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WTA Finals 2024: Zheng perfetta, Paolini s’inchina alla qualità della cinese

Quando l’avversaria è troppo brava, domina il campo con tempi di gioco rapidissimi e un tennis completo a tutto campo, pure bello dal punto di vista stilistico, non resta che alzarsi in piedi e applaudire sportivamente. Tanta, troppa Qinwen Zheng per Jasmine Paolini nel match decisivo del Rond Robin alle WTA Finals di Riyadh, come dimostra l’eloquente 6-1 6-1 a favore della cinese e che le vale l’accesso alle semifinali, e allo stesso tempo conclude il torneo in singolare per la nostra giocatrice. Purtroppo Paolini è stata travolta da una Zheng nettamente superiore nei colpi d’inizio gioco, inarrestabile al servizio (12 Ace, ma tante prime palle che le hanno aperto il campo) e molto incisiva in risposta, anche agevolata da una giornata non positiva della lucchese con la battuta.

Jasmine ama costruire, scambiare, aprirsi il campo e piazzare l’affondo vincente, oppure correre e ribaltare l’inerzia con angoli stretti e lungo linea, ma in entrambe le situazioni ha bisogno di tempo per farlo. Zheng è stata superiore perché quel tempo non gliel’ha mai lasciato, bravissima ad anticipare i colpi e spingere con palle varie per altezza e angolo. Qinwen ha una mano favolosa, è forse la tennista che “gioca meglio di tutte” per complesso di varietà di soluzioni, facilità di esecuzione e controllo del campo. Si esalta lasciando partire la pallata a tutta muovendosi sull’uno-due; riesce a controllare le palle cariche di spin e poi cambiare con accelerazioni in contro balzo; è rapida nell’entrare in campo, attaccare la rete e chiudere di volo con mano ottima. Un campionario esaustivo di come si controlla il gioco, partendo dall’anticipo e dalla qualità in servizio e risposta. Paolini doveva servire meglio e riuscire ad imporre la sua fisicità, non c’è riuscita fin dalle fasi iniziali del match, tanto che nel match alla fine non c’è quasi entrata… o meglio le è scivolato via troppo velocemente senza riuscire a trovare una contro mossa efficace, almeno per insinuare dubbi nelle certezze dell’avversaria.

Forse l’aspetto “migliore” della sconfitta di Paolini è il suo viso imbronciato dopo la stretta di mano. Delusa, ma ancor più arrabbiata perché di sicuro non si aspettava di esser battuta così nettamente. Dentro di sé covava altra speranza e convinzione, poter finalmente superare una rivale contro la quale aveva perso i tre precedenti. Aveva certamente in testa ben altra partita, ma non è riuscita a metterla in pratica. Jasmine è parsa meno esplosiva rispetto ad altre giornate, e non dobbiamo dimenticarci che tra singolo e doppio quest’anno ha giocato una quantità di partite incredibili, quindi è possibile che la dinamite nelle gambe e nel braccio non fosse quella della scorsa estate. Forse proprio con più potenza, riuscendo ad entrare di più nella palla di Qinwen, avrebbe potuto impensierirla maggiormente. L’aspetto più negativo della prestazione di Jasmine è il servizio: ha iniziato il match con un prima palla veloce e vincente. È stata una rarità, invece ne aveva un disperato bisogno per prendersi punti facili e per poter comandare dal centro del campo. Al contrario è stata la risposta di Zheng a dominare, anche favorita da servizi non incisivi della nostra. Zheng resta una giocatrice creativa, una che ha braccio educato a far tutto; per irretirla è necessario farle sentire pressione, in modo che quel braccio s’inceppi o corra via meno fluido. Puoi farcela in due modi: tirando fortissimo o controllando il tempo di gioco. Paolini purtroppo non è riuscita a produrre nessuna delle due condotte, finendo così sballottata a difendere, sempre in affanno. Si è conquistata a fatica due palle break Jasmine, l’altra ha chiuso la porta col servizio. Game over.

È un boccone amaro da mandar giù. Per sua fortuna può rifarsi già domani in doppio con Sara Errani. Resta una grande esperienza per lei quella delle Finals, premio meritatissimo dopo una stagione clamorosa, la migliore di sempre per una tennista italiana. Da quelle sensazioni positive dovrà ripartire nel 2025, ancor più convinta e sportivamente “cattiva”, ma sempre forte di quel sorriso che tutti adorano. Ha ancora importanti margini di crescita, per continuare a vincere migliorando.

Marco Mazzoni

La cronaca

Paolini inizia questa sorta di “quarto di finale” a Riyadh con un servizio vincente. La battuta sarà fondamentale per l’azzurra per tenere in mano l’iniziativa. Molto aggressiva Jasmine, comanda lei e a 15 vince il game. Più combattuto il primo turno di battuta di Zheng, propositiva ma più fallosa, 1 pari. Si gioca molto sulle diagonali, la prima delle due a trovare profondità tende a vincere il punto. Il terzo game si complica per Paolini: da 30-0 commette tre errori e affronta la prima palla break del match. Bravissima Zheng a trovare un diritto con un angolo molto stretto, Jan è sorpresa e sbaglia. BREAK, 2-1 avanti Qinwen. La cinese ribalta un 15-30 con colpi precisi e anche i primi due Ace del match, 3-1. Forte del vantaggio, Zheng gioca a braccio sciolto rischiando a tutta in risposta. Bellissimo l’attacco di Qinwen sul 30-15, con un attacco alla rete e volée stilisticamente impeccabile. Gran classe, anche nel punto successivo, brava a prendere il tempo di gioco, piedi in campo e via col vincente. 30-40, palla del doppio allungo. Jasmine prova il diritto in contro piede ma lo sbaglia di una spanna. Doppio BREAK Zheng, 4-1. Paolini non riesce ad incidere in risposta, ma in generale va sotto alla velocità d’esecuzione e varietà di schemi della rivale, che sul 5-1 continua a spingere in risposta a tutto braccio, e con che qualità… Paolini oppone la massima resistenza per restare aggrappata al set, ma serve troppo male, così che sulle seconde palle è subito spalle al muro. Ai vantaggi Zheng si prende un set point, ma Paolini lo annulla col servizio. La cinese non demorde, è troppo rapida ad anticipare e comandare, se ne prende un altro e stavolta con una grande risposta prende possesso dello scambio e forza l’errore dell’italiana. 6-1. 32 minuti di grande tennis per Zheng, oggettivamente superiore. Paolini ha servito male non è riuscita a costruire, finendo sotto sistematicamente alla maggior velocità e “mano” della rivale.

Paolini cerca una reazione all’avvio del secondo, si butta anche avanti pur di non far comandare la rivale. Ma dopo un grande attacco vincente, Jasmine niente può contro un diritto vincente della cinese, pure carico di spin ma imprendibile. Si va ai vantaggi e Zheng sbaglia malamente un diritto da tre quarti campo, le costa una palla break, la prima nel match. Si affida al servizio Qinwen e la cancella. 1-0 Zheng. L’azzurra cerca di comandare lasciando correre il diritto, vince un buon turno di battuta a 15, ma sul 2-1 è di nuovo sotto assedio. Poche prime palle, e sulle seconde Zheng è troppo aggressiva, rapida e precisa. 0-30. Sbaglia un diritto inside out Jasmine, ha fretta perché altrimenti va sotto, ma giocare sull’uno due non è il suo tennis. 0-40, tre palle break delicatissime… Paolini annulla le prime due, ma sulla terza alza troppo la parabola e rallenta, Zheng gestisce bene lo spin ed è la toscana la prima a sbagliare. BREAK Zheng, 3-1. Qinwen serve pure bene, l’angolo esterno da destra è micidiale e così non va mai sotto nello score e può controllare, Jasmine è disarmata. 4-1 Zheng. Il volto di Paolini non cela la delusione del momento, non riesce a trovare la chiave per scardinare il tennis dell’avversaria, troppo brava. Jasmine cede un altro turno di servizio a 15, per il 5-1 Zheng. La cinese apre il settimo game con l’Ace poi concede qualcosa e concede una palla break sul 30-40. Niente, Qinwen si affida ancora al servizio, davvero continuo oggi, e la annulla. Chiude con tre servizi vincenti e l’Ace n.12, esterno, imprendibile. Una sconfitta netta, amara conclusione delle Finals per l’azzurra. Nerissima alla stretta di mano Jasmine, si aspettava certamente un altro match, anche se aveva sempre perso contro di lei.

(4) Jasmine Paolini vs (7) Qinwen Zheng


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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