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    Tour de France, la 18^ tappa con arrivo a Bourg en Bresse: percorso e altimetria

    Archiviata la tappa di Courchevel, che ha fatto registrare il crollo dello sloveno Tadej Pogacar e ha confermato lo strapotere del danese Jonas Vingegaard in questa 110^ edizione del Tour, è già tempo della 18^ tappa, lunga 186 km: partenza da Moûtiers e arrivo a Bourg en Bresse, nella regione dell’Auvergne Rhône-Alpes.

    Percorso e altimetria della 18^ tappa
    Prima parte completamente pianeggiante, fino al primo Gran Premio della Montagna di giornata, al chilometro 62: la Cote de Chambery le Haut (quarta categoria, 1.6 km al 4.1%). Segue un tratto in contropendenza, che conduce al secondo e ultimo GPM: la Côte de Boissieu (quarta cat, 2,4 km al 4,7%). Il percorso torna in pianura, con il traguardo volante di Saint Rambert en Bugey al km 132. Tanta pianura anche in coda alla tappa, fatta eccezione per un piccolo strappo a Ceyzeriat.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France, a Gall il tappone alpino. Pogacar crolla, Vingegaard vede il trionfo

    Davide Martini

    Pubblicato il

    Lug 19 2023

    L’austriaco dell’Ag2R Citroen conquista la 17ª tappa a Courchevel con il Col de la Loze. Dopo il minuto e mezzo perso nella crono lo sloveno dice definitivamente addio ai sogni in giallo cedendo di schianto a 14 km dalla fine: Vingegaard scatta e gli rifila quasi 6 minuti

    La soluzione del giallo è servita. Dopo due settimane trascorse nella convinzione che il Tour 2023 sarebbe stato assegnato solo alla penultima tappa, ancora una volta le previsioni sono state smentite. La legge del più forte, Jonas Vingegaard, è stata infatti imposta all’inizio dell’ultima settimana. Prima nella mostruosa crono di Combloux e poi nella 17ª tappa, quella del Col de la Loze, Souvenir Henri Desgrange di quest’edizione, con arrivo a Courchevel, la montagna di Marco Pantani. Una tappa vinta dall’austriaco Felix Gall (Ag2R Citroen) e caratterizzata dal crollo di Tadej Pogacar.

    Tour de France, Pogacar alza bandiera bianca: che crollo sul Col de la Loze

    Quando quindi all’appello manca appunto solo l’ultima tappa di montagna, quella di sabato, Vingegaard ha virtualmente messo in bacheca il secondo Tour consecutivo grazie ai 5’45” rifilati al grande rivale. Pogacar è infatti incappato in una giornata-calvario che lo ha visto staccarsi già a 7 km dal Col de la Loze. A scortare lo sloveno fino al traguardo è stato il fido compagno di squadra Marc Soler. L’altro luogotenente Adam Yates aveva invece avuto il via libera per fare la propria corsa per rafforzare il terzo posto in classifica. Missione compiuta, complice la giornata no di un altro protagonista, lo spagnolo Carlos Rodriguez. Difficile capire se Pogacar abbia pagato più sul piano psicologico per la netta sconfitta nella crono di martedì o le conseguenze di una preparazione fisica fatalmente approssimativa dopo la frattura al posto subita ad aprile alla Liegi. Il distacco in classifica generale di 7’35” dal primo posto è però ormai incolmabile.

    Vingegaard contento… a metà: lo scatto è solo dimostrativo, trionfa Felix Gall

    Quel che è certo è che Vingegaard si è dimostrato più forte, con tanto di nuova lezione impressa proprio sull’ultima salita, non coronata però dal successo di tappa. Il danese si è dovuto accontentare di un 4° posto che avrà comunque un sapore dolcissimo. Jonas e la sua Jumbo Visma avevano comunque altri programmi per la giornata, ovvero quello di mettere la ciliegina sulla torta al Tour vincendo la tappa simbolo di quest’edizione. Il segnale era arrivato dalla presenza dei “ganci” Benoot e Kelderman nel folto gruppo degli attaccanti della prima ora. Un chiaro messaggio mandato al gruppo circa il piano di Vingegaard di attaccare prima del gran finale. Come poi è successo, quando Pogacar si era già staccato. Lo scatto è stato in realtà più un’azione dimostrativa fine a sé stessa, dal momento che anche per il super Jonas di questo Tour era impossibile recuperare il distacco da Gall e da Simon Yates, primo e secondo al traguardo, staccati di 20”.

    Giulio Ciccone vede la storia: rafforzato il primato tra gli scalatori

    Il capitano dell’Ag2R e quello della Jayco AlUla hanno così dato concretezza al gran lavoro dei rispettivi gregari, Ben O’Connor e Chris Harper, che hanno tirato per oltre 100 km. Vingegaard ha via via raccolto sulla strada lo stesso Haper, Bilbao e Gaudu, questi ultimi due rimasti però col danese fino al traguardo, con un distacco di 1’50” dal vincitore. Pogacar ha invece chiuso a 7’37” da Gall, con l’unico obiettivo rimasto di salvare il posto sul podio nella tappa di sabato. Obiettivo centrato invece per Giulio Ciccone, transitato per primo nei primi tre Gpm della giornata, prima di cedere alla fatica. L’abruzzese resta in maglia a pois con 6 punti di vantaggio su Gall (88-82, poi Vingegaard a 81). Sabato gli basterà controllare la situazione per diventare il nono italiano della storia a trionfare nella classifica degli scalatori al Tour.

    Lug 19 2023 LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 17^ tappa in diretta live

    100 KM AL TRAGUARDOSono 36 i corridori al comando della tappa, con un 1’22” sul gruppo: Felix Gall e Ben O’Connor (AG2R Citroën Team), Guillaume Martin (Cofidis), Thibaut Pinot (Groupama – FDJ),  Julian Alaphilippe e Dries Devenyns (Soudal – Quick Step), Giulio Ciccone e Mattias Skjelmose (Lidl – Trek), Gregor Mühlberger, Kevin Vermerke e Krists Neilands (Israel-Premier Tech), Simon Yates e Lawson Craddock (Team Jayco AlUla), David Gaudu, Valentin Madouas e Stefan Küng (Groupama – FDJ), Gianni Moscon (Astana Qazaqstan Team), Chris Harper (Team Jayco AlUla), Hugo Houle e Nick Schulz (Israel – Premier Tech), Magnus Cort e Rigoberto Uran, Rui Costa, Pello Bilbao (Bahrain – Victorious), Jonas Gregaard (Uno-X Pro Cycling Team), Clemen Champoussin e Simon Guglielmi (Team Arkéa Samsic). LEGGI TUTTO

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    Tour, il percorso e l’altimetria della 17^ tappa

    Dopo un passo falso, c’è subito la possibilità di reagire. Tadej Pogacar lo ha già dimostrato in questo Tour de France, anche se stavolta la missione sembra proibitiva. Vingegaard ha vinto la tappa 16 a cronometro e ha portato il suo vantaggio a quasi due minuti. La frazione più difficile di questo Tour può essere però l’occasione di rimescolare le carte. Di seguito, il percorso e l’altimetria dei 166 chilometri dal Monte Bianco a Courchevel.

    La 17^ tappa 
    Quattro salite durissime, a partire dai 13.5 km al 5.1% del Col des Saisies. Una volta scollinato, ci sarà una discesa impegnativa per poi intraprendere una salita lunghissima di 19.9 km al 6%, che porterà i corridori ad oltre 1900 metri di altitudine. Altra discesa, breve tratto senza difficoltà e poi via sul Côte de Longefoy (6.7 km al 7.5%), preludio al Col de la Loze, la cima più alta di quest’edizione del Tour (il Souvenir Henri Desgrange, l’equivalente della “Cima Coppi” del Giro) a 2304 metri di altezza. Una salita divisa in due che misurerà in totale 28.1 km con pendenza media al 6% e in doppia cifra nel finale. Il traguardo non è posto in cima, ma al termine di una discesa lunga circa 6 chilometri. LEGGI TUTTO

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    Vingegaard mette le mani sul Tour: cronometro spaziale, Pogacar si arrende

    Davide Martini

    Pubblicato il

    Lug 18 2023

    Il danese della Jumbo Visma si aggiudica la crono di Combloux grazie a una prova mostruosa: Pogacar cede 1’38” e scivola a quasi due minuti nella generale. Terzo Van Aert, Ciccone consolida la maglia a pois. Mercoledì nuovo tappone alpino con la cima più alta del Tour

    Due marziani al Tour de France. Ma uno un po’ più dell’altro. La cronometro di Combloux, valida per la 16ª tappa, era stata indicata in tempi non sospetti come uno dei momenti chiave per la Grande Boucle 2023, ma in pochi si sarebbero aspettati che il testa a testa tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard potesse vivere una giornata quasi decisiva.

    Vingegaard, crono da leggenda a Combloux: Tour de France ipotecato

    Al termine di una delle migliori prestazioni in assoluto nelle prove contro il tempo, infatti, il danese della Jumbo Visma ha messo una seria ipoteca sul suo secondo Tour consecutivo rifilando oltre un minuto e mezzo di distacco al rivale: 1’38” per l’esattezza. Un gap che porta a 1’48” il divario in classifica generale grazie al pazzesco 32’36” con cui Vingegaard ha coperto i 22,4 km della cronometro. Come se i 2,5 km della Côte de Domancy fossero una salita di terza categoria. Nulla è ancora detto in senso assoluto alla vigilia della penultima tappa di montagna, da Saint-Gervais-Monte Bianco a Courchevel con il Col de la Loze, ma appare quasi impossibile per Pogacar immaginare di rosicchiare due minuti a un Vingegaard più che perfetto, che regala al proprio team la prima affermazione di tappa in questo Tour.

    Tour de France, 16ª tappa: Van Aert è terzo alle spalle di Pogacar

    Sia chiaro, Pogacar non è andato piano e a confermarlo ci sono i 45” rifilati al terzo classificato di tappa, quel Wout Van Aert che ha comunque sorriso di fronte allo strapotere del compagno di squadra, che lo ha staccato di 2’51”. Lo sloveno è addirittura andato a riprendere a 200 metri dalla fine il terzo in classifica, Carlos Rodriguez, tutt’altro che fermo a cronometro. In senso assoluto il 34’14” di Pogacar è un signor tempo, ma il capitano della UAE Emirates poco ha potuto di fronte a un rivale è addirittura riuscito ad aumentare il proprio vantaggio intertempo dopo intertempo. Da 16” a 31” fino a 1’05”, prima dell’ulteriore sforzo finale.

    Giulio Ciccone rafforza la maglia a pois: ma questo Vingegaard fa paura

    Una prestazione ancora più clamorosa se si pensa al fatto che Vingegaard ha coperto i 22,4 km senza neppure mai dissetarsi. Al contrario di un Pogacar al quale non è servito neppure cambiare bicicletta al termine della salita puntando su un mezzo leggerissimo. Una scelta volta ad una parte finale ancora più performante, ma nella quale lo sloveno ha invece perso ulteriormente. Per i colori italiani da segnalare la buona prova di Giulio Ciccone (58° al traguardo a 5’59”). Lo scalatore abruzzese è riuscito a conquistare altri cinque punti per la classifica della maglia a pois, contro i tre di Vingegaard, rafforzando il primato. Il sogno di portarla fino a Parigi è vivo, ma con un Re così rischia di trasformarsi in un’impresa.

    Lug 18 2023 LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 16^ tappa a cronometro in diretta live

    Dopo il giorno di riposo, il Tour torna con l’unica frazione a cronometro di questa edizione, lunga 22,4 km, con partenza da Passy e arrivo a Combloux. Grande attesa per il duello tra la maglia gialla Vingegaard e il rivale Pogacar, staccato di appena 10 secondi in classifica dal danese. La 16^ tappa è in diretta su Eurosport, canale 210 del telecomando Sky
    CLASSIFICHE LEGGI TUTTO

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    Tour de France, la 16^ tappa a cronometro con arrivo a Combloux: percorso e altimetria

    Dopo il giorno di riposo, il Tour de France torna con l’unica frazione a cronometro di questa edizione, lunga 22,4 km, con partenza da Passy e arrivo a Combloux, nell’Alta Savoia. Grande attesa in questa 16^ tappa per il duello tra la maglia gialla Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e il rivale Tadej Pogacar (UAE Emirates), staccato di appena 10 secondi in classifica generale dal danese. 

    Percorso e altimetria della cronometro
    Primi 4 km pianeggianti, fino alla leggera salita della Côte de la Cascade de Coeur (1,3 km all’8,5%). Dopo la discesina che porta a Passy Chef Lieu, il primo rilevamento cronometrico, al chilometro 7. Seguirà un tratto ondulato e ancora pianura sui dei lunghi rettilinei che conducono al secondo intermedio di Domancy (km 16). Qui inizia la parte dura del percorso: ascesa di 2,5 km (e una pendenza media del 9,4%) al Côte de Domancy, unico GPM di giornata, per il terzo rilevamento. Appena mille metri per riprendere fiato prima dell’ultima fatica: i 3 chilometri di falsopiano (al 5%) che proiettano al traguardo di Combloux. LEGGI TUTTO