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    Tour de France: il Monte Bianco è di Poels. Vingegaard e Pogacar appaiati, Ciccone re degli scalatori

    Davide Martini

    Pubblicato il

    Lug 16 2023

    L’ultimo arrivo in salita, per la 15ª tappa, premia la tenacia dell’olandese della Bahrain Victorious. Questa volta i grandi stanno a guardare, lo scatto dello sloveno a 400 metri dal traguardo non fa male e il danese resta in giallo alla vigilia della crono di martedì

    La temutissima tre giorni delle Alpi al Tour de France 2023 si conclude con un pareggio che rinvia il verdetto alla terza e decisiva settimana. Neppure la scalata del Monte Bianco è bastata per fare chiarezza su chi sia il più forte tra Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar. I due campionissimi sono arrivati sulla linea dell’ultimo arrivo in salita perfettamente appaiati nel giorno del successo di Wout Poels. L’olandese della Bahrain Victorius è stato il più scaltro a scattare al momento giusto tra il folto gruppo degli attaccanti della prima ora. Secondo posto per un generosissimo, ma ancora battuto, Wout Van Aert. Ancora molto bene Adam Yates, qualcosa di più di un gregario di Pogacar e unico a tenere il ritmo dei due fino alla fine.

    Tour de France, Vingegaard e Pogacar in parata sul Monte Bianco: verdetto rinviato all’ultima settimana

    Restano quindi 10 i secondi tra Vingegaard e Pogacar alla vigilia dell’ultimo giorno di riposo, che precederà la cronometro di Combloux (22,4 km) con la temuta Côte de Domancy. Sulla carta, quindi, a sorridere può essere Vingegaard, dal momento che arrivare davanti alla prova contro il tempo era l’obiettivo di entrambi. Il danese potrà partire per ultimo martedì, due giorni dopo una domenica nella quale il gruppo dei migliori ha risentito delle fatiche del sabato.Difficile capire chi arrivi meglio alla settimana decisiva. Pogacar è scattato solo all’ultimo chilometro, senza riuscire minimamente a fare la differenza. Vingegaard, anzi, sembrava stare meglio, ma non è partito forse per paura del contrattacco. Risultato: deciderà tutto con la crono e le salite dell’ultima settimana e il record del distacco minimo a Parigi, gli 8” tra LeMond e Fignon nel 1989, è in serio pericolo.

    Sorriso italiano: Ciccone in maglia a pois

    Intanto oggi ode a Poels, che ha fatto la differenza scattando ai -2,2 dalla Côte des Amerands, penultima ascesa di giornata. L’olandese ha così scremato il gruppetto che si era formato subito dopo la Côl des Aravis, completato da Dylan Teuns e Marc Soler. Lo spagnolo della UAE era stato il primo a rompere gli indugi, beffando in particolare Giulio Ciccone. L’abruzzese della Lidl-Trek è stato ancora tra i protagonisti della giornata riuscendo a strappare la maglia di leader della classifica degli scalatori a Neilson Powless, ma ha pagato cara la distrazione subito dopo lo scollinamento e forse la fatica per aver chiesto troppo a sé stesso sulle cote meno importanti della giornata.

    Van Aert ancora battuto, Yates vede il podio

    Difficile comunque rimproverargli qualcosa, così come a Van Aert, che ha animato la fuga buona insieme ad altri 15 scalatori, da Pinot a Uran passando per Mikel Landa e Krist Neilands, quest’ultimo protagonista nel finale di una paurosa caduta, per fortuna senza conseguenze. WVA chiude davanti al francese Mathieu Burgaudeau, terzo davanti a Craddock e a Landa. Ancora staccato Hindley, Carlos Rodriguez, rientrato nel finale su Vingegaard e Pogacar, rafforza il terzo posto, a 5’21” da Vingegaard, ma ora il rivale principale per il podio è un pimpantissimo Adam Yates, staccato di appena 19 secondi.

    Lug 16 2023 LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 15^ tappa in diretta live

    Dopo l’arrivo a Morzine, si sale ancora nella 15^ tappa del Tour de France, 179 km con partenza da Les Gets Les Portes du Soleil e arrivo a Saint-Gervais Mont Blanc. Cinque i GPM previsti, di cui tre di prima categoria. Il Tour è in diretta su Eurosport, canale 210 del telecomando Sky LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 15^ tappa con arrivo a Saint-Gervais Mont-Blanc: percorso e altimetria

    Il Tour de France sale sempre più su. Alpi ancora protagoniste nella 15^ tappa, 179 km con partenza da Les Gets Les Portes du Soleil e arrivo a Saint-Gervais Mont Blanc. Ecco l’altimetria della frazione, che presenta cinque GPM di cui tre di prima categoria. Il duello per la maglia gialla tra Vingegaard e Pogacar prosegue qui. 

    Le salite della 15^ tappa
    Un’altra tappa alpina da non perdere oggi alla Grande Boucle. I corridori, dopo 70 km, affronteranno il Col de la Forclaz de Montmin (7,2 km al 7,3%), il Col de la Croix Fry (11,3 km al 7%) e il Col de Aravis (4,4 km al 5,8%). Nel finale faranno i conti con il Cote des Amerands (2,7 km al 10,9%), prima dell’ultima ascesa verso il traguardo di Saint-Gervais Mont-Blanc, 7 km al 7,7% di pendenza media. LEGGI TUTTO

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    Tour de France, a Morzine trionfa Rodriguez. Vingegaard guadagna un secondo su Pogacar

    Davide Martini

    Pubblicato il

    Lug 15 2023

    Spettacolo nella 14ª tappa: lo spagnolo della Ineos approfitta delle schermaglie tra il danese e lo sloveno, che questa volta non riesce a staccare la maglia gialla finendo anzi per perdere un secondo nel testa a testa per la classifica generale. Ciccone generoso e sfortunato

    La montagna, anzi le montagne, hanno partorito il più classico dei topolini. Mai adagio fu più adatto per descrivere il risultato della spettacolare 14ª tappa del Tour de France 2023. Una delle frazioni alpine più attese, da Annemasse a Morzine les Portes du Soleil, si conclude con il terzo successo spagnolo nelle ultime cinque tappe. A trionfare è il giovanissimo Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), ma in classifica generale non ci sono scossoni.

    Tour de France: solo i big della classifica più forti di Ciccone

    Era difficile prevederlo, alla luce di come le parti in causa si erano preparate durante la lunga attesa delle salite decisive, il Col de la Ramaz e lo Joux Plane. Jonas Vingegaard resta in maglia gialla e vede il proprio vantaggio su Tadej Pogacar salire di un secondo, da 9 a 10, grazie al vantaggio minimo, ma chissà se decisivo, strappato proprio sulla cima dello Joux Plane. Qui il danese è transitato per primo prendendosi gli 8 secondi di abbuono contro i 5 dello sloveno. Il capitano della UAE si è rifatto parzialmente sprintando sul traguardo di Morzine e prendendosi i 6” di abbuono grazie al secondo posto, contro i 4 di Vingegaard. Insomma, nulla di fatto o quasi, ma alla fine si può quasi sostenere che abbiano perso entrambi. Perché? È presto detto.

    La Jumbo Visma, la squadra di Vingegaard, ha tirato praticamente per tutta la tappa, non volendo lasciare neppure le briciole fin dall’inizio agli attaccanti della prima ora, tra i quali un eccezionale Giulio Ciccone. L’abruzzese è stato l’ultimo ad arrendersi dopo essere transitato per primo sul Col de Cou e sul Col de Feu. Grazie ai punti guadagnati per la classifica della maglia a pois ora lo scalatore della Lidl-Trek ha solo 10 punti di distacco da Powless, oggi staccatissimo. Tuttavia lo sforzo della Jumbo non è valso a nulla, dal momento che Pogacar e i suoi compagni più fidati, Adam Yates e Rafa Majka, hanno retto senza troppi problemi fino all’inizio dello Joux Plane.

    Joux Plane, Pogacar non stacca Vingegaard e se la prende con le moto

    Anzi, i primi a staccarsi sono stati proprio alcuni Jumbo, nell’ordine Laporte, Van Hooydonck e Benoot, prima di Van Aert. Così a Pogacar è bastato un cenno degli occhi per far capire a Majka che da tappa temuta per l’attacco di Vingegaard questa poteva diventare un’altra occasione per guadagnare secondi sulla maglia gialla. Il polacco tuttavia non ha impresso un ritmo sufficiente per fare ulteriore selezione, così è toccato a Adam Yates preparare il terreno per Pogacar, con il risultato di far saltare Rodriguez e Sepp Kuss, ultimo gregario di Vingegaard.

    Ai -3,6 dalla vetta Tadej è partito, con uno dei suoi soliti attacchi poderosi, una coltellata alla quale Vingegaard ha risposto con intelligenza. Il danese ha provato a stare dietro al rivale per qualche metro, per poi salire con il proprio passo, evitando il fuorigiri e confidando nel calo di Pogacar. Detto, fatto, Jonas ha raggiunto lo sloveno a un chilometro e mezzo dalla vetta e a rovinare definitivamente i piani di Pogacar c’hanno pensato le moto, troppo vicine, che hanno letteralmente stoppato lo scatto dello sloveno ai 400 metri dalla cima per cercare l’abbuono.

    Tour de France, domenica si scala il Monte Bianco

    Tentativo abortito e contropiede di Vingegaard, che ha così guadagnato tre secondi. La discesa verso Morzine ha visto i duellanti studiarsi a tal punto da farsi riprendere e poi staccare da Rodriguez, che a 21 anni è così volato indisturbato verso il primo di una probabile lunga serie di successi in carriera al Tour. La volata per il secondo posto non può certo bastare a Pogacar, che sul traguardo si volta deluso constatando come Adam Yates, ricongiuntosi ai due poco prima dell’arrivo, abbia malamente perso la ruota di Vingegaard, che porta così a casa i 4 secondi di abbuono del terzo posto.

    Domenica ancora montagna con la Les Gets-Saint-Gervais-Monte Bianco, che precederà l’ultimo giorno di riposo e la temutissima cronometro di martedì a Combloux. Tanto Vingegaard quanto Pogacar vorranno arrivarci in maglia gialla e allora prepariamoci a una domenica infernale.

    Lug 15 2023 LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 14^ tappa in diretta live

    Prosegue il weekend alpino del Tour de France. Kwiatkowski ha vinto la 13^frazione scalando il Grand Colombier, con Pogacar capace di recuperare 8 secondi alla maglia gialla e al campione in carica Jonas Vingegaard. Tappa non troppo lunga, 152 chilometri, ma piena di difficoltà: cinque GPM previsti, di cui quattro di prima categoria. Il Tour è in diretta su Eurosport, canale 210 del telecomando Sky LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 14^ tappa da Annemasse a Morzine: percorso e altimetria

    Si continuano a scalare le Alpi al Tour de France. Il Grand Colombier della 13^ frazione di venerdì 14 luglio è stato un bellissimo antipasto, con Pogacar capace di recuperare 8 secondi a Jonas Vingegaard e avvicinarsi ancora di più alla maglia gialla. La 14^ tappa prevede cinque GPM. Ecco l’altimetria dei 152 chilometri previsti, con dislivello complessivo attorno ai 1500 metri. 

    Le salite della 14^ tappa
    Si comincia con un GPM di terza categoria, il Col de Saxel.  Al km 28 corridori subito sollecitati da un GPM di prima categoria, il Col de Cou (7 km al 7,4%). Stesso grado di difficoltà per il Col de Feu (5,8 km al 7,8%). Dopo questi sforzi, i ciclisti ritorneranno a un’altitudine poco oltre i 600 metri. Una pausa prima delle salite che probabilmente saranno decisive per la vittoria di tappa e il possibile stravolgimento della classifica generale, prima il Col de la Ramaz (13,9 km al 7,1% e punte al 12%) poi il Col de Joux Plane (11,6 km all’8,5% con gli ultimi 6 km mai sotto il 9%). L’arrivo verso Morzine sarà quasi tutto in discesa negli ultimi 10 km del percorso.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 13^ tappa in diretta live

    Dopo il trionfo di Ion Izagirre nella 12^ tappa, inizia un weekend alpino potenzialmente decisivo per la Grande Boucle. L’arrivo in salita sul Grand Colombier (1501 metri) potrebbe portare qualche novità in classifica generale, con un plausibile attacco di Pogacar e Hindley alla maglia gialla portata da Jonas Vingegaard LEGGI TUTTO

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    Tour de France, 13^ tappa da Chatillon-sur-Chalaronne a Grand Colombier: il percorso

    Le Alpi fanno irruzione al Tour de France. La 13^ tappa vede l’arrivo in salita sul Grand Colombier, a 1501 metri di altezza. Un’occasione ghiotta per gli inseguitori della maglia gialla Jonas Vingegaard, a partire dallo sloveno Tadej Pogacar, secondo nella classifica generale a 17 secondi dal danese. Ecco l’altimetria della frazione, con partenza da Chatillon-sur-Chalaronne, lunga 137,8 chilometri. 

    Il percorso della 13^ tappa
    Se nella 12^ frazione ci sono stati addirittura 5 GPM, ma con una difficoltà massima di seconda categoria e con un arrivo pianeggiante, la tappa del 14 luglio prevede circa 75 chilometri senza insidie. La corsa è destinata a infiammarsi con la salita verso i 771 metri del traguardo volante di Hauteville-Lompnes. Successivamente ci sarà una lunga discesa e da Culoz comincerà il tratto finale fino al Grand Colombier: 17,4 km al 7,1% di pendenza media. Le punte saranno al 12% nella parte iniziale e centrale. L’ascesa sarà però regolare e senza punti adatti per rifiatare o recuperare energia. LEGGI TUTTO