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    C’è un primo caso di Covid nell’edizione 2022 del Tour de France. Il francese Geoffrey Bouchard (Ag2r-Citroen), non sentendosi bene dopo aver preso parte alla settima frazione con arrivo alla Planche de Belles Filles, si è sottoposto a tampone che è risultato positivo. Bouchard, arrivato ieri con 11 minuti di ritardo dal vincitore di tappa Tadej Pogacar, si è ritirato dalla Grande Boucle ed è stato subito isolato dal resto della squadra.

    Bouchard: “Triste finire così il mio primo Tour”

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    Il ritorno del re: Tadej Pocagar vince di forza la sesta tappa Binche-Longwy di 220 chilometri e si riprende la ‘sua’ maglia’, da campione del Tour in carica. La stage più lungo di questa edizione, con quattro côte in stile Liegi-Bastogne-Liegi. Wout Van Aert ha attaccato già nelle prime fasi della corsa, affiancato da Quinn Simmons (Trek-Segafredo) e Jakob Fuglsang, costretti ad arrendersi a una quarantina di chilometri dall’arrivo dallo strapotere del belga, a sua volta ripreso dal gruppo ai -11 dal traguardo. Da qui comincia un’altra storia, perché ci sono la Côte de Pulventeux (800 metri al 12,3% ) e la Côte des Religieuses (1600 metri al 5,8%.) e soprattutto c’è lui, il ‘re’: che ‘saluta’ ai 500 metri dall’arrivo e va a prendersi la maglia di leader. Alle sue spalle Michael Matthews e
    David Gaudu.

    Venerdì il primo arrivo in salita
    Venerdì la Tomblaine-La Planche des Belles Filles (176.5 chilometri), con il primo arrivo in salita.  Durissimo il tratto finale, con punte del 24% nell’ultimo chilometro e una media del 9,5%. Qui hanno vinto Vincenzo Nibali (2014) Fabio Aru (2017) e proprio Pogacar, nel 2020, quando ‘sfilò’ la maillot jaune nella cronoscalata al connazionale Primoz Roglic e diventò il padrone del suo primo Tour. LEGGI TUTTO