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    Ciclismo, a Parma l’ultimo saluto a Vittorio Adorni: presente anche Romano Prodi

    Nella chiesa di San Sepolcro a Parma si sono svolti, in forma privata, i funerali di Vittorio Adorni, ex campione di ciclismo e maglia iridata nel mondiale di Imola del 1968, morto lo scorso 24 dicembre all’età di 85 anni. Alle esequie la famiglia, a partire dalla moglie Vitaliana e i due figli, ma anche tanti esponenti del ciclismo a partire dal commissario tecnico della nazionale Daniele Bennati, da Gianni Bugno a Davide Cassani passando per Ernesto Colnago, Davide Boifava, Ercole Gualazzini e Daniele Isetti. In rappresentanza del comune di Parma, di cui Adorni era stato assessore allo sport, l’attuale assessore allo sport Marco Bosi. Ad onorare il campione anche i rappresentanti del Coni, del Panathlon e dei Veterani dello Sport.
    Presente anche Prodi: amico e rivale di Adorni in gioventù
    Fra i presenti anche alla cerimonia Romano Prodi, amico di Vittorio Adorni e con cui aveva condiviso la passione per la bicicletta fin da giovanissimo. Una delle prime vittorie di Adorni, ancora ragazzo, fu infatti una cronometro nelle terre dell’ex presidente del consiglio: la Reggio Emilia-Casina di trenta chilometri. E fra gli sfidanti c’era proprio Prodi che giunse decimo con tre minuti e mezzo di distacco da Adorni. LEGGI TUTTO

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    Davide Cassani ricorda ad Adorni: “Innamorato del ciclismo grazie a lui”

    Davide Cassani, ex commissario tecnico della nazionale di ciclismo, ha ricordato così Vittorio Adorni in diretta a Sky Sport 24 nel giorno della morte: “Mi sembrava un principe per eleganza, competenza, stile e signorilità – il suo omaggio -. Mio padre mi portò a vedere il campionato del mondo del 1968, poi vinto da Adorni, e lì mi innamorai del ciclismo. Questo a Vittorio l’ho sempre detto”
    ADDIO AD ADORNI: LE NEWS LEGGI TUTTO

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    Addio a Vittorio Adorni, morto l’ex campione del mondo di ciclismo

    Il mondo del ciclismo piange la scomparsa di Vittorio Adorni, uno dei migliori corridori della sua generazione, vincitore del Giro d’Italia nel 1965 e del campionato del mondo in linea nel 1968 a Imola. L’annuncio è stato dato su Facebook da Norma Gimondi, figlia di Felice Gimondi, ex compagno di squadra, rivale e amico di Adorni: “Ciao Vittorio, salutami papà. Rip. Sentite condoglianze alla famiglia”, il messaggio pubblicato sui social. Gimondi arrivò terzo nella corsa rosa vinta da Adorni, quando entrambi correvano per la Salvarani. Adorni è stato anche compagno di squadra del “Cannibale” Eddie Merckx. Si è spento a 85 anni, compiuti lo scorso 14 novembre.

    La carriera e i successi
    Parmigiano di nascita, esordì tra i professionisti nel 1961. Le sue vittorie più importanti sono state segnate da distacchi quasi epocali. Nel Giro d’Italia 1965, si impose con oltre 11 minuti di vantaggio su Italo Zilioli, secondo in classifica generale, e oltre 12 sul compagno di squadra Felice Gimondi. Nella vittoria del Mondiale a Imola, invece, con una fuga iniziata a circa 90 chilometri dal traguardo mise 9 minuti e 50 secondi di distacco tra sè e il belga Herman Van Spingel. Salito sul podio della Milano-Sanremo e della Liegi-Bastogne-Liegi (per tre volte), nel suo palmares ci sono anche un Giro del Belgio, un Giro della Sardegna, due Tour de Romandie, un Giro di Svizzera e una Coppa Bernocchi. Ritiratosi nel 1970, è stato direttore tecnico prima alla Salvarani e poi alla Bianchi oltre che presidente del Consiglio del ciclismo professionistico all’interno dell’Unione Ciclistica Internazionale. Ha inoltre ricoperto il ruolo di commentatore televisivo, anche parallellamente alla carriera da ciclista: fu diverse volte opinionista per la famosa trasmissione “Processo alla Tappa” di Sergio Zavoli  e addirittura conduttore di un quiz, Ciao mamma.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France 2024, il patron Prudhomme: “E’ un sogno poter partire dall’Italia”

    Ottavio Bottecchia, Gino Bartali, Fausto Coppi, Gastone Nencini, Felice Gimondi, Marco Pantani, Vincenzo Nibali. Con questi campioni per sette volte la Maglia Gialla ha parlato italiano, ma mai, nella sua storia, il Tour de France era partito dall’Italia come avverrà nel 2024, a 100 anni dalla vittoria di Bottecchia. Dopo la partenza il 29 giugno da Firenze, il primo luglio il Tour arriverà anche a Torino, attraversando le terre patrimonio Unesco e di Coppi, col traguardo di Tortona dedicato proprio al suo campionissimo. La tappa piemontese è stata presentata ufficialmente oggi a Torino, dal presidente della Regione, Alberto Cirio, dal sindaco, Stefano Lo Russo, e dal direttore generale del Tour de France, Christian Prudhomme. In sala, fra gli altri, Faustino Coppi e Davide Cassani, l’ex Ct della nazionale che ha lavorato fin dall’inizio per avere in Italia la partenza della corsa in giallo e che ha sottolineato come il ciclismo sia una disciplina “unica perché è uno sport individuale in cui la squadra è fondamentale. E io sono orgoglioso di far parte di questa squadra vincente, perché ognuno è riuscito a fare la sua parte per portare qui questo grande evento”.

    Prudhomme: “Italia terra di campioni e leggende del ciclismo”
    È “un sogno che si realizza partire dall’Italia, luogo di paesaggi magnifici, ma anche terra di campioni che hanno fatto la leggenda del ciclismo, che è uno sport che guarda davanti a sé, l’avvenire, ma che rispetta la sua storia e i suoi campioni”. Così il direttore generale del Tour de France, Christian Prudhomme, a Torino per la presentazione della tappa piemontese del Tour nel 2024. “Per questo – ha aggiunto – siamo qui, perché le nostre radici sono comuni e perché lo sport e il ciclismo avvicinano le persone. C’è un grande legame di sport fra Italia e Francia – conclude -, fra Piemonte e Francia, fra Torino e Francia, un legame che ora si rinnova e rafforza”. LEGGI TUTTO