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Italia-Romania, Mazzanti: “Giocare all’Arena è speciale, possiamo fare meglio”

Soddisfatto ma con la consapevolezza che è un’Italia non ancora al top. Queste le sensazioni di Davide Mazzanti al termine di Italia-Romania, debutto delle azzurre all’Arena di Verona in questo Europeo di volley 2023. Su Antropova, partita titolare al posto di Paola Egonu: “Non è un esperimento, l’ho fatta giocare nel suo ruolo”

ITALIA-ROMANIA 3-0

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Finché non siamo arrivati all’Arena non avevamo realizzato cosa vuol dire giocare qui, nello spogliatoio ho detto che bisognava godersi questa partita che porterò per sempre nel cuore”. Queste le prime parole di Davide Mazzanti al termine di Italia-Romania, match d’esordio all’Europeo vinto dalle azzurre per 25-19, 25-19, 25-15. Partita giocata nella splendida cornice dell’Arena di Verona.

Mazzanti: “Giusto che tutte si godessero questa partita”

Un Davide Mazzanti che ha fatto giocare tutte le sue giocatrici: “Cambiato tutte le giocatrici perché giocare qui non so quando ricapiterà e volevo dare l’opportunità a tutte di godersela e di gustarsi il campo”. Poi aggiunge: “Non è stato nulla di forzato, c’era la gioia di vivere un bel momento, in un palazzetto magari non sarebbe successo”. Sui prossimi impegni: “Dalla prossima, la linea sarà quella con cui sono partito oggi, ma cerchiamo un equilibrio come in VNL. Dobbiamo dare più peso in tutti i fondamentali da punto. Oggi non si è visto tutto perché loro secondo me sono state più brave di noi ad adattarsi, questa mattina siamo andati benissimo al palazzetto al chiuso qui a Verona. Mischiare le carte era quello che volevo fare ma senza fare troppi esperimenti perché gli ottavi arrivano in fretta”.

Mazzanti: “Antropova non è un esperimento…”

Sull’impiego da titolare di Antropova: “Non è un esperimento perché l’ho messa nel suo ruolo (opposto, ndr). In posto quattro è più difficile ma lei ha talento per farlo, ricevere non è un problema ma ricevere e poi attaccare è qualcosa che richiede tempo”.

Antropova: “Indimenticabile! Ecco come si pronuncia il mio cognome…”

Raggiante la classe 2003 che proprio pochi giorni prima dell’Europeo ha ricevuto la cittadinanza italiana: “Esperienza indimenticabile che ci porteremo tutti nel cuore, io forse un po’ di più perché era il mio debutto. Spero di aver fatto vedere cosa posso fare con questa maglia. La fiducia del mister è fondamentale, ma lo è quella di tutta la squadra. Siamo riusciti a far vedere uno spettacolo a queste persone che sono venute a vederci”. Sul suo ruolo: “Ricevere e attaccare? Provo a fare anche quello, poi deciderà il mister a me piace imparare”. Infine una battuta sulla pronuncia del suo cognome: “Si dice Antròpova”.


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