La perla incastonata nella finale di Dubai contro il greco Stefanos Tsitsipas, rivincita per lo svizzero della sconfitta subita a sorpresa agli Ottavi di Melbourne degli Australian Open nell’unico precedente tra i due, vale a Roger la conquista del 100° titolo in carriera.
Il campionissimo svizzero a 37 anni, non smette di impressionare, entrando nell’Olimpo dei più grandi, nella speciale classifica riservata alla tripla cifra di successi in singolare, guidata da Jimmy Connors.
Sul cemento di Dubai, torneo in cui Federer ha raggiunto la finale 10 volte, vincendola con oggi 8 volte, lo svizzero si è imposto con un doppio 6-4, varcando quota 100, 18 anni dopo il primo successo del 2001, colto nella cornice di Milano.
E dire che la settimana tennistica era iniziata in salita per lo svizzero, considerate le insidie dei primi turni, contro i veterani del seeding Philip Kohlschreiber e Fernando Verdasco.
Superati questi primi duri ostacoli poi per Federer è parso tutto in discesa, con vittorie e prestazioni in scioltezza, contro l’ungherese Màrton Fucsovics, il croato Borna Coric e in finale il greco Tsitsipas.
Proprio il greco forse rappresentava la minaccia maggiore, dato il suo unico precedente, quello già ricordato in occasione degli Ottavi degli Australian Open.
Melbourne però rispetto a Dubai segna una situazione diametralmente opposta.
Se nella terra dei canguri, mancarono servizio e in particolar modo dritto, all’ombra del caldo emiratino, Federer ha ritrovato confidenza con questi colpi, ottenendo di conseguenza il sostegno decisivo per “vendicarsi” sul greco, conquistando “quota 100”.
Tsitsipas nonostante la buona partita, ha pagato terribilmente dazio nei dettagli, nelle piccole cose che da sempre fanno la differenza tra Federer e gli altri comuni mortali del tennis mondiale.
Al greco è costato caro partire in sordina, venendo “freddato” in avvio di gara, perdendo subito il servizio e incappando poi in due errori non forzati di troppo, quando poteva rovesciare l’inerzia del secondo set, nel 9° game.
Federer invece con la regolarità che da sempre lo contraddistingue, piazza i due break decisivi ed è un muro nel difendere i propri turni di battuta. Lo svizzero chiude 6-4 al 4° set point, dopo aver annullato due palle per il contro break.
Il secondo set segue un copione simile al primo, anche se i servizi tengono botta meglio su entrambi i lati del campo, fino al 4-4. A quel punto emerge la classe di Federer che spezza l’equilibrio andando a prendersi il break decisivo, con il greco incapace di trovare soluzioni per rompere l’inerzia tattica del match. Tsitsipas sfumate le due palle break nel decimo gioco, è sempre stato costretto ad inseguire, senza trovare mai spiragli per riaprire la contesa, fino a capitolare.
L’ultimo punto frustra le residue speranze, con un dritto in rete di Tsitsipas, già sulle gambe per una semifinale vinta al tie-break con grande dispendio di energie, contro il francese Gael Monfils.
A fine gara bagno di applausi e commozione sul centrale di Dubai, con le prime parole a caldo di Re Roger, in omaggio alla nuova impresa: “E’ stata una settimana straordinaria, questo successo è un sogno che si realizza”.
Federer, che in carriera ha vinto 20 titoli del Grande Slam (record assoluto), trionfa a Dubai per l’8° volta in carriera.
Dal 2001 ad oggi e con l’unica eccezione del 2016, Re Roger alimenta una storia infinita di successi, con l’ulteriore risultato che da lunedì tornerà ad occupare la posizione numero 4 del ranking mondiale ATP.
Jimmy Connors, il più grande di tutti nell’aver conquistato 109 tornei, dista “solo” 9 trofei.
L’americano con un tweet si è complimentato con Federer, essendo felice di non essere più solo, in questo ristrettissimo “club”, con un record che resiste dagli anni 80′.
Ecco dunque, forse uno degli ultimi obiettivi rimasti a Federer, che a 37 anni e 8 mesi, continua ad entusiasmare gli appassionati e a divertirsi, regolando avversari di ogni età e rango.