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    Tour de France: Vingegaard trionfa a Parigi, Philipsen vince l'ultima tappa

    Il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) ha vinto in volata l’ultima tappa del Tour 2022 battendo allo sprint Groenewegen e Kristoff, alzando le braccia al cielo sotto l’Arco di Trionfo. Ma è stato soprattutto il giorno di Jonas Vingegaard, vincitore di questa 109^ edizione della ‘Grande Boucle’ grazie a una cavalcata straordinaria, condita dalle vittorie a Serre Chevalier e sull’Hautacam. Il danese della Jumbo-Visma ha stravolto ogni pronostico, capace di andare più forte del favorito assoluto Tadej Pogacar, trionfatore nel 2020 e 2021, che chiude al secondo posto. Sul terzo gradino del podio il britannico Geraint Thomas. La tradizionale ‘passerella’ parigina sugli Champs-Élysées, di 116 chilometri, si è presentata con una novità: la 21^ tappa ha preso il via al chiuso, dalla La Défense Arena, nel quartiere di Nanterre. Una sorta di ‘prova generale’ per l’Olimpiade del 2024, perché l’impianto – che può accogliere fino a 40mila spettatori – sarà una delle strutture che ospiteranno appunto i prossimi Giochi.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France: Van Aert vince la 20^ tappa, Vingegaard è il nuovo re del Tour

    Più forte di così, non si poteva davvero andare: Wout Van Aert cala il tris al Tour e dopo le vittorie di Calais e Losanna si prende anche la crono di 40,7 km scattata da Lacapelle-Marival, con arrivo a Rocamadour, nella regione dell’Occitania. Nonostante il gran caldo, il belga ha ‘viaggiato’ a ritmi impressionanti, chiudendo in 47’59” davanti a Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, 5° Filippo Ganna, 7° Mattia Cattaneo. Un finale da incorniciare per la Jumbo-Visma che piazza la doppietta con il belga e il danese, nuovo re di una bellissima Grande Boucle. Domenica la tradizionale ‘passerella’ parigina sugli Champs-Élysées, di 116 chilometri, con una novità: la 21^ tappa prenderà il via al chiuso, dalla La Défense Arena, nel quartiere di Nanterre. Una sorta di ‘prova generale’ per l’Olimpiade del 2024, perché l’impianto – che può accogliere fino a 40mila spettatori – sarà una delle strutture che ospiteranno appunto i prossimi Giochi.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France, Laporte vince la 19^ tappa. Vingegaard conserva la maglia gialla

    Primo successo di tappa per la Francia in questa edizione del Tour: Christophe Laporte della Jumbo Visma ha anticipato il gruppo sul traguardo di Cahors. Sul podio di giornata – con un distacco di 1 secondo – anche il belga Philipsen e l’italiano Dainese. Vingegaard conserva la maglia gialla davanti a Pogacar e Thomas. Sabato cronometro individuale LEGGI TUTTO

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    Tour de France: Vingegaard vince la 18^ tappa e consolida la maglia gialla

    Come Vincenzo Nibali, nel 2014, Jonas Vingegaard vince in maglia gialla la tappa del terribile Hautacam e mette le mani sul Tour, perché era l’ultima sui Pirenei e il distacco tra il danese della Jumbo-Visma e Tadej Pogacar (secondo a 01′ 04” di ritardo, davanti a Wout Van Aert) sembra ormai incolmabile. Nella prima parte della corsa, un super Giulio Ciccone: che transita per primo sul Col d’Aubisque (16,4 km al 7,1%) e sogna per un attimo la maglia a pois di Simon Geschke, lontano soltanto 3 lunghezze. Ma l’abruzzese deve arrendersi ai ritmi indiavolati dell’immenso Van Aert sul Col de Spandelles (10,3 km all’8,3%), con il belga – già in maglia verde – che si aggiudica 20 importantissimi punti utili per tentare l’assalto anche alla classifica degli scalatori. Alle sue spalle Daniel Martinez e Thibaut Pinot, inseguiti a circa un minuto e mezzo dalla ‘coppia’ Pogacar-Vingegaard. Nella discesa, il momento più emozionante di questo Tour: lo sloveno calibra male una curva e finisce per terra, ma il danese decide di aspettarlo. Tadej lo raggiunge e gli stringe la mano, ringraziandolo. Chapeau! Ma non è finita, ai -5 l’inferno dell’Hautacam (13,6 km al 7,8% con punte del 12%): i due campioni riprendono Van Aert e si giocano con lui la vittoria in un luogo epico del ciclismo, qui dove il 24 luglio del 2014 Nibali realizzò l’impresa più importante della sua carriera, di quelle che valgono un Tour. Ma Pogacar non c’è più, e perfino Van Aert deve inchinarsi al nuovo re di questa 109^ edizione della Grande Boucle, che conquista anche la maglia a pois. Non sono partiti Chris Froome e Damiano Caruso, entrambi positivi al Covid. Venerdì la Castelnau-Magnoac-Cahors, di 188.5 chilometri, adatta ai velocisti. LEGGI TUTTO