivolse al suo omologo della Ferrari, appena appresa la notizia del cambio di maglia di Lewis Hamilton, ancorché questo fosse programmato solo per il 2025. È successo quasi due mesi fa, ma quello sconcerto resta attuale per la portata del personaggio, e certe prese di posizione del sette volte campione dissodano questi sedimenti e spingono a chiedersi: come farà la Ferrari ad arginare il suo carismatico campione quando prenderà posizione – per dire – in favore della Palestina o contro il presidente della FIA, com’è successo negli ultimi due giorni? La Ferrari è sempre stata felpata nella comunicazione, non ha mai alzato i toni, mai sopportato note fuori scala. Prima delle conferenze stampa e quando ci sono sul tavolo argomenti scottanti, si riuniscono per istruire i piloti sulle più probabili domande e le relative risposte da fornire. Funziona quasi sempre, a meno che il microfono li sorprenda con le orecchie ancora fumanti, appena dopo la fine di un gran premio stressante. LEGGI TUTTO

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    Mototerapia: 200 moto da tutta Italia al motoraduno statico organizzato da ASI

    Oltre 200 moto provenienti dalla Campania, Calabria, Lazio e Puglia, si sono radunate a Messercola, in provincia di Caserta, per l’evento nazionale di mototerapia organizzato dal nuovo settore tecnico Asi che si rivolge a tanti giovani con spettro autistico, principali destinatari di questa forma di terapia promossa da varie associazioni in Italia, coinvolti dal Comitato zonale ASI Caserta-Avellino-Benevento che ha organizzato l’evento. Il motoraduno è stata anche l’occasione per presentare i tanti progetti di questo nuovo settore tecnico il cui responsabile scientifico è il dottor Luca Nuzzo. Inoltre sono stati presentati gli eventi in programma sul territorio nazionale nel 2024. Tra gli eventi di punta di questa stagione, spiccano i due promossi dall’associazione “La MotoTerapia”: il “No Bruum Tour” del 14 luglio 2024 e l’8^ edizione del “Lynphis Ride per la Mototerapia” che si svolgerà il 1 settembre con partenza da Santa Maria a Vico (CE) con una partecipazione di oltre 1.000 moto. LEGGI TUTTO

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    Retroscena Mourinho, sarà protagonista in MotoGp: cosa farà domenica

    Cosa farà Mourinho al Gp in Portogallo
    Ora che è libero da impegni calcistici dopo l’ultima parentesi da allenatore della Roma, lo Special One può dedicarsi ad altro. Domenica 24 marzo, per la gara di MotoGp, in programma alle 15, Mou avrà un compito particolare: sarà lui infatti a sventolare la bandiera a scacchi sul traguardo di Portimão. E chissà che a tagliarlo non sia ancora il campione del mondo Bagnaia in sella alla Ducati.© RIPRODUZIONE RISERVATA LEGGI TUTTO

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    Terremoto Verstappen, ma al centro del mercato c’è Sainz

    Eravamo tutti lì a prendere l’aperitivo in terrazza e a dire guarda che bella giornata, quand’è venuto giù il cielo. Neanche due mesi fa riflettevamo sulla bonaccia nel mercato piloti, tutti confermati come mai prima in Formula 1. Poi è arrivato l’annuncio di Lewis Hamilton alla Ferrari: operazione di mercato del decennio s’è detto, prima che insorgessero ipotesi di rottura tra Red Bull e Max Verstappen. Già, perché l’olandese era stato confermato fino a tutto il 2028 già due anni fa, inizio di marzo del 2022. Neanche il contratto per sette stagioni s’era mai visto prima, e pure questo rischia di andare in cocci se davvero Christian Horner passerà indenne tra le fiamme dello scandalo e l’avrà vinta nella guerra interna tra azienda e squadra corse. 
    Gabbia di matti
    Ogni evento è ormai una sorpresa, dunque tocca avvicinarsi al GP d’Australia (le cui prove libere s’avviano nella prossima notte italiana) con curiosità, anche per vedere come finisce la storia in quella gabbia di matti. Se davvero Horner vincerà, come sembra stia accadendo, se davvero ribadirà il «Chi vuole è libero di andarsene» sfoderato dopo Jeddah, Verstappen dovrà optare tra la macchina dominante e la scelta di vita di mollare il team principal inviso a suo padre, e ardarsene altrove con Helmut Marko. A quel punto due scommesse risulterebbero sincroniche: Horner per dimostrare che la squadra è centrale e rende grande il pilota, Max che è il fuoriclasse a fare la differenza in un team. 
    Mercedes in pole per Sainz
    In questo gioco Mercedes s’è messa in pole: macchina non attrattiva ma possibilità di volgere in suo favore il Mondiale con le nuove regole 2026 (non ancora definite), McLaren ferma nella scelta di lungo termine su Lando Norris e Oscar Piastri, Ferrari che s’è legata alla onerosissima coppia Hamilton-Leclerc. Senza l’operazione-Hamilton è chiaro che Ferrari e Verstappen si sarebbero calamitati, ma questo è il senno di poi e non se ne può muovere un appunto a Maranello. «Verstappen deve prendere una decisione e non c’è squadra che non farebbe follie per averlo», ha ammesso Toto Wolff. Il quale ha come prime scelte Carlos Sainz (non è vero che non sia considerato dalla Stella) e Fernando Alonso eventualmente con un contratto breve di due anni (probabile 1+1). Ma tiene d’occhio anche Alex Albon che guida con un motore Mercedes ed è indipendente. Rimane prioritario fare crescere Andrea Kimi Antonelli, ma stiamo parlando di un diciassettenne che ha corso quattro gare in Formula 2; e solo un matto vero rinuncerebbe a Verstappen com’è oggi, per un promettentissimo ragazzo. 
    L’arte nascosta
    Parimenti, per Max che decidesse di sbattere la porta in faccia a Horner – e facciamo fatica a crederlo – ci sarebbe solo Mercedes come alternativa. Toto Wolff dunque gongola osservando Horner nell’occhio del ciclone perché ciò può procurargli una doppia opportunità: agganciare Max e tormentare Horner a piacimento, con frasi usate a puntura di spillo. Alla fine del giochi, paradossalmente, quello messo meglio è proprio il più bistrattato dei tempi recenti: Carlos Sainz, che ha dovuto subire il prego s’accomodi della Ferrari. Carlitos al momento può vagliare tre, forse quattro offerte concrete, soppesandole per fare la scelta migliore: 1) la corte della Red Bull con cui è rimasto in ottimi rapporti, per sostituire Sergio Perez e tornare al fianco di Verstappen (come nel 2015 e 2016 in Toro Rosso); 2) l’eventuale incarico di Red Bull per sostituire Verstappen; 3) l’offerta della Mercedes; 4) la possibilità di scommettere nel lungo termine su Audi, che ha appena rilevato il cento per cento di Sauber. Mentre Marko, Wolff, Jos Verstappen parlano, notate solo quanto siano abili nell’arte del tacere i Sainz, padre e figlio.  LEGGI TUTTO

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    Bagnaia, che capolavoro: vittoria da fenomeno in Qatar

    LUSAIL (QATAR) – Prima firma di Pecco Bagnaia sulla nuova stagione della MotoGp. In Qatar trionfo dell’italiano sulla sua Ducati dopo il quarto posto nella sprint di ieri. Parte quinto, si prende subito la prima posizione e comanda dall’inizio alla fine. Giri in solitaria, Binder è secondo a più di un secondo senza aver mai avuto la possibilità di lottare. Terzo finisce Jorge Martin che partiva in pole (e vincitore della Sprint). LEGGI TUTTO