Volvo XC40 elettrica, il primo modello a batterie della Casa automobilistica svedese, è pronto a sbarcare sul mercato. La presentazione dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno, con il modello a batterie che andrà a sommarsi alla già ampia gamma di motori termici e, dal prossimo mese di novembre, alla produzione di ibride plug-in, con un T5 Twin Engine in arrivo.
Green come può essere un ibrido con motore 1.5 litri benzina 3 cilindri supportato dal motogeneratore elettrico da 82 cavalli e in grado di assicurare un’autonomia di marcia a zero emissioni di circa 50 km.
L’elettrico di XC40 riceverà i logici affinamenti estetici di dettaglio, funzionali alle diverse esigenze di raffreddamento. Peraltro, la formula del suv compatto proposta da Volvo è risultata di assoluto successo, XC40 Auto dell’Anno 2018 e tra i modelli più venduti dalla casa svedese.
L’architettura modulare CMA, impiegata anche su Polestar 2 – crossover a batterie dalla connotazione più marcatamente sportiva, di quanto non farà l’interpretazione XC40 – offre la versatilità necessaria per realizzare tre differenti schemi propulsivi.
All’ufficialità di un debutto nel 2019, riportata da Automotive News, non si legano particolari indizi sulle caratteristiche tecniche. Per il segmento nel quale andrà a misurarsi, sarà uno tra i primissimi suv compatti elettrici a essere presentato nella versione pronta per il mercato – un gradino sotto BMW iX3, diretto richiamo a un progetto derivato da una piattaforma comune tra ibrido, elettrico e termico –.
Segmento C nel quale Volkswagen farà il proprio ingresso con i progetti ID. Crozz, su architettura MEB, dal 2020. E al 2020 guarda, per la produzione, XC40 elettrica.
l posizionamento atteso si può apprezzare meglio guardando all’offerta Polestar 2, dichiaratamente prestazionale e al confronto diretto con Model 3. Si posizionerà sui 40 mila euro con il powertrain da 408 cavalli e due motori elettrici, alimentati dal pacco batterie da 78 kWh.
La visione a marchio Volvo è destinata a collocarsi su una fascia di prezzo inferiore, con la “leva” tecnica delle batterie e del numero di motogeneratori da azionare per proporsi sul mercato con un attacco ancor più competitivo.