L’edizione numero 105 del Tour de France, che prenderà il via il 7 luglio da Noirmoutier-en-Ile, sull’Oceano Atlantico, e che per i primi tre giorni resterà sulle strade della Vandea, è un mix di pavé, cime mitiche e qualche novità. Spazio ai velocisti, naturalmente, nelle prime frazioni, ma con una crono a squadre già il terzo giorno, tra La Roche sur-Yon e Cholet, che potrebbe far saltare il banco. Gli organizzatori hanno movimentato la Grande Boucle 2018 con tanto pavé (21,7 km, un record dal 1980), sei tappe di montagna (tra le cime mitiche, La Rosière, Alpe d’Huez e Col de Portet) e un passaggio inedito su un percorso non asfaltato sul plateau de Glières, sempre nelle Alpi, una prova mai vista dal 1991. L’arrivo è previsto a Parigi il 29 luglio dopo 3351 km (due i giorni di riposo, il 16 e 23 luglio), corsi interamente in Francia, ad eccezione di un breve sconfinamento in Spagna. Altra peculiarità sarà la presenza delle Alpi prima dei Pirenei e la brevità della 17^ frazione, appena 65 km da Bagnères-de-Luchon a Saint-Lary-Soulan, con 3 GPM e l’arrivo ai 2215 m del Col de Portet. Sarà questa la tappa più innovativa, con la cosiddetta ‘partenza in griglia’ in stile Formula 1: i ciclisti scatteranno in base alla propria posizione in classifica generale in gruppi di 20, distanziati gli uni dagli altri. In questo modo, gli uomini di classifica dovranno darsi battaglia fin dall’inizio, probabilmente senza gregari di supporto.
Le tappe decisive
Grande attesa per la nona frazione, la Arras-Roubaix (154 km), che presenta ben quindici settori di pavé per un totale di 21.7 km (record per la corsa). Tra questi, molti sono dei classici della Paris-Roubaix, come l’Orchies, il Mons-en-Pévèle e il Camphin-en-Pévèle. La corsa prenderà fuoco dopo il primo giorno di riposo, previsto ad Annecy il 16 luglio. Il gruppo affronterà il temuto Plateau des Glières, 6 km all’11.2% di pendenza media, compresi 2 km di strada non asfaltata che fanno tanto “Tour d’antan”. Nelle due tappe successive, si gira per le Alpi affrontando Bisanne, Pré, Cormet de Roseland, La Rosière fino all’Alpe d’Huez, in una giornata con Madeleine e Croix de Fer per oltre 5000 metri di dislivello. Il finale sui Pirenei è altrettanto spettacolare: 16^ tappa con arrivo in discesa a Bagnères de Luchon, dopo aver scalato Portet d’Aspet, Menté e Portillon, ma anche la mini-frazione del giorno dopo, ovvero 65 km con Peyresourde, Val Louron e traguardo sul Col de Portet. Il Tour si deciderà però tra la terz’ultima e la penultima frazione, fra le ascese d’Aspin, Tourmalet, Bordères, Soulor e Aubisque e la difficile crono di 31 km nei Paesi Baschi, comprendente un muro di quasi un km con una pendenza del 10%. Saranno questi i momenti chiave per tentare di detronizzare Chris Froome, vincitore di quattro delle ultime cinque edizioni e a caccia di un pokerissimo che farebbe entrare definitivamente nel mito del ciclismo.