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L'ultima lettera di Sara: “Il mio sogno è vivere”

“Il mio sogno è vivere”, scriveva Sara Anzanello in quella che è la sua ultima lettera, pubblicata dalla famiglia sulla pagina Facebook della campionessa mondiale 2002, poco dopo l’annuncio della sua morte. Parole strazianti ma anche emozionanti, che raccontano gli ultimi mesi di vita della pallavolista, morta a 38 anni dopo un calvario iniziato nel 2013 quando era stata colpita da un’epatite fulminante in Azerbaijian ed era stata costretta a un trapianto di fegato.

Perché condividere: per essere di supporto a chi come me deve superare delle difficoltà, per far capire che la vita è bella, perché in questo momento ho bisogno di energie positive. 

Devo fare un altro trapianto, ma mi hanno diagnosticato un tumore al sistema linfatico.

Ed ora inizierò i cicli di chemioterapia, ho paura perché voglio vivere.
Non si sa mai quali e quante sfide la vita ti pone davanti, difficilmente si è abbastanza pronti.

Cos’è la cosa che vorresti più di ogni altra, il tuo sogno nel cassetto, il tuo desiderio più grande? 

Il mio sogno è vivere. Semplicemente vivere, passeggiare, stare all’aria aperta, un bel bagno in un mare limpido, la sabbia sotto i piedi, la neve candida che mi circonda in una giornata invernale di sole, i miei quadri, la mia cucina, il mio piccolo orto sinergico, una serata con la mia famiglia e con le persone a cui voglio bene. 
Vivere, senza grandi pretese, ma vivere. 

Molti conoscono la mia storia, dopo il difficile trapianto di fegato nel 2013 ho lottato per riprendere in mano la mia vita; quest’anno, l’aggravarsi della mia situazione mi ha riportato qui al Niguarda per entrare nuovamente in lista. 
Nello stesso periodo mi è stato diagnostico un Tum…re al sistema linfatico, manco riesco a dirlo, ed ora inizierò le chemio. 

A voi spiegata la mia costante presenza alla SPA Niguarda dove sono seguita da un’equipe di alto livello di cui mi fido e che sta facendo di tutto per far avverare i miei desideri. 
Ho la fortuna di avere una famiglia, un fidanzato e amici speciali che mi sono accanto e mi fanno ridere e passare minuti spensierati, minuti in cui la malattia non c’è più… 
Tante altre persone stanno combattendo la mia battaglia, in tante l’hanno già vinta, altre no.

Ho paura, non sarà l’emozione migliore da avere, però non avere certezze fa paura. 
Non voglio entrare nei dettagli medici ma, se volete mandarmi un piccolo pensiero, una preghiera per i credenti, un po’ di energia positiva che aiuti il mio corpo a fare piazza pulita di ciò che non va bene.

Io sono qui per lottare, mai mollare, crederci sempre come ho fatto in tutta la mia vita.
Arrivederci a tutti.
Sara.


Fonte: https://sport.sky.it/rss/sport_volley.xml


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